il Rimino n. 41. 5 agosto 2000
Anfiteatro, auto-abuso comunale.
Il caso del muro costruito dal Comune di Rimini nel proprio Anfiteatro. 2.

Archivio 2014

Fatti di ordinaria cultura riminese.
Gli sviluppi del caso Anfiteatro.

Alla fine Foschi è finito al "muro"
Il sindaco ha tolto ieri all'architetto Pier Luigi Foschi e passato all'ingegner Massimo Totti l'incarico di responsabile degli interventi di restauro sui beni di interesse storico. E' il primo provvedimento fatto scattare sulle spalle del dirigente comunale resosi responsabile del varo del muro in cemento armato, del tutto abusivo, realizzato nel bel mezzo dell'anfiteatro romano. Sempre ieri la giunta ha nominato l'ingegner Italo Delli Ponti quale collaudatore del muro in questione. Delli Ponti deve verificare l'entità del manufatto, realizzato per abbracciare una tribuna, e garantire che la sua eliminazione non faccia franare il terreno sovrastante sul quale insiste parte dell'asilo svizzero.
Non è detto che il muro sia fatto fuori (sempre che sia possibile tirarlo giù) prima del 13 agosto quando scatterà una rassegna di film muti nell'anfiteatro. Primo film, denso di assonanze, 'Gli ultimi giorni di Pompei'.

Dal Rimino n. 39. 30 luglio 2000.
La vicenda ha dell'incredibile. Il Comune prima innalza un muro abusivo di cemento armato all'Anfiteatro romano. Poi deve abbatterlo.
Sabato 29 luglio ha scritto il Corriere di Romagna che il dirigente comunale Pierlugi Foschi si assume ogni responsabilità, ammettendo di avere sbagliato. L'assessore alla Cultura Stefano Pivato spiega che si tratta di qualcosa di mostruoso e di illecito.
Il Resto del Carlino rivela curiosi retroscena. Ecco che cosa ha pubblicato domenica 30 luglio:
"Della serie storie da 'garbino'. Giovedì pomeriggio, in consiglio, Gioenzo Renzi, An, chiede: sindaco, cosa c'entra quel muro in cemento che è spuntato nel bel mezzo dell'anfiteatro romano? L'assessore alla cultura, Pivato, prende cappello: "Tutto autorizzato dalla Soprintendenza", replica pensando ad una lieve soletta varata per sostenere una tribuna di tubolari destinata ad ospitare il pubblico di prossimi eventi. Tornando a casa Pivato, però, passa davanti all'anfiteatro e scropre un 'mostro': altro che soletta! Chiama il tecnico comunale e si sente confessare che si tratta di un suo errore. Un errore che equivale ad un 'abuso' edilizio compiuto nel bel mezzo di un monumento. Domani, comunque, scatteranno le ruspe. Martedì ne discuterà la giunta per prendere provvedimenti a carico del funzionario, appena privato del ruolo di coordinatore del museo per passare a quella di responsabile degli interventi sugli edifici storici. Ruolo anche questo dal quale sarà verosimilmente rimosso. Qui smette di soffiare il 'garbino' per lasciare spazio alla tramontana. La giunta fa di tutto per chiamarsi politicamente fuori da questa storia. Del resto il responsabile ha confessato. D'accordo, ma il funzionario è stato vittima di un colpo di sole o di errori nella sua carriera ne ha compiuti altri, visto che da tempo il suo ridimensionamento era nell'aria? Se quest'ultima ipotesi sta in piedi, allora la giunta non può cavarsela dicendo che con quel 'muro' non c'entra. Il problema non è tanto il 'muro', ma quello che c'è eventualmente dietro."
 
Il giorno prima, sabato 29 luglio, il Resto del Carlino aveva invece scritto:
"Finirà per rappresentare la bandiera della 'riminizzazione'.
E' una struttura in cemento armato con un fronte di circa 20 metri, larga non meno di 5, protetta da un muro di sostegno alto circa 5 metri.
Dove è stata realizzata una struttura così destinata ad ospitare tribunette per spettacoli e curata dai tecnici dell'assessorato alla Cultura?
Niente meno che nel cuore dell'anfiteatro romano, proprio di fronte all'ingresso principale.
E' stato Gioenzo Renzi, An, a denunciare, ieri sera in consiglio comunale, questo "abuso edilizio commesso dal Comune in un'area nella quale il prg prevede la demolizione degli edifici soprastanti, la ripresa degli scavi archeologici, la sistemazione a verde". Renzi ha chiesto se la Soprintendenza e gli uffici comunali abbiano autorizzato questo blocco di cemento armato al centro dell'anfiteatro e se esso non sia, in ogni caso, da radere al suolo.
C'è quasi da scommettere che nel giro delle prossime ore le ruspe entreranno in azione per abbattere il mostro. Da quanto è stato possibile accertare ieri sera l'opera in cemento armato, fatta così, non avrebbe l'ok della Soprintendenza. Si vedrà."


Antonio Montanari

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