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'LA PELLE NERA' 

" Male, young 30, passionate about life, seeks open-minded girl with a progressive view of soul music to share joy and excitement. Age and nationality unimportant. Photo appreciated; mine by return. Box 8654 or mail to [email protected] "  ( Lonely Hearts )

 

Nella rubrica dedicata ai vecchi articoli non poteva mancare anche un ricordo de 'La Pelle Nera'.  Il tema scelto da Stefano Oggiano è il Modern Soul ( numero 9 del 1999 ) un argomento trattato in modo impeccabile in questo articolo, che a distanza di tempo conserva ancora intatta la propria attualità 

 

MODERN SOUL

L’ultima frontiera

del rare Soul

 

di Stefano Oggiano

 

Affrontare un argomento come quello del Soul anni '70, '80 e, perché no, '90 non è per niente facile, in quanto molti, quando si parla di musica nera da ballo "moderna", hanno in mente la disco music più becera.

Beh, se si ha la forza e soprattutto la curiosità di scavare un po' sotto la superficie, si scopre che indubbiamente gli anni '60 sono stati favolosi, ma il mondo non si è fermato lì. Per fortuna in Inghilterra questo concetto è molto chiaro, tanto che il cosiddetto Modern Soul, pur tra alti e bassi, ha sempre goduto di una discreta popolarità e per un certo periodo ha costituito una scena a sè.

Oggi che sono cadute tutte le barriere ( anche in termini musicali ) ai principali all-nighter non può mancare una Modern room dove viene suonata musica rigorosamente post sixties. E per chi ha avuto la fortuna di ascoltare le playlist dei migliori DJ Modern la tentazione di fermarsi per più di qualche minuto è davvero forte.

Musicalmente parlando, il Modern Soul non è altro che la naturale evoluzione della musica nera degli anni '60. 

Già con il cosiddetto Crossover ( vedi articolo sul N. 3 ) la produzione e gli arrangiamenti si erano fatti più sofisticati e anche il tempo era rallentato, sebbene gli echi del classico 60s Soul fossero ancora forti. Con il Modern questa metamorfosi giunge a piena maturazione: ecco che i fiati diventano meno invadenti e vengono sostituiti da sezioni archi sempre più sontuose ( basti considerare il Philly Sound, che altro non è che l'apice commerciale del fenomeno ). I ritmi della batteria si fanno più elaborati ed in più di una occasione affiorano elementi Funk, che negli anni '70 raggiunse la sua stagione d'oro, e Gospel, a tenere vivo il legame con la tradizione. Anche la durata media dei brani passa dai canonici 2 minuti e mezzo a 3-4 minuti, se non addirittura 6 o 7 grazie all'arrivo del formato a 12", consentendo una maggiore varietà di soluzioni strumentali. 

Se nel decennio precedente il numero di etichette e di dischi prodotti era stato imponente, altrettanto avvenne negli anni '70 e '80; la cosa buffa è che molto materiale registrato all'epoca del boom del Northern Soul in Inghilterra passò inosservata o quasi e venne riscoperta solo parecchi anni dopo, quando ormai era diventata una rarità. 

All'inizio degli anni '80, tanto per fare un esempio, Manchester era "invasa" dalle copie dell'LP "So Sexy" di Sidney Joe Qualls che contiene la straordinaria "I Don't Do This" e che oggi è molto ricercato dai collezionisti. 

Ma quando si cominciò a parlare di Modern Soul ? 

Tim Brown, nelle note di copertina del CD della Goldmine "On The Modern Side", racconta che fu Ian Levine al Blackpool Mecca il primo a proporre dischi realizzati in quel periodo ( siamo intorno al 1973 ) che avessero una "credibilità" Northern, cose come "It Really Hurts Me Girl" dei Carstairs, "Ladies Choice" di Bobby Franklin e "Seven Day Lover" di James Fountain. 

All'inizio gli irrudicibili del Wigan Casino rifiutarono questi suoni anche se presto furono sopraffatti dalla popolarità che questi dischi si erano conquistata. Anche la rarità fu sacrificata di fronte al successo di brani facilmente reperibili come "What A Difference A Day Make" di Esther Phillips o "Supership" di George Benson. 

Della rivalità tra Wigan Casino e Blackpool Mecca abbiamo già parlato nei numeri scorsi, anche se ci pare interessante riportare cosa scriveva nell'84 Adrian Croasdell nelle note di copertina dell'LP della Kent "Moving On Up": "Nel '74-'75 i due club principali erano Il Blackpool Mecca e il Wigan Casino. A Wigan andavano di moda gli stompers super-veloci, dischi descritti come "da 80 o 100 miglia all'ora", e per soddisfare le richieste venivano suonati parecchi brani pop (qualche volta inglesi). Avevano il tempo adatto ma i DJ del Mecca cominciarono a metterne in dubbio il contenuto Soul"

La spaccatura avvenne grazie al successo della già citata "It Really Hurts Me Girls" dei Carstairs, un brano che Levine aveva sentito alla radio negli Stati Uniti e che divenne rapidamente il singolo più caldo nella scena. Ben presto nacque un nuovo stile, molto più "shuffle" ( shuffle in inglese significa "strascicare i piedi", da cui anche un modo particolare di ballare, lontano dalle acrobazie super-atletiche del Wigan Casino ) e che portò alla proposta di canzoni indimenticabili come "Come On Train" di Don Thomas. 

Citiamo ancora Ady Croasdell, le cui parole ci sembrano particolarmente illuminanti: " Il Soul uptempo non morì con l'arrivo massiccio del Funk, ma si adattò alle nuove influenze e rimase sottotraccia fino al boom della disco. Nuove tecniche di registrazione vennero apprese e incorporate ma l'elemento Soul rimase ben presente. Molte realizzazioni degli anni '70 e '80 sono altrettanto grandi dei loro antesignani; tocca ai DJ e al pubblico tracciare la linea di confine tra una grande produzione Soul e un'equazione scientifica disco, allo stesso modo in cui gli stompers spensierati devono essere distinti dai classici del Soul"

Il verbo Modern fu abbracciato con entusiasmo anche da altri club, tra cui il Cleethorpes Pier, dove dischi come "Cut Your Motor Off" di Black Nasty diventarono popolarissimi. Anche agli all-dayer del Ritz di Manchester veniva proposto in modo massiccio Soul fresco fresco di stampa e tutto ciò in fondo era inevitabile visto che nei seventies le classifiche erano piene zeppe di musica nera da ballare che non sempre meritava di finire nel calderone del pop "usa e getta". 

Alla fine i due movimenti presero strade diverse ma purtroppo la lontananza dalla scena Northern, che tra i suoi grandi meriti ha sempre avuto quello di caratterizzarsi come fenomeno anti-commerciale, portò il Modern Soul verso lidi troppo vicini alla musica di facile consumo ( chi avrebbe onestamente il coraggio di proporre oggi tanti dei "successi" del Mecca? )

Uno dei principali responsabili del ritorno del Modern Soul all'ambito "sotterraneo" è stato senz'altro Soul Sam ( senza dimenticare Richard Searling, a giudizio di chi scrive il miglior DJ inglese di sempre ), che intorno al '79 e fino all'inizio degli anni '80 propose parecchi brani di qualità prodotti dagli anni '70 in poi. Purtroppo, però, con Stafford le due scene si separarono di nuovo e il Modern Soul si trovò isolato e rischiò di sparire visto il calo di interesse nei suoi confronti. 

Con l'arrivo degli anni '90 le cose sono cambiate e oggi la scena Modern è decisamente in salute: certo c'è ancora chi si ostina a rifiutare questi suoni ma onore va ai molti appassionati che negli ultimi tempi hanno portato alla luce tanta grande musica che non sfigura di fronte alla migliore produzione Northern. Che dire di gemme come "Let Me Love Yuh" degli Innersection o l'inedita "Tin Man" di John Edwards, favolosa cover version di un brano degli America, resa disponibile grazie al lavoro impagabile del solito Adrian Croasdell? 

Per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, raccomandiamo, oltre alle varie recensioni presenti sulle maggiori fanzine inglesi, la lettura della rubrica "On A Modern Vibe", curata da Dave Thorley sulle pagine di Manifesto, in cui vengono segnalate le novità discografiche - e quando parliamo di novità intendiamo dischi registrati adesso - che movimentano le Modern rooms. 

E chissà che in futuro non ci si possa occupare anche noi di Soul contemporaneo. 

- Discografia consigliata - 

MOVING ON UP (KENT 013, 1984) LP 

SOUL UPRISING (KENT 034, 1985) LP  

MECCA MAGIC (KENT 090, 1990) LP 

ESSENTIAL MODERN SOUL COLLECTION (GOLDMINE GSCD2) 

MODERN SOUL VOL. 2 (GOLDMINE GSCD15) 

MODERN SOUL VOL. 3 (GOLDMINE GSCD40) 

MODERN SOUL VOL. 4 (GOLDMINE GSCD57) 

MODERN SOUL VOL. 5 (GOLDMINE GSCD82) 

MODERN SOUL VOL. 6 (GOLDMINE GSCD82) 

THE BLACKPOOL MECCA STORY (GOLDMINE GSCD68) 

THE CLEETHORPES STORY (GOLDMINE GSCD86) 

ON THE MODERN SIDE (GOLDMINE GSCD124) 

ACROSS THE BOARD (GOLDMINE GSCD111) 

NIGHT OWL (JOE BOY JBA-001)

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