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  Major Lance

"Il tuo sito è strano... è, come dire ...bello ma inusuale, cioè, non so come spiegare .." "Facciamo  informale  e non se ne parla più "    

 

Major Lance incarna, più che altri, il prototipo dell'artista nero del ghetto : cioè del ragazzo "maledetto"  che cresce tra mille difficoltà e mille problemi e che finisce sempre - anche una volta raggiunto il successo - nei guai con la giustizia.    Ad avvalorare il carattere di personaggio oscuro e difficile, c'è anche la questione legata alla sua data di nascita,  avvolta da un velo di mistero : alcuni dicono che sia nato il 4 Aprile 1941 a Chicago, altri il 3 Aprile 1939 a Winterville (Mississippi), altri ancora sostengono che la nascita risale al 1942.   Di sicuro c'è solo (purtroppo) la data della morte : il 3 Settembre del 1994.

La famiglia - padre, madre e ben undici fratelli ( forse per questo c'è grande difficoltà nel riordinare le varie date di nascita )-  si trasferisce presto dal Sud a Chicago, dove Major Lance frequenta la "Wells High School" e dove stringe amicizie "importanti". "Sono cresciuto nel quartiere di Seward Park, e lì non c'era da scherzare.  I miei migliori amici erano ragazzi di strada come me : i miei coetanei [nel suo caso si fa per dire, visto che nessuno, sa quando sia nato] Otis Leavill ( anche lui un westender ), Jerry Butler, Curtis Mayfield (che abitava qualche isolato più a nord ) : chi l'avrebbe detto, allora, che avremmo sfondato tutti in campo musicale ?"    

Almeno all'inizio, il canto ( seppure faccia parte dei "Five Gospel Harmonaires" )  non è la sua passione principale; preferisce, piuttosto, la boxe ed il ballo. "La boxe, più che una sport era ... una necessità.  L'ambiente del West End di Chicago era piuttosto "difficile" e sapersi difendere era importante. Con il passare del tempo mi sono sempre più appassionato a questa disciplina e - come dilettante - ho vinto anche diversi incontri. Comunque ho smesso molto presto, anche se da piccolo il mio sogno era uno solo : diventare un pugile professionista".   Anche il ballo - come detto -  lo appassiona : grazie al fisiico asciutto e all'agilità acquisita sul ring, entra a far parte del corpo di ballo del "The Jim Lounsbury Record Hop", uno show televisivo molto in voga a Chicago.

Nel frattempo costituisce un gruppo insieme ad Otis Leavill e Barbara Tyson,  "The Floats", che si esibisce nei locali di Chicago, pur senza mai  riuscire ad incidere dischi.  Ad ogni modo, la costante frequentazione del mondo dello spettacolo locale  fa sì che a diciotto anni gli si apra una prima importante possibilità : la "Mercury", che lo ha notato proprio grazie alla partecipazione allo show di Jim Lounsbury,  gli propone di incidere un singolo, precisamente "I've got a girl" scritta e prodotta dall'amico Curtis Mayfield e nobilitata dall'accompagnamento dei "The Impressions".  Quel primo pezzo, però, passa del tutto inosservato.

 

               

  

La svolta avviene nel 1962 : a ventuno anni, il famoso talent-scout Carl Davis lo vuole alla "OKeh" dove Major Lance incide "Delilah" (cioè Dalila, la tentatrice della Bibbia che tradì Sansone tagliandogli, di notte, i capelli n.d.a.) .  Questo primo brano raggiunge un modico successo, ma il seguente fa conoscere il nome di Major Lance al grande pubblico : è l' 8 Maggio del 1963 quando entra negli studi della "OKeh" per registrare il suo primo grande successo " The Monkey Time", pezzo scritto, ancora una volta, dall'amico Curtis Mayfield. 

Il successo è grande : il disco riesce a vendere milioni di copie,  arrivando al numero 8 della Pop chart  e al numero 2 della R&B chart ,  e  incrementa la moda ( tipicamente anni '60, tipo "I Watussi" in Italia  o  "Walking the dog" o "Do the funky chicken", entrambe di Rufus Thomas, in America) delle danze demenziali "a tema".   L'estate del 1963, quindi, vede flotte di giovani neri che, sulle spiagge e nei locali, ballano questo brano, cercando  -  con movimenti del busto in avanti e frequenti battiti di mani, con i palmi delle mani che si incontrano muovendo dall'alto in basso e non orizzontalmente, come normale  -  di emulare i movimenti di una scimmia, per la gioia del Ku Klux Klan.

Alla fine del 1963 Major Lance registra altri due buoni successi : "Hey Little Girl" e soprattutto "Um, um, um, um, um, um, um" (uscita Gennaio 1964), che si segnala per la profondità del testo ("Sometimes everyone must sing this song  /  Listen to me sing  /  Um,um,um,um,um,um / Um, um, um, um, um, um /  Um, um, um, um, um, um, um //

Can't you hear me , now /  Um, um, um, um, um, um /  Um, um, um, um, um, um  /  Um, um, um, um, um, um //

Everybody now / Um, um, um, um, um, um  /  Um, um, um, um, um, um, um  /  Um, um, um, um, um, um ...)        

Quest'ultimo brano sfonda non solo in America (numero 5 della R&B chart, il suo maggior successo di sempre), ma anche in Inghilterra, ed esporta oltreoceano la fama dell'ex-pugile di Chicago.  Iniziano le sue visite nel Regno Unito e quelle prime visite - datate anni Sessanta - sono nel locale "northern" per eccellenza : il "Torch" di Stoke-on-Trent.    Addirittura, vista l'accoglienza trionfale ricevuta dall'artista, la "OKeh" decide di pubblicare un album con le performances dal vivo di Major Lance in quel locale e l'album "Major Lance Live at the Torch" diventa subito un disco-culto nell'ambito della scena northern.  

Con la chiusura del "Torch" e l'esplosione del "Casino Club" i successivi viaggi di Major Lance avranno come meta (per quattro volte) a Wigan, dove si registreranno altre memorabili serate ; tra tutte quella in cui duetta sul palco con l'amico Tommy Hunt (e chi non ha mai visto, poi, la foto di Major Lance al Wigan mentre si esibisce indossando i famosi baggies ? )

 

Riprendendo il discorso interrotto, la metà degli anni Sessanta sono gli anni del grande successo per Major Lance, che è presente costantemente in classifica (11 volte nel periodo 1963-65 ) riuscendo a vendere, in breve tempo, 5 milioni e mezzo di dischi.  Tra i suoi successi spiccano : "The Matador" (inizi del 1964), per due mesi in classifica tra i "top-twenty",  "Rhythm" (autunno 1964) ugualmente piazzatosi,  nonchè il classico northern "Ain't no soul (in these old shoes)" (1966).   Da segnalare, inoltre, che nella band ("The Bluesology") che accompagna i suoi concerti del 1965, c'è un giovane pianista di sicuro talento; si chiama Reginald, ma presto tutti impareranno a conoscerlo con il suo nome d'arte : Elton John.

                                              

Tour europeo del 1975

                         

 

La sua carriera, così ricca di successi, sembra avviata a ricalcare le orme delle carriere di molte altre star, quando all'improvviso arrivano i problemi.  I quali coincidono, più o meno, con la fine della collaborazione con Curtis Mayfield  e  Carl Davis (intorno 1965).  

Nel 1968, nell'anno in cui si manifesta in modo più chiaro il declino della "OKeh", Major Lance termina il rapporto di lavoro con la casa discografica che lo aveva lanciato e approda alla "Dakar Records", la etichetta che Carl Devis (già alla "OKeh", che aveva abbandonato nel 1965) aveva fondato un anno prima e dove ritrova anche l'amico d'infanzia Otis Leavill.  Alla "Dakar" non ripete il successo degli anni precedenti : l'unico pezzo degno di nota resta "Follow the leader".

Nel 1970 avviene il ricongiungimento con l'altro grande suo amico, Curtis Mayfield.  Major Lance, infatti, viene messo sotto contratto dalla "Curtom Records" di Atlanta, la casa discografica fondata dallo stesso Mayfield.  Anche in questo caso - pur se nei brani che interpreta sia chiaramente visibile la mano di Mayfield - il grande successo non arriva e a testimonianza di quella ritrovata collaborazione restano solo due singoli di poco successo : "Stay away from me" (che non va oltre il 67 posto nella "Pop chart") e "Must be love coming down".

Nella speranza di ritrovare il successo degli anni Sessanta cambia in continuazione casa discografica, sempre in cerca della hit da classifica, che, però, non arriva : prima alla "Volt", poi alla "Stax" colleziona solo delusioni; tanto che - ormai da tempo lontano dalle classifiche - decide di tentare la fortuna in Inghilterra.   E' il 1972 quando, sulla scia di un tour di buon successo, inizia una collaborazione con la "Contempo" e poi con la "Warner Brothers" : niente da fare; ancora brani anonimi e niente di veramente rilevante.

Arriva il 1975 : da ormai dieci anni è lontano dalle posizioni di classifica che contano e - ritornato negli Stati Uniti -  decide di provare ad avviare una propria casa discografica. Nasce, in collaborazione con Al Jackson,  la "Osiris", ma i risultati - al contrario del nome - non hanno niente di mitico : ancora una volta scarse vendite e pezzi di secondo piano. Solo i tour, dove si scatena riproponendo i propri pezzi storici, gli riservano qualche soddisfazione;  mentre, per il resto, solo delusioni e debiti. 

 

La conclusione della carriera è tristissima : viene addirittura trovato in possesso di una gran quantità di cocaina e condannato a diversi anni di prigione;  quando ne esce non può far altro che cercare di guadagnare qualche dollaro esibendosi in sporadici concerti per platee di vecchi "nostalgici".

Un infarto lo solleva da una vita ormai piena di delusioni il 3 Settembre del 1994.  Si trovava nella sua casa di Decatur, una manciata di chilometri ad est di Memphis.     

                                                                    i n d i e t r o

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