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Declino e nuvole da bastone.

Su FIAT e la “nuvola” dell’architetto Massimiliano Fuksas.

Prepariamoci a subire l’ennesimo pugno allo stomaco da parte di un Italia beona parassitaria corrotta e incapace che privilegia il suo status quò perdente anziché migliorarsi in qualcosa di vincente. Non voglio fare un trattato di estetica ma quanti brutti modelli ha prodotto la Fiat, oserei dire quasi tutti. Anche quelli belli venivano prima o poi plastificati con calandre e stop posticci attaccati per fare il modello “nuovo”. Storico il baffetto storto alla Hitler che le auto anni ottanta avevano per indicare il marchio Fiat (////), era un fiasco pure quello e tardi se ne sono accorti ritornando a quello precedente. Una produzione fatta per ciechi se manco i coreani hanno prodotto auto più brutte della 'Duna'. Auto che venivano innaugurate dalle più prestigiose autorità e dagli operai orgogliosi. Spettacoli che altro non erano che l’interfaccia della stessa maniera balorda di fare le cose, scelte nazionali che solo che al baratro potevano portare, dove poi immancabilmente ci siamo trovati a discutere. -Ad un mese circa di distanza di questo scritto la General motors paga per venire fuori da un accordo con la Fiat, ditemi chi non avrebbe pagato per scappare!!- Eppure si continua con lo stesso schema di promozione produttiva (e sociale) una selezione che altro non è che quello del design architettonico con tutte le implicazioni artistiche ed estetiche del caso. Il bello è che pare che non si sia soddisfatti dei danni compiuti e si continui ancora a fare gli stessi errori, tanto la colpa non è mai loro, è del governo o del sitema ma sono sempre gli stessi che ne combinano a iosa, mai altri, mai perchè solo alcuni hanno diritto a campare, per gli altri niente, assolutamente niente, alla faccia del vero cambiamento!! Altro esempio. In questo clima di disfacimento totale c’è chi si impegna a finanziare elogiare e creare manufatti architettonici come la “nuvola” dell’architetto Massimiliano Fuksas. L’ennesimo schiaffo al buon senso dell’ “allegra macchina…” che in passato impugnò il bastone , ammissione pubblica di Fuksas. Era quello che faceva nei lontani tempi dell’uccisione dei fratelli Mattei questo grande professionista che rappresenta l’Italia all’estero e che secondo me tutt ’ ora non smette di fare. Se lo fa è perché alterna la clava al vecchio bastone che cimelio glorioso vuole che sia, non cerca teste da spaccare ma realizzazioni progettuali che sono altrettanto nocive per la testa e per lo stomaco insieme, specie per i malcapitati futuri utenti. Cari signori, sappiate che le nuvole costano care, che si pagano specie dopo che sono state fatte, perché sono chine scivolose che difficilmente si possono risalire. Che esempi di disfacimento e di Tsunami vari non se ne ha bisogno perché a malapena ci si riesce a ripararne i danni, lo sanno bene i malcapitati nonostante i trionfalismi umanitari. Lo stato si abbatte non si cambia! Quante altre distruzioni dobbiamo assistere ! Quante altre macerie fumanti che lasciano sinistre 'nuvole' dobbiamo vedere. Basta con l’ennesima esaltante prova di sfregio alla Fontana o alla Burri che sia. Di buchi buche per strada, tagli, lamiere arrugginite e plastiche bruciate e sfondate, bidonville stracci e straccioni non se ne sente la mancanza, tanto meno di 'nuvole' provenienti dalle fumanti macerie. Finiamo con le prese per i fondelli, di furbi e di furbizie non se ne fa niente specie quando già tutti lo sanno. Non finanziamo questi mostri, farlo è a discapito di tante cose importanti e vitali che mancano. Non impegniamo tecnici e tecnologie preziose per stupidaggini che stanno in perenne restauro come il Beaubourg o architetture mai abitate perché del tutto inagibili come la casa sulle cascate di Wright, queste cose le sanno tutti anche quelli che come gli struzzi non vogliono vederle. Lo chiamano regime, lo chiamano declino, a me mi sembra la solita minestra decotta prontamente riscaldata per annunciare un nuovo piatto, lascio a voi le conclusioni.


L'angolo di visuale copre S.Rocco ma si vede l'altra opera del Donghi, Palazzo Borghese.
Considerati spettri archeologici sono stati "murati vivi" Museo in Germania (sotto) Museo a NY.(vedi sotto)
ValadierDonghi

di un amministrazione di sinistra che tanto blatera sugli scempi e che aspetta la resa dei conti con i cementificatori che hanno deturpato la città eterna così come altrove. Cosa ti propongono a pochi metri da due chiese classiche una pompa di benzina che fa del lungo Tevere quell’autostrada tipica del non identificabile luogo di periferia dove non si capisce se si è sulla Pontina o sulla Casilina, l’ennesima spersonalizzazione metrpolitana a cui tanti architetti formatisi con il concetto di ”architettura internazionale” sono affezionati. Vero “monumento della Pace” in guerra con una città fortunatamente diversa, vittime il Valadier e Martino Longhi il Vecchio. Una conferma che nelle file dei destrutturalisti l’avversione all’architettura non si è assopita anche se adesso si offendono se qualcuno li definisce ideologi. Gli enormi gusci dell’autidorium sono tanto grandi quanto inespressivi compreso la parte di “sostegno” , monotone murature degne di un recinto di un qualunque magazzino che respingono l’approccio fisico e visivo , una barriera architettonica se non sbaglio. In questo caso la vittima è il progetto di Libera a cui hanno tolto il parco che qualificava le case del “villaggio dei Giornalisti”, riducendo il più riuscito quartiere ispirato alle moderne visioni di urbanizzazione alla LeCorbusier alla stregua di tanti altri anonimi quartieri che fanno delle borgate romane una infinita e monotona periferia. Siccome sono proposte da un amministrazione di sinistra sono innovative e qualificanti, fortuna loro. L’edilizia popolare fatta Milano dal palazzinaro Berlusconi ( le fonti finanziarie per farsi le televisioni) è identica per squallore anch’esse frutto di amministrazioni di sinistra e conseguentemente “giuste”. Per i maniaci degli schieramenti dato che critico la sinistra queste considerazioni non sono sostenute a destra, sono semplicemente personali.


Una scuola?
Una banca? fate voi!

Un mito o un caso?
Come ci hanno fatto disoccupati
Giocattoli?, é una mostra! Artista Body art

per seguire quello che fanno in altre parti del mondo che sono dedite ad altri tipi di economie proprio perché non hanno il nostro patrimonio di conoscenze e ne le nostre consolidate capacità. Una delle cause più devastanti perpetrate per distruggere il nostro dna sono state delle precise regie culturali che hanno fatto si che tutto ciò che ci apparteneva e che ci aveva dato prestigio da sempre diventasse da un momento all'altro "provinciale", incapace di esprimere qualcosa se non il "già visto" o "accademico" (?!). Precise testimonianze si trovano nei libri di storia dell'arte come, per es., l'Argan che riduceva tutta la storia dell'arte repubblicana e imperiale di Roma in poche pagine con delle descrizioni offensive:- il Laocoonte ...barocco.. umiliando un’ammirevole scultura e una fase importante dello sviluppo artistico. Altre parole ricorrenti come ..il potere.. l'imperialismo...formano il concetto che l'espressione artistica di un popolo è una semplice congiura di sadici sfruttatori e corrotti, paradossalmente ne consegue che se non si hanno tali degenerazioni non viene fuori l’arte, è evidente in questo l’atteggiamento militante dello storico e la finalità politica. Peggio perché anche più efficaci sono stati i critici e i giornalisti che hanno favorito il percorso culturale dei giorni nostri, inventandosi e favorendo un eclissi dell'arte che è stata solo un raggiro per togliersi di torno chiunque avesse tentato realizzare qualcosa di interessante. Altro assurdo paradosso che conferma e da sostegno a quello che dico è il fatto che con l'esaurirsi delle avanguardie di "rottura" perché ormai da rompere non è rimasto altro ci si trova sempre di più allo sconfinamento artistico degli stessi critici che diventano loro stessi gli artisti, a parole naturalmente, come di parole velenose non è stato altro che l'avvicendamento culturale degli ultimi anni. Artefice sfrenato di tutto questo teatro è stato e non il solo il devastante Bonito Oliva, fautore di artisti incapaci quanto chiacchieroni e presenzalisti non che gregari politici ed abili simulatori che bellamente li ha a sua volta umiliati espropiandoli di quel poco che sono con suoi testi che totalizzano il tutto delle varie correnti da lui stesso create (il “critico artista” l’opera d’arte è il testo scritto, al vernissage si vede un pretesto di opera, un paravento d’artista e il critico che fa il gallo nel pollaio, altro che i scrittori “cannibali”delle ultime mode di successo). Non a caso questi artisti molto spavaldi in pubblico in pratica vivono e pendono dalle labbra dei loro critici. State certi difficilmente si troveranno autonomamente a creare qualcosa di proprio in quanto vincolati alle "accademie" di tali potentati poco inclini ad accettare ciò che gli sfugge dai loro artigli. E’ auspicabile in futuro una Perestrojca e una Glasnoz, come quella che fecero in Russia per avviare l’uscita dal comunismo, per uscire dall’avanguardismo (cosa che i compagni nostrani si guardano bene dal fare paludati nell’anti revisionismo e non da meno una destra che ci specula passivamente sulle spalle perché ha ben poco da dire). Questo comporterebbe l’azzeramento dei finanziamenti a pioggia e le numerose carriere “professorili” che tanto incentivano il fenomeno con l’aggravante per quest’ultimi dell’entrata di nuovi personaggi che non si sono sporcati le mani con questo potere, figuriamoci quando accadrà.

Sui fori, Fuksas mostra...

Come nessuno si sognerebbe di cambiare la torre Eiffel non vedo perché da noi si deve cambiare proprio la via dei fori che con il Colosseo è la maggiore attrattiva culturale della città. Per dare importanza a degli approfondimenti stratigrafici hanno funestato la più bella passeggiata archeologica del mondo per mettere in evidenza modestissime abitazioni medioevali le cui rovine sono orrende e dei livelli di pavimentazioni utili solo a dei ricercatori. Non si capisce perché al Pantheon, in piazza della Minerva, stabilite le quote hanno ripristinato l’agibilità esistente mentre in questo caso si deve lasciare tutto scoperchiato. Immaginatevi piazza della Minerva ridotta a scavo archeologico, magari con delle passerelle aeree come in un centro petrolchimico, ditemi se non sarebbe spettrale. Questo invece pare piaccia a Fuksas come a molti tecnocrati, ottimo se si fa qualcosa di meglio, un ovazione al passato se si scade in cose meno belle. Purtroppo per loro, il corso della storia pone di per se paragoni obbligati e ingovernabili che sfuggono anche alle più smaliziate furbizie culturali:

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