TamTama * 08.2000 * Riministoria * Antonio Montanari

Riministoria
il Rimino

Riministoria. Antonio Montanari

Tama 770, 6.8.2000

Sistemi

A LATINA sembra essere scoppiato uno scandalo, nei concorsi e nelle abilitazioni all’insegnamento: gli ultimi diventavano i primi. Nove arresti.

A Catanzaro su 2.031 candidati agli esami da avvocato, 2.027 hanno copiato lo stesso compito, a quanto pare sotto dettatura.

Le minoranze danno sempre fastidio, nella vita come nella storia. Per colpa di quattro ribelli, è venuto a galla il caso. Non hanno capito oppure non si sono adeguati.

In 248 pagine stilate dai giudici d’appello di un processo contro Silvio Berlusconi, c’era già il salvacondotto per i 2.027 uomini della legge, con rispetto parlando, in quel di Catanzaro.

Al Cavaliere sono state concesse le attenuanti che hanno permesso l’archiviazione perché l’illegalità, spiega la sentenza, era talmente "diffusa" da essere diventata un "vero e proprio sistema".

Pavarotti è andato a saldare un debito col Fisco, venticinque miliardi (su quanti da pagare, per discrezione non si sa), ed ha scritto un articolo: "Non vorrei che sembrasse che ho vinto il giro d’Italia", paragonandosi addirittura a Garibaldi: obbedisco.

Alle Finanze certamente non gli hanno fatto l’anti-doping, come avrebbero preteso se fosse stato in bicicletta alla corsa della Rosea. Anzi il ministro Del Turco (che non è il pretore Guariniello) ha recitato una mezza sceneggiata, con quello che ha chiamato "uno dei figli migliori d’Italia".

Non ne dubitiamo. Ma se una pensionata che non è Mimì o Butterfly riceve una multa ingiusta per tasse regolarmente pagate, agli uffici che dipendono da lei, signor ministro Del Turco, possono soltanto suggerire di pagare, e stare zitti, perché ricorrere costa di più della multa stessa.

Un doppio assegno di Pavarotti vale il debito dell’Unità, 50 miliardi che l’hanno soffocata proprio mentre la redazione stava ricevendo la visita di condoglianze di Massimo D’Alema. Accusato di fare concorrenza al giornale che lui stesso ha diretto, perché cerca soldi per una sua fondazione, D’Alema ha riversato sui colleghi di altri fogli la consueta dose di sorrisi, accusandoli di aver scritto "ricostruzioni demagogiche e abbastanza sciocche", e fornendo "l’idea, insieme volgare e stupida" di una questua inesistente. È reale invece un muro di cemento armato appena costruito all’Anfiteatro dal nostro Comune che dovrà abbatterlo perché abusivo. Quel muro non deve cadere. Ha uno scopo: racconta la riminizzazione, è vera storia. [770] mailto:[email protected]

 

>> Tama 771, 27.8.2000

Effetti

A parziale conferma dell’errata opinione che spesso i grandi giornali siano soltanto contenitori di pubblicità, il settimanale Panorama nell’ultimo numero ha pubblicato un servizio da Rimini nel quale la nostra città e la sua amministrazione di centro-sinistra vengono stranamente elogiate da un foglio che sappiamo sostenere opposta corrente politica. Ci spiegheranno gli esperti a quali complessi e (speriamo) riferibili motivi, si debba l’articolo che inneggia alle cinquemila buche rattoppate in tre mesi dall’Amia come ad un evento che concorre a fare di Rimini un’isola felice nel disastrato quadro delle metropoli nazionali, anche se la nostra appartenenza alla categoria dura unicamente lo spazio d’una stagione balneare. Poi l’autunno e l’inverno ci fanno ripiombare nel grigiore della vita provinciale, ma a questo punto ci soccorre la memoria di essere una città felliniana, che ci riscatta dall’anonimato e ci fa risalire alla ribalta di altri servizi televisivi e di nuove pagine patinate. Alla fine, ci sentiamo sempre al centro dell’attenzione generale, e se anche nulla di nuovo spunta sotto il sole o dietro le foschie, la cosa non ci tocca.

Se il lettore volesse una nostra personale opinione, azzarderemmo di tentare un’ipotesi: articoli come questi nascono sotto l’effetto del caldo, quando non si sa che accidente scrivere, ma l’importante (come sostiene il mio amico Daniele Luttazzi) è di non vedere l’ora di scriverlo.

Alla stessa categoria dell’effetto del caldo, possiamo attribuire pure altre notizie che si sono lette di recente, a quanto pare tra una discreta indifferenza generale, come il comunicato emesso a proposito di un canneto di via Tolemaide dove trovavano riparo notturno alcuni immigrati, e distrutto mediante ruspa al grido di "faremo piazza pulita di abusivi, lavavetri, drogati".

E come i battibecchi su San Marino che non dev’essere considerato un paradiso fiscale, secondo una notizia diramata dal ministero delle Finanze italiano. Sappiamo tutti che, al riguardo, il Titano non è neppure un inferno, per cui ci si potrebbe alla fine mettere d’accordo sul purgatorio, facendo però scontare le debite penitenze a quei pochi (pochi?) che se le meritano. [771]

 

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