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Smokey Robinson

"Bel sito : completo e sobrio."  "Sobrio sarai te"

 

William "Smokey" Robinson nasce il 19 Febbraio del 1940 a Detroit, iniziando la sua formidabile carriera a sei anni (!), quando alla "Detroit Dwyer Elementary School" la maestra lascia che il piccolo William scriva le parole di una canzoncina che i bambini dovranno cantare per lo spettacolo di fine anno.  Il risultato è talmente sorprendente per un bambino di quella età che il "miracoloso" risultato viene pubblicato nel giornalino dell'istituto.

Tanto più che il bambino non proviene da una famiglia di intellettuali benestanti, ma viene dal cuore del ghetto nero, cioè da Brewster, posto che non offre molte possibilità "in quel posto o eri in un gruppo musicale o in una gang, o in tutte e due.  Altra scelta non c'era".   La passione per la musica la eredita dalla mamma, che conserva gelosamente una discreta collezione di dischi, costante sottofondo alle faccende domestiche :  B.B. King, Muddy Waters, Jhonny Lee Hooker, Sarah Vaughan e molte altri artisti del periodo le alleviano la fatica di crescere ben undici figli.   

Nel 1950 la donna muore improvvisamente, ed il peso della numerosa famiglia ricade sul padre e sulla figlia maggiore Geraldine, che riesce - con grande impegno e forza di volontà - a far crescere bene tutti quei bambini.   Tra questi, William sembra quello che darà meno problemi alla sorella : i suoi voti scolastici sono fenomenali e gli stessi buoni risultati emergono dalle canzoni che si diverte a comporre nel tempo libero per il gruppo cui appartiene :"The Five Chimes".     Il gruppo, formato coi compagni di scuola della "Northern High School" di Detroit, è composto di cinque elementi : "Smokey"(vecchio soprannome della intera famiglia Robinson),  Warren Moore, Clarence Dawson (detto "il timido"), Danald Wicker e James Grice (detto "il sorcio").     

Poco tempo dopo, a quattordici anni  - sempre accompagnato dalla fama di "genietto" del ghetto -  William ed i suoi cinque amici ddecidono di intraprendere con più decisione la strada dell'impegno nel campo musicale.   In vista di questo obiettivo, la formazione subisce qualche piccolo cambiamento : escono di scena Wickler e "the rat" Grice,  mentre al loro posto subentrano i due cugini Rogers : Sonny e Bobby.    Poco dopo anche "il timido" lascia il gruppo e al suo posto entra Ronnie White.     L'inizio della nuova era viene segnata anche dal cambiamento del nome : i ragazzi decidono di chiamarsi i "Matadors".   

 L'ultimo cambiamento di formazione si ha alla fine del 1956.  Sonny Rogers deve partire per il servizio militare ed il suo posto viene preso definitivamente da sua sorella : Claudette Rogers.    All'unanimità si decide di cambiare anche il nome in onore della nuova venuta : "Matadors" viene, infatti, percepito come un nome prettamente maschile e si opta per "The Miracles".      Il gruppo acquista un buon affiatamento : niente sogni di gloria, ma tanta gavetta, spesso suonando per quattro soldi.  "Gli inizi sono stati durissimi, andavamo in tour guadagnando pochissimo.  Il nostro pezzo forte - dice Claudette - era una cover di un ppezzo dei "Diablos", cioè "Adios, my desert love", ed in quel periodo vivevamo, e non solo dormivamo, tutti in un'unica stanza".  Di quella promiscuità ne approfitta subito William che (pur partito in svantaggio per la fama di secchione)  beffa tutti e riesce a fidanzarsi quasi subito con la bella ed ambita Claudette.

 

La grande occasione, per il gruppo, arriva nel 1957.  I cinque portano alcuni brani propri (scritti da Smokey) al manager di Jackie Wilson : sperano che il potente manager apprezzi quelle canzoni e prenda anche loro sotto la propria ala protettiva, ma non riescono neanche a finire completamente la propria esibizione che vengono  stroncati pesantemente. Troppo simili ai "Platters", questo è il giudizio.

Quando, però, il gruppo si appresta ad andarsene, si fa loro incontro un ragazzo. Si presenta come il "chief songwriter" di Jackie Wilson ed il suo nome suona pressochè sconosciuto ai giovani : si chiama Berry Gordy.    Quel compositore ha ascoltato il provino dei "Miracles" ed è rimasto ben impresionato "La musica non era niente di speciale, ma i testi delle canzoni erano qualcosa di assolutamente nuovo.  Era vera e propria poesia, lontano dalle banalità che c'erano in tutti gli altri testi. Anzi erano talmente tanto "poesie" che mi dovetti sforzare con William di fargli capire che lui doveva comporre una canzone e che, perciò, quei testi, se non dovevano essere banali, tuttavia non dovevano neanche essere così difficili come li scriveva lui.  Quella roba dovevamo pur venderla". 

Con l'aiuto di Berry Gordy, i "Miracles" incidono il loro primo disco (Marzo 58) per la "End Records" di New York ed il brano si intitola "Got a job".  Quel pezzo è una specie di risposta ad una hit del momento, cioè "Get a job" delle "Silhouette's", e di quella canzone ne riprende il tema e alcune parti, come il ritornello "sha-na-nas". Mentre nell'originale "Get a job" la canzone parlava di una ragazza che invitava l'amato a trovare un buon lavoro in modo da sposarsi entro breve, nel pezzo dei "Miracles" si racconta il seguito : il ragazzo ora lavora in una drogheria (per la precisione un "grocery stores") che resta aperta fino a tarda sera; in più dopo l'orario di apertura il poveraccio è costretto a mettere in ordine, riordinare gli scaffali, lavare i pavimenti e pulire i vetri. Praticamente vive nel negozio.  Per cui la conclusione è scontata : "sarai contenta, ora !" dice alla ragazza.

            

Sempre con la "End Records" il gruppo incide "Money" ,  mentre nel 1959 Gordy decide di intraprendere la carriera di produttore, ma senza rischiare troppo : fa un piccolo investimento e scommette su un brano - "Bad girl" - alla cui composizione ha collaborato in prima persona insieme a Smokey Robinson.  Il disco viene distribuito localmente dalla neonata "Tamla" (appunto la etichetta di Gordy), mentre viene distribuito sul territorio  nazionale dalla più grande "Chess"  di Chicago.   Il risultato non è dei peggiori e il brano arriva al numero 93 della classifica americana. 

La posizione raggiunta in classifica non è male, ed i due prendono coraggio.  In particolare Smokey spinge affinchè Gordy lasci da parte ogni paura e fondi una vera e propria casa discografica.   Berry Gordy decide di rischiare e, dopo aver preso 800 dollari in prestito, ingrandisce la propria creatura : è il 1960 e da allora in poi tutti dovranno fare i conti con la "Tamla" di Detroit.

I "Miracles" sono il primo gruppo ad essere messo sotto contratto con la nuova etichetta, ma gli inizi non sono entusiasmanti : il primo singolo "Way over there"  non riesce a sfondare, risultando il primo investimento sbagliato della storia della "Tamla". Tutto si aggiusta, però, ad Ottobre dello stesso anno (1960) quando viene messo sul mercato il singolo " Shop around" che - grazie ai milioni di copie vendute - sscala in poco tempo le classifiche, arrivando al numero 1 della R&B chart e al numero 2 della Pop chart (Febbraio 1961). 

Il successo non fa altro che rafforzare la stima che Gordy già ripone in Smokey Robinson e quest'ultimo non solo resta il "consulente" preferito di Gordy, ma il feeling musicale tra i due viene sancito in modo ufficiale : in quello stesso magico 1961, Robinson diventa il vice-presidente della "Tamla Motown".   Nella giovane casa discografica di Detroit per lui il lavoro non manca di certo "Agli inizi della "Tamla", quando dovevamo far decollare il nome della casa discografica, non avevo un solo attimo libero.  Mi occupavo praticamente di tutto : scrivere canzoni per i nostri artisti,  aiutare in sala di registrazione, occuparmi della promozione dei dischi e cercare di lanciare qualche giovane talento. Il tutto senza dimenticare che io avevo il mio gruppo"  Proprio in questo periodo nasce la leggenda di Smokey come "uomo con la penna"  "Io non avevo la fortuna di potermi mettere davanti al camino e riflettere sui testi delle mie canzoni per giorni. Ero impegnato per moltissime ore al giorno, così quando avevo una idea dovevo immediatamente annotarmela. E usavo tutto : foglietti, tovaglioli, vecchi giornali, volantini pubblicitari.  Alcuni dei miei migliori successi li ho scritti sul primo foglio che trovavo, spesso anche raccolto per terra.

E da quei foglietti nascono veri e propri capolavori, sia per sè che per gli altri.  Un punto di forza della casa discografica è proprio l'attività di Robinson come compositore e si devono a lui moltissime hit targate "Tamla Motown" : Stevie Wonder, "The Supremes", Marvin Gaye ("Ain't that peculiar", 1965), Mary Wells ("You beat me to the punch", 1962  e soprattutto "My guy", numero 1 nel 1964), e soprattutto "The Temptations" (tra le altre "The way you do the things you do") beneficiano del suo talento.       il segreto del successo era nella politica musicale ispirata da Berry Gordy " Noi facemmo per primi quello che poi avrebbero fatto tutti, cioè proporre una musica adatta a tutte le razze e a tutte le nazioni.  Volevamo uscire dal circuito della black music con lo stereotipo del povero diavolo nel ghetto, e fare canzoni adatte alla vita e alle situazioni di tutti i giorni. Convinsi i miei compositori che su una buona melodia dovevano innestarci temi adatti a qualsiasi individuo : fosse stato bianco, nero o orientale.  Sembra scontato, ma all'epoca nessuno ci aveva pensato !" .

I primi sostanziosi successi fanno fare a William il grande passo : nel 1963 sposa Claudette, la quale resta incinta ed è costretta per tutto il 1964 a non seguire i tour del gruppo.  La nascita del primogenito "Berry William" [ a forza di comporre, giorno dopo giorno canzoni insieme a Berry Gordy, "firma" allo stesso modo anche l'uscita del figlio, che però non entra in nessuna classifica] convince Claudette ad abbandonare la vita di cantante e a dedicarsi a tempo pieno alla famiglia, anche se partecipa alla registrazione in studio di tutti gli album del gruppo.

Sono anni di grande ispirazione per William ed i "Miracles" collezionano successi su successi : "What's so good about good bye" (1962),  "I'll try something new" (1962), "Ooh Baby baby" (1965), e "The tracks of my tears" (1965, numero 2 della R&B chart) . Quest'ultimo brano rappresenta un altro million seller e inaugura il "periodo delle lacrime".  La canzone parla, infatti, di un ragazzo che, abbandonato dalla fidanzata, fa di tutto per mostrarsi sorridente, mentre in realtà il suo cuore piange di dolore.  Il brano viene recensito in modo entusiastico; i critici dicono che un testo così raffinato non si è mai sentito e la stessa metafora " sorriso pubblico / pianto privato " è assolutamente geniale.      

Il rapace Gordy, perciò, non si fa sfuggire l'occasione e pochi anni dopo invita Smokey Robinson a sfruttare di nuovo il tema : nasce "The tears of a clown" che è in pratica la stessa canzone.  Il brano parla della vita del circo e si sofferma sulla figura del clown : colorato, sorridente e ilare di giorno; egli passa la notte piangendo per la fine del proprio fidanzamento.  Il brano arriva sparato al numero 1 delle classifiche, diventa un inno northern, ma i critici fermano Gordy facendogli sapere che ne hanno abbastanza di quello stesso tema (la leggenda dice, infatti, che stesse per uscire per la "Tamla" anche "The tears of a iena ridens").

     

             

 

Nel 1967 i dischi del gruppo iniziano ad uscire con la nuova denominazione di "Smokey Robinson & The Miracles" facendo presagire un carriera da solista per il talentuoso William, che, tuttavia, resta con i propri amici a godersi altri anni di successi "Onestamente, dopo anni di fatiche, volevo smettere con i tour, gli alberghi e le settimane lontano da casa.  Ma all'improvviso è arrivato il grande successo di "The tears of a clown" (numero 1 in Inghilterra e negli Stati Uniti) e ho pensavo che non potevo lasciare in difficoltà il gruppo proprio nel momento in cui c'era da raccogliere - economicamente - il frutto di anni e anni di lavoro e sacrifici".

E così, infatti, accade : il gruppo effettua un lunghissimo tour di addio ("The farewell tour ") e nell'ultima data, il 12 Luglio a Washington - al "Carter Batton Amphitheater" - Smokey annuncia dal palco il nome del suo successore : sarà Billy Griffin, un giovane cantante di Baltimora talmente devoto al gruppo dei "Miracles" che da tempo aveva iniziato a cantare e a muoversi imitando alla perfezione Smokey Robinson. 

 

Alla fine del 1971, perciò. Smokey Robinson (dopo aver contribuito a portare in classifica ben 43 brani dei "Miracles") decide di dedicarsi alla famiglia e al lavoro di vice-presidente della Motown.  Il tempo libero che ricava dall'assenza di tour e spettacoli lo impiega per scrivere nuove canzoni, per lo più struggenti ballate, che incide come solista.   Dice di lui l'amico e direttore d'orchestra Tommy "fagiolo" Bowles "Non riesco a capire da dove gli derivi tutto questo struggimento.  In realtà lui non ha mai avuto problemi; è rimasto senza mamma da piccolo, ma non gli è mai mancato niente : a scuola era il primo della classe, e sul lavoro ha fatto quasi immediatamente carriera.  Se quel filo di tristezza lo potevo capire quando era un ragazzo, ora che è un uomo ricco sfondato non so da dove venga.  La verità è che, forse, ha una sensibilità superiore alla media".    Proprio la straordinaria capacità di andare a scavare tra le pieghe dei sentimenti  pare il segreto della sua vena e gli esempi in proposito non mancano; continua, infatti, l'amico Tommy : "Per capire la differenza con gli altri artisti, basta fare un paragone tra la hit "Bring it home on me" di Sam Cooke e "You really got a hold on me" di Smokey Robinson.  Entrambe toccano il tema del ragazzo che vuole ritornare con la propria fidanzata anche se lei lo ha lasciato. Ma mentre Cooke dice semplicemente :"voglio che ritorni", Smokey dice "Se penso a te mi arrabbio, ma, poi, mi rendo conto che ti amo e che desidero riabbracciarti".

Smokey, pertanto, continua il suo lavoro alla "Motown" (incredibile ma vero, gli nasce nel frattempo una figlia e la chiama Tamla - senza commento -) e continua anche a mietere buoni successi : escono gli album "Flying high together" (1972), "Smokey" (1973), "Pure Smokey" (1974), ed il grande "A quiet storm" (1975) dove dimostra di non aver perso un colpo rispetto agli anni precedenti : splendidi e raffinati brani r&b (alcuni con venature funky e richiami a Stevie Wonder)  che sgorgano direttamente dall'anima dell'artista.  Tra tutti spiccano "Love letters", con un flauto in sottofondo, e "The agony and the ecstasy" dove c'è una amara riflessione sul senso dell'adulterio (esperienza certamente vissuta in prima persona : risalgono, infatti, a questo periodo le prime incomprensioni con Claudette, a causa di una presunta avventura extraconiugale dello stesso Smokey).

Per tutti gli anni Settanta, così, i "Miracles" e Smokey conducono due carriere parallele (anche se quest'ultimo era produttore dei brani del suo ex gruppo) ed entrambe discrete : anche i vecchi amici si mantengono all'interno delle classifiche, soprattutto grazie ai brani "Do it baby" datato Ottobre 1974 e "Love machine" che addirittura arriva al numero 1 della R&B chart nel Febbraio del 1976. "Appena dopo la partenza di Smokey - ricorda Warren Moore - i promoters hanno smesso di chiamarci per un pò : pensavano che senza William non avrebbero mai riempito le sale.  La cosa ci fece male, ma noi continuammo a lavorare sodo, dedicandoci a nuovi brani e rifiutando di cullarci sui vecchi successi. Fortunatamente nel 1976 ritornammo di nuovo in cima alle classifiche e la cosa ci ripagò di molti sacrifici. Sentivamo di essere in forma, ma ci mancava una hit che ci desse la convinzione di essere ancora graditi al pubblico. Con "Love machine" capimmo che non era ancora tempo per la pensione".

In realtà sorgono per il gruppo diversi problemi.  Anche se il loro pezzo ha fatto successo, il loro contratto con la "Motown" sta per scadere e ci sono problemi per il rinnovo. "In quel periodo scadeva anche il contratto di Stevie Wonder e loro ci dissero che noi dovevamo aspettare un pò di tempo per ridiscutere del nostro. Una volta sistemato Stevie Wonder, insomma, avrebbero pensato a noi. Un pò aspettammo, ma loro tentennavano troppo; tanto più che la "CBS" ci stava facendo proposte interessanti e ci metteva fretta per passare da loro. pensammo che dopo tanti anni non potevamo essere trattati quel modo e decidemmo a malincuore di lasciare la "Motown".  L'esperienza fuori dalla casa discografica di Berry Gordy è interessante economicamente, ma di breve durata : nel 1979 il gruppo è praticamente sciolto, e i vari elementi si dedicano a propri progetti personali.

Anche Smokey rallenta molto il proprio ritmo e si dedica, come dirigente, a fronteggiare le prime avvisaglie di crisi della "Tamla Motown" "Alla fine degli anni Settanta lavoravo per lo più all'interno degli studi della "Motown" e lontano dalle luci della ribalta.  Forse troppo. Me ne accorsi quando un giorno telefonò a casa nostra Natalie Cole; rispose al telefono mia figlia Tamla e dopo avermela passata, mi chiese : "Papà, ma come mai una star come Natalie Cole telefona a casa di persone normali come noi ?"   Fa, comunque, diverse apparizioni in classifica, soprattutto con "Cruisin'"(1979), "Being with you" (1981) e "Just to see her" (1987).  Riceve anche premi importanti : il 21 Gennaio 1987 entra a far parte della Rock and roll Hall of fame,  a Dicembre del 1989 vince il Grammy living legend award   ed il 30 Maggio 1990 viene incluso nella Songwriters Hall of fame al termine di una cerimonia di premiazione con madrina Whitney Huston

    

 

Nel frattempo (1988) la "Tamla" viene acquistata dalla "MCCA and Boston Ventures" e l'aria sembra subito cambiare all'interno della casa discografica. Smokey se ne va quasi subito. "Nessun litigio, nessun problema; semplicemente il mio contratto era scaduto e nessuno mi ha pregato più di tanto per rinnovarlo.  Io ero ala "Tamla" da una vita e lì ero stato sempre come a casa mia.  Quando sono arrivati i nuovi dirigenti non mi sono sentito più a casa mia : tutto qua.   Per la verità loro mi hanno permesso di rimanere qualche tempo anche dopo la conclusione del contratto; ma non mi sentivo più il padrone di casa; mi sentivo un ospite. Gradito, ma un ospite".

Smokey approda, perciò, alla "SBK Records" di New York, etichetta diretta da Charles Koppelman, che si è messa in mostra per la forte impronta sperimentale ed anticonformista. "In effetti - dice Smokey - mi ricordava molto l'ambiente della Motown degli inizi : grande voglia di fare, di provare; una casa aggressiva, con uno spirito combattivo e positivo"  Uno spirito anticonformista che si riconosce dalla prima richiesta fatta all'artista : gli chiedono di comporre un album country-western.  Smokey Robinson lo fa in pochissimo tempo "Noi dirigenti - ricorda Charles Koppelman -  stavamo ancora organizzandoci; Smokey era arrivato da pochi mesi e dovevamo ridisegnare l'organico, quando una mattina mi arriva una sua telefonata : "Hai un'ora libera ?" mi chiede.  Io gli rispondo di sì e preparo la mazza da golf, credendo che volesse andare a fare una partita; lui, invece, entra nell'ufficio con un registratore e mi dice "Senti qua". Dopo le prime due canzone ho capito che aveva già pronto un grande album "d'esordio"".

A proposito : il golf, ovvero la grande passione di Smokey.  Ancora oggi gioca ed è uno dei più temuti golfisti-vip.  Nei tornei di beneficenza è quasi sempre il vincitore "Mi hanno costretto ad iniziare. Si, proprio costretto.  Erano tre i fissati del golf : Ronny White (dei "Miracles"), il mio amico Micky Stevenson e Robert Gordy, il fratello di Berry.  Un giorno mi dissero "Devi imparare a giocare. Vieni al corso di golf con noi" Gli risposi che non ci pensavo neanche, ma insistettero tanto perchè provassi che alla fine ci andai.  Il primo periodo del corso era una vera sofferenza.  Mi dicevano : "Il golf è rilassante"; ma non è vero : è rilassante se sai giocare; se non sei capace è una delle cose più frustranti che ti possano capitare.  Provavo e riprovavo per ore, ma quella pallina non ne voleva sapere di entrare in buca. Fortunatamente le cose sono migliorate in seguito".

Ritornando alla carriera, la collaborazione con la "SBK Records" muore sul nascere : dopo appena un anno ed un solo album ("Double good everything")  la casa discografica è costretta a chiudere per improvvisi problemi economici.   Smokey, così, si trova - per qualche anno - a dover registrare qualche pezzo ogni tanto, ma senza nessun successo particolare (se si può usare questa espressione per un tipo che ha venduto 60 milioni di dischi). Trova, così, il tempo per stendere, in collaborazione con David Ritz la propria autobiografia dal titolo "Smokey, inside my life" (edizioni McGraw-Hill, 1989)  nella quale confessa pubblicamente i propri (passati) problemi di tossicodipendenza. Nel libro, infatti - oltre a rivivere i successi di Detroit con Berry Gordy - rivela come, dopo il divorzio dalla moglie Claudette (1985) fossero aumentati per lui i problemi legati all'assunzione di cocaina. Un tunnel dal quale rivela di essere uscito solo con l'aiuto di Dio.  

Il libro - che nelle intenzioni deve essere una lettura leggera, la semplice storia della vita di un cantante - fa scandalo; lo stesso co-autore, David Ritz, prega Smokey Robinson di togliere tutti quegli scabrosi dettagli riguardo la sua esperienza  di cocainomane; ma l'artista si oppone e decide di presentare una confessione a cuore aperto. "Non voglio nascondere niente di quella esperienza; tutti devono sapere quanto è penoso e duro uscire dal mondo della droga. Sono stato salvato dalla cocaina nel 1986, con l'aiuto del mio parroco, che iniziò con me una rieducazione spirituale.  Ero finito, lui mi ha aiutato a trovare la forza interiore per smettere e per guardare al mondo con occhi nuovi. Stavo per morire, lui m'ha ripreso per i capelli : voi ora state parlando con Lazzaro (il resuscitato del Nuovo Testamento n.d.a.)".

Quell'attenzione ai problemi legata alla tossicodipendenza non si conclude nel libro, ma Smokey diventa testimonial anti-droga in molte scuole della Florida (attualmente vive a Los Angeles), seppure con qualche problema.  Nel primo giro per le scuole, infatti, raccontando nelle classi la propria esperienza, afferma di aver fatto un cammino spirituale e che la parola di Dio lo ha salvato; a testimonianza di ciò legge agli alunni alcuni salmi che hanno aiutato la propria meditazione.   Ne nasce subito uno scandalo. I presidi degli istituti lo citano davanti alla Corte Suprema per aver violato gli accordi che impongono di non parlare in classe di nessuna religione ( norma nata allo scopo di non favorire una fede religiosa a discapito di altre) e, prima ancora che inizi il processo, viene depennato dalla lista dei testimonial  e invitato a non farsi più vedere nelle scuole dello Stato.

 

Smokey si consola nel 1999, quando si assiste alla sua rinascita artistica, con il ritorno alla "Motown" dopo nove anni.  Il disco, intitolato "Intimate" viene prodotto da Berry Gordy e viene composto con l'aiuto del giovane talento Michael Stokes. "Con Berry ci conosciamo da quarant'anni; per una vita siamo stati presidente e vice e ci conosciamo come le nostre tasche; adesso lavorare per lui come semplice cantante mi fa uno strano effetto; non riesco proprio a chiamarlo "Signor direttore".   Il tema dell'album è come sempre l'amore ("E di che volete che scriva? E' un tema così sconfinato e affascinante..") che viene cantato in modo soft e melodioso, ma senza pezzi veramente innovativi o raffianti. Non manca una sperimentale canzone in spagnolo ("Tu me besas muy rico") che, più che altro, testimonia la voglia di non arrendersi ed una inesausta vena poetica.

Il nuovo secolo e la vecchiaia - come consueto nel mondo dello spettacoolo - porta con sè il consueto carico di stravaganze : nei contratti che sottoscrive per i propri spettacoli non manca mai una clausola riguardante il golf. "Molti artisti mettono nel contratto che il loro camerino deve essere pitturato di rosa, o chiedono una cassa di champagne prima e dopo lo spettacolo, altri chiedono una palestra per potersi sfogare prima dello spettacolo.. Che male c'è se io ho chiesto di essere accompagnato al campo da golf più vicino e qualcuno che giochi con me ? (Con ciò riportando alla mente dei fans italiani le famose partite a biliardo - con sconfitta obbligatoria - di Fantozzi)

Alla domanda di un giornalista se scrivesse ancora, ha risposto - poco tempo fà - in un tono tra lo stizzito ed il minaccioso "Tu, ragazzo mio, non puoi neanche immaginarti quanti fogli e foglietti ho sparsi per casa; ed ognuno contiene una strofa di canzone o una melodia o un ritornello. Ci sono canzoni per altri cento anni. Non passa giorno che non inventi qualcosa di nuovo"   L'ultima invenzione ha, però, dell'incredibile : ha inventato un profumo da donna "Smoke" - distribuito dalla catena Kmart >- il commento più entusiastico riguardo al quale è stato "Mah ... non male".  Provaci ancora Smokey !!

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