Asinopoli, ha ragione Mastrocola, 13/07/2006

Stamani apro la prima pagina della «Stampa», intravedo in fondo una bella firma, Paola Mastrocola, il titolo fulminante «Gioventù ingannata» come commento al «Miracolo alla Maturità: tutti promossi».
Poi esco di casa, vado a consultare antiche carte in un pubblico archivio. Ad un certo punto un guardasala mi affida una fanciulla che deve fare una ricerca: «Può darle una mano?», mi chiede.
La ragazza racconta: ha studiato Ragioneria, che orrore. Cinque anni di Tedesco senza saperne alla fine neppure una parola. In quinta il programma di Italiano fermatosi a D'Annunzio con conseguente choc alla prova d'Italiano all'Università. Dove adesso frequenta un corso umanistico ma moderno, il Dams di Bologna, quello di Umberto Eco.
Prende anche lei i suoi documenti antichi, deve concludere la tesi, trova le due citazioni che le servono, sono in latino.
«Ha studiato latino?», mi chiede, come se le mancasse qualcosa nella sua cultura. Vorrei dirle: purtroppo sì. Più di quarant'anni fa, un'estate intera e passa, ovvero sei mesi per il primo orale (ne valeva la pena per un 30/30 che era più prezioso di quelli attuali?). E poi uno scritto (con gli assistenti spocchiosi e perfidi che correggevano errori che poi loro stessi confessavano non essere tali…). Ed infine il secondo orale.
La giovane ha con sé un libro, lo sfoglia, e dice di non capire certe date. Ha ragione. L'illustre docente universitario che l'ha composto, mette in fila una serie di errori nella lettura dei «numeri romani», che costerebbero la carriera a qualsiasi studente alle prime armi.
Torno a casa e leggo l'articolo di Paola Mastrocola. Todos caballeros, tutti promossi. Troppi promossi. Anche alle cattedre universitarie, però.
Viviamo in «Asinopoli».

Antonio Montanari


2508/25-10-2007