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  * from " SHOUT ", 1973 *

"If I love "Un Raggio di Soul" ? I really fucking love it ! " ( John Evans - Bolton )

 

Questo è un articolo tratto da uno degli ultimi numeri del 1973 di "SHOUT"  - un magazine indipendente diretto da Clive Richardson -  e racconta della visita di J.J. Barnes al "100Club" datata 1^ Novembre '73.  Il titolo ( What is soul ?) è quello originale, e leggendo riga dopo riga è facile intuire a cosa si riferisca ...

Il fatto di presentare l'articolo metà in lingua originale e metà in italiano è il frutto di una geniale intuizione notturna 

 

E' stato, per certi versi, un colpo di fortuna quello che ha investito Ron Watts nel momento in cui l'agenzia gli ha comunicato che il tour europeo di William Dell sarebbe stato cancellato, dal momento cheil sostituto - J.J. Barnes - è, al momento, forse la più importante figura nel campo del soul; particolarmente apprezzata da quelli del Nord, che sembrano essersi fermati, nei propri gusti musicali, al 1967.

E così, per non essere snobbati dagli appassionati di lassù, i clubs del Sud si sono sentiti in dovere di invitare questo idolo del Northern Soul, al fine di fare un altro passo in avanti nella creazione di una unica "scena". E c'era un bel pò di gente (sebbene non fosse niente in confronto il muro umano - roba da claustrofobia istantanea - che c'è stato in occasione della visita di Johnny Otis ) per dare il via a questa stagione di soul nights al "100Club".

Il grande ospite è salito sul palco alle 9.45 e fino a quell'ora l'esibizione è stata preceduta da un'ora e mezzo di continuo bombardamento di quei pezzi esageratamente veloci e dal ritmo stordente che vengono chiamati "Northern Soul", il cui unico pregio, ai miei occhi erano le belle etichette colorate, anche se per i ragazzi in pista quei brani che per me erano "veleno", davano l'impressione di essere la miglior musica del mondo.  Infatti non hanno fatto altro che roteare su se stessi, piroettare senza senso lungo la pista e battere le mani a tempo al ritmo di quei brani dal ritmo incalzante.

Then it was the startime, and J.J. climbed onstage to raptourous acclaim, starting into the storming "Ric Tic" favorite " Please Let Me In ", to which the immediate response was a burst of double-time clapping such as did so much towards ruining Major Lance's recorded "Torch" appareance. 

However, the 2nd song was a beautiful expressive version of  "Close To You", much to the dismay (audible) of the clappers standing by the stage, but they stayed there to greet song n.3, a belting, swinging version of Real Humdinger, really impressive.

Comunque il meglio ( o il peggio, a seconda dei punti di vista ) doveva ancora venire : le prime sei parole della quarta canzone sono bastate per creare un enorme vuoto di fronte al palco, dal momento che il gruppo dei "Northern Soul fans" si è diretto in tutta fretta al bar appena le ha sentite, commentando : "rubbish !".  

Ebbene, le sei parole in questione erano " Well, They call It stormy monday ... " e con questo brano J.J. Barnes ha regalato al pubblico una delle esibizioni più soulful che io abbia mai avuto il piacere di sentire, facendo ricordare James Carr per il vigore e Oscar Toney per la profondità; il tutto impreziosito dall'accompagnamento di una grande band, che annovera tra le sue fila certamente il miglior sax tenore mai sentito in Inghilterra.

After this, it was back to the uptempo material, as J.J. Barnes ran briefly thru the Ric Tic/Grovesville songbook to the delight of the now-returned children with black gloves (are these kids really aware of the social significance of the clenched fist salute, or the radical politial ideals of Bobby Seale & C. ?  I'm sure not, or they'd realise just how ridicolous they look waving their fists around in acclaim of a joung black guy just singing his songs )

Roy Stanton & I had been given permission to interview J.J. when he'd cooled down some, so we duly plodded towards the dressing room, to be confronted by a small army of glove-people, all toting cassettes.

Siamo stati accompagnati nel camerino e passando tra la folla siamo stati oggetto di frasi ingiuriose, del tipo : " Che scriverete stavolta nei vostri giornali del c***o ? Noi siamo i veri amanti del soul ! " E pensare che questo mi è stato detto proprio da quei ragazzi che erano andati via di corsa e si erano tappati le orecchie durante "Close To You" e "Stormy Monday", solo perchè questi brani non erano i loro amati Ric-Tic stompers .... !

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