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il Rimino - Riministoria

Paure

Londra, venerdì 22: ucciso un «sospetto terrorista». Sabato 23: l'ucciso «risulta estraneo alle indagini sugli attentati» dice Scotland Yard. La «Padania» intitola in prima: «E noi siamo disposti a sparare per difenderci?». Domenica 24: «Aveva il cappotto ma non ha nome» (La Stampa). Su Repubblica, Adriano Sofri scrive che era un barbone, mentre l'inviato da Londra precisa che l'uomo era Jean Charles de Menezes, un elettricista di 26 anni, proveniva dal Brasile, aveva un regolare permesso di soggiorno da tre anni, parlava bene l'inglese, viveva in un appartamento con tre cugini.
Un passo indietro, giovedì 21 luglio ore 15, Ospedale civile di Rimini, scala A, piano rialzato, reparto di Radiologia. Attendo di consegnare ad un medico le lastre che mi ha suggerito due mesi prima. Improvviso trambusto. Sbuca un ragazzino che corre inseguito da due aitanti poliziotti che intimano: «Fermatelo, fermatelo». Dopo pochi istanti sappiamo tutto da un infermiere di passaggio. Il giovane ha 14 anni, è stato sottoposto a radiografie dal Pronto soccorso. Lì per lì ridiamo: gli avranno detto, stai buono, e lui invece è scappato. Dopo l'episodio londinese del 22 con il «sospetto terrorista» freddato con cinque colpi alla testa mentre era a terra, occorre rifare i conti. E se fosse passata anche da noi la linea del «prima spara e poi fai domande», forse pure quel ragazzino al nostro Ospedale avrebbe potuto essere accoppato per legge.
Due mesi fa un venditore abusivo di colore s'intrufola nella casa del mio vicino che ha 92 anni. Lo vedo. Dalla finestra gli dico d'andarsene. Se ne sbatte facendomi la lingua. Entra, poi sentendo arrivare una moto va via. Prosegue per la strada. Dopo un po' passa un'auto della Polizia. Era entrato in un condominio approfittando della porta aperta da una ragazza in uscita. Aveva suonato in un appartamento, il ragazzo che vi abita aveva aperto, il venditore ha messo il suo borsone in mezzo alla porta, il ragazzo è corso a chiamare il 113. Ovviamente il tizio non è stato ad aspettare.
Dunque i problemi ci sono, le paure pure, ma non facciamoci prendere dall'isteria. All'epoca del terrorismo, da noi le Forze dell'Ordine potevano sparare a chi non si fermasse al loro alt. Furono parecchie le vittime innocenti, deboli di vista od ingannate dal maltempo. Non ripetiamo i vecchi errori. Jean Charles, brasiliano freddoloso, aveva soltanto un giaccone troppo largo e pesante per l'estate, ma non nascondeva bombe. [924]

Antonio Montanari


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