Benedetto XIV, papa Lambertini
amico del medico Iano Planco

L'antica consuetudine di rapporti del medico e scienziato riminese Giovanni Bianchi (Iano Planco, 1693-1775) con il pontefice Benedetto XIV (1740-58), è documentata dalle lettere che l'allora cardinal Prospero Lambertini gli inviò tra 1733 e 1739, e che sono conservate nella Biblioteca Gambalunga di Rimini.
Lambertini successe a Clemente XII (1730-40). Nel conclave del 1730 aperto dopo la morte di Benedetto XIII (eletto nel 1724), per un solo voto, quello del cardinal de Biffy, non riuscì eletto il vescovo di Rimini Giovanni Antonio Davìa, al quale si deve il lancio del giovane Bianchi in ambito culturale riminese, nel 1715, quale segretario della locale Accademia «di scienze, e d'erudizione».
In una missiva a Giuseppe Smith, ricchissimo mercante inglese ed appassionato collezionista di libri, il 5 settembre 1740 Bianchi parla dell'elezione del «novello nostro sovrano», papa Benedetto XIV: «come uomo d'età, e di mente robusta fa sperare un buon regimento anche in pro' delle lettere e de' letterati ristabilito però che sia alquanto l'erario, reso esausto dalle fabbriche, e dall'altre spese antecedenti».
Papa Lambertini nel 1745 concesse a Bianchi il permesso di sezionare cadaveri, necessario per proseguire in quegli studi che lo avevano portato nel 1741 alla cattedra senese di Anatomia umana. Il 1745 è anche l'anno in cui Bianchi rifonda a Rimini l'Accademia dei Lincei di Federico Cesi, che era stata attiva tra 1603 e 1630.
I particolari nella storia dei Lincei riminesi

Antonio Montanari


1047/Riministoria-il Rimino/Antonio Montanari Nozzoli/Date created: 20.4.2005