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il Rimino - Riministoria

Carlo Alberto Cappelli e Rimini

A Rimini nel 1950 Carlo Alberto Cappelli organizza la prima Sagra musicale malatestiana. La manifestazione celebra il quinto centenario del Tempio voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesti, e la sua riapertura dopo i restauri resisi necessari per riparare i gravi danni provocati dai bombardamenti del 28 dicembre 1943 e del 29 gennaio 1944.
Cappelli prepara un grande programma, diviso in tre serate. Sabato 5 agosto sono eseguiti il Transitus Animae ed il Giudizio universale di Lorenzo Perosi. L’orchestra del Teatro comunale di Bologna è diretta da Francesco Molinari Pradelli. Il 9 agosto per la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi dirige Oliviero De Fabritiis. Infine il 12 agosto, per il concerto sinfonico diretto da Antonio Guarnieri, con solisti Riccardo Brengola e Arturo Bonucci, si propongono musiche di Boccherini, Corelli e Vivaldi. L’orchestra è quella «della Sagra musicale», costituita per l’occasione con esecutori che hanno ottima esperienza nei teatri d’ogni parte d’Italia.
Conobbi personalmente il comm. Cappelli, essendo allora mio padre Valfredo Montanari direttore del settore ospitalità dell’Azienda di Soggiorno di Rimini che, assieme al Comune ed alla Curia, ideò la Sagra malatestiana. Nel 1950 avevo soltanto otto anni. Non so quindi precisare per quanto tempo Cappelli abbia curato la manifestazione. Mi sembra possibile affermare che anche la quarta edizione del 1953, che si svolse fuori dal Tempio e con l’esecuzione di due opere liriche (Faust e Bohème) all’aperto in piazza Malatesta, sia stata da lui realizzata. Il coro infatti era quello del Teatro comunale di Bologna, diretto da Gianni Lazzari.
Il lettore perdoni queste memorie lacunose che, d’altra parte, sono le uniche che segnalano l’attività di Carlo Alberto Cappelli nella città di Rimini. Una storia della Sagra (edita a Rimini nel 1992 dalla locale Cassa di Risparmio, in ricca veste editoriale), infatti non ne cita nemmeno il nome.
L’idea della Sagra malatestiana e la sua realizzazione da parte di Cappelli con quel prestigioso programma che ho ricordato, segnano per la rinascita di Rimini un avvio importante, di cui successivamente non si è più stati consapevoli.
Nel ripartire dopo i disastri della guerra che avevano raso al suolo la città intera, l’industria turistica offriva un momento di intenso valore culturale con cui s’inseriva il nome di Rimini tra i grandi appuntamenti musicali del tempo.
Allora si era fortemente coscienti, da parte dell’Azienda di Soggiorno, che accanto al mare Rimini dovesse valorizzare anche la sua storia ed i suoi monumenti, come il Tempio che ospitò la Sagra, e che tutto il mondo della cultura ammira ancor oggi come la più sublime testimonianza italiana degli ideali umanistici.
Soltanto una personalità di grande livello intellettuale come Carlo Alberto Cappelli (che ebbi poi l’onore di frequentare in varie occasioni a Bologna, negli anni dei miei studi in quell’ateneo), poteva interpretare correttamente ed allestire il progetto di una manifestazione che lanciasse, in armonia con la solennità del Tempio malatestiano, un messaggio di rinascita anche morale dopo gli orrori del secondo conflitto mondiale.
Attraverso Perosi e Verdi, la Rimini appena ricostruita nelle sue case, s’affacciava con la Sagra diretta da Cappelli alla ribalta non soltanto nazionale, dimostrando che il turismo è molteplicità di eventi, non soltanto sfilate di miss.

Antonio Montanari


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995/Riministoria-il Rimino/08.10.2004
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