Riministoria - Non basta la parola
Tanti popoli nel Popolo

Gran parlare si è fatto di popolo negli ultimi tempi, ricordando la Costituzione: la sovranità gli appartiene (art. 1), e quindi in suo nome si amministra la giustizia (art. 101). La formula secondo cui «la sovranità appartiene al popolo» fu proposta in Costituente da Amintore Fanfani per indicare (disse) che il popolo è «la fonte, il fondamento e il delegante della sovranità». (Popolo è politicamente la somma di uomini e donne, non soltanto uomini come in età monarchica: il primo voto femminile è nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946.)
Nel famoso discorso elettorale di Dronero (12 ottobre 1919) Giovanni Giolitti proclamò: «I governi sono fatti per servire i popoli, non per dominarli». Populismo è il movimento russo di fine 1800 che intendeva «andare verso il popolo», con a fianco i terroristi bakuniniani. Il motto «Servire il popolo» ispirò un movimento maoista italiano post-68, ispirandosi ai detti del Libretto rosso del Grande Timoniere.
Nel 1977 scoppiò in Italia lo scandalo Lockheed (forniture di aerei militari). I ministri della Difesa Gui (dc) e Tanassi (psdi) furono rinviati a giudizio dalla Commissione parlamentare inquirente per i procedimenti di accusa. Il Parlamento concesse l'autorizzazione a procedere (due anni dopo sarà condannato soltanto Tanassi).
In quell'occasione Aldo Moro disse alla Camera: «Non ci faremo processare nelle piazze», cioè dal popolo. Il 9 maggio 1978 il tribunale del popolo delle Brigate rosse uccideva Moro.
Come si vede, ognuno tira il Popolo dalla propria parte. E soprattutto quanti popoli ci sono nel Popolo?

Pietro Corsi


il Rimino/Riministoria/750/01.02.2003/Rev. grafica 25.06.2017