Inno all'Erudito Riminese
di Anonimo Novecentesco [*]


Il perfetto Erudito Riminese
gentile, ossequiente, raffinato,
nulla risparmia al suo essere cortese,
mostrandosi dal sol tutto fasciato.

Tratta dell'Urbe antica, e del Forese,
del Mondo Vetusto, e dell'Evo rinato,
del Conte, del Barone o d'un Marchese
sifilitico, ebbro e squattrinato.

Talora scende dal suo monumento,
in cui si gloria e vanta con l'effetto
di provocare risa a cento e cento.

Scende, e non s'accorge, il poveretto,
che pone i piedi sopra un escremento
ove si specchia, tutto lieto in petto.


[*] Testo da me ritrovato tra le carte di un volume della Biblioteca Gambacorta di un luogo vicino a Rimini.
© by Antonio Montanari

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Riministoria
il Rimino
Pagina 1710.
Creata
06.08.2012.
Aggiornata
06.05.2019