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THE SAME SOULFUL FEELING

" Non mollare mai ! " (Max "Tarallo")

 

Alla fine degli anni Ottanta si iniziò a parlare di "Modern Soul Scene", quando ormai era chiaro che la gran parte dei pezzi targati "anni Settanta" erano di gran lunga migliori di quanto agli appassionati fosse sembrato ad un primo ascolto. Quei richiami funk - jazz o gli accenni "disco" che in un primo momento avevano fatto sì che gli anni '70 venissero catalogati come una sventura, "un decennio che sotto il profilo del soul aveva lasciato molto a desiderare" (Kev Roberts) vennero lentamente riconsiderati (proprio Kev Roberts fu uno tra i primi a fare marcia indietro) , anche perchè intorno a quelle sonorità lontane da quelle classiche "Northern" era nato un vero e proprio circuito di appassionati, che avevano iniziato ad organizzare appuntamenti "a tema" modern, con un buon numero di fans che spesso rinunciavano a partecipare alle tradizionali soul nights di chiaro stampo "60's" per ballare al suono di quel modern al quale  - pur se ostacolato in molti clubs -  non avrebbero rinunciato per nulla al mondo.  Addirittura molti di questi primi appassionati di modern soul, per reazione al fatto di venire spesso criticati per il proprio gusto musicale da coloro che non riuscivano ad andare oltre al "Sixties Soul", si riunirono in gruppi (quasi come ultrà del modern ! ) con un proprio nome, per creare un fronte compatto e fornire la propria testimonianza a favore dell'allargamento delle playlists alle nuove sonorità ( nel dancefloor spuntavano spesso le t-shirt con le scritte "The Fusion Few" (con il termine "fusion" importato dall'americano), "The Jazz Sheiks" o "The Brixton Front Line" (il gruppo proveniente dall'omonimo quartiere popolare di Londra) ) 

In breve vi fu una vera e propria frammentazione del circuito soul ( anche a causa del larghissimo numero di appassionati e intenditori ) tale per cui nei flyer scomparve il generico richiamo "Soul night" o "Allnighter" a favore di precisissime descrizioni che annunciavano che in quel club si sarebbe suonato anche "two step soul" o "funk oriented soul" o "new release soul".  E così come nacquero clubs di chiaro stampo modern, ugualmente molti DJs si specializzarono nel genere ( ad esempio Fish, Richard Searling,  Norman Jay,  Gilles Peterson,  Tom Holland,  Chris Hill,  Mike Stephens, Greg Edwards o il sempreverde Bob Jones ).  

La vera e propria esplosione della Scena Modern avvenne, però, con le prime trasmissioni radiofoniche (fine Settanta - 1980) specializzate nella diffusione del soul, dove un ruolo importante lo giocavano le produzioni contemporanee, che spesso non trovavano nelle selezioni dei DJs lo spazio che meritavano.  Intorno a "Kiss FM" che trasmetteva da Londra, così come "Radio Invicta" (che la Domenica trasmetteva il programma cult "Soul Over London"), o ai seguitissimi shows di Richard Searling ( prima con l'appuntamento domenicale "Soul Sauce" in diretta da "Hallam FM" di Sheffield, poi su "Red Rose Radio" da Preston ed infine dalle frequenze di "Sunset Radio" di Manchester ) si creò un nutrito gruppo di seguaci, che ben presto si convinse del fatto che il mondo del Soul aveva potenzialità immense, visto anche che quello che era accaduto con il rare soul, si stava verificando esattamente anche per le forme di soul più moderne : con brani uptempo che riuscivano a riempire le piste e che - al pari di certi brani 60's - erano diventati da " hard to find " a " impossible-to-obtain ".  

Grazie a questa opera di divulgazione, se un "funk riff" fino a pochi anni prima poteva suscitare reazioni scandalizzate ( si racconta che a Reading, nei pressi di Londra, durante il set di Chris Hill un fanatico di 60's soul salì in consolle mentre veniva suonata "Running Away" di Roy Ayers e dopo aver tolto il 45giri dal piatto lo spezzò davanti a tutti, urlando al microfono  " I paid two quid (due sterline) to come in here, and I'm not listening to this rubbish ".  Dalla pista  - piena di fanatici di modern soul che vedevano in Chris Hill una icona  - iniziò un fitto lancio di monete verso il malcapitato, al grido di "Here's your fucking two quid !" ) ben presto ci si accorse che anche in quei suoni era facilmente rintracciabile lo stesso "soulful felling" che animava le produzioni dei mostri sacri del Northern Soul.

Ma ciò non era ancora sufficiente per mutare le scalette agli allnighter.  Le produzioni moderne erano ancora troppo sottovalutate, tanto è vero che i primi appuntamenti puramente "modern" furono giocoforza degli alldayer ( tenuti quasi sempre al Sud ) per evitare la concorrenza degli allnighter northern e cercare di avvicinare quanti più nuovi adepti.  L'esperimento riuscì e nel giro di pochi anni (dal 1976 al 1978 ) negli alldayers si arrivarono a contare fino a 4000 presenze ( record toccato alla "Tiffanys Ballroom" di Purley, primavera del 1978). 

In breve accadde ai brani "modern" quello che era accaduto per i brani di Sam Cooke, di Major Lance e degli altri grandi del Northern : cioè nacque in Inghilterra una vera e propria scena underground che era alla ricerca assoluta della rarità modern ("These records were made in America but they didn’t dance to them there") . Esattamente come era accaduto per la ricerca delle gemme Northern, i DJs si recavano nei più sconosciuti magazzini americani alla ricerca di brani poco conosciuti da valorizzare in patria, e si racconta di come Chris Hill riuscì a riportare a Londra, alla fine degli anni Settanta, scatoloni pieni di 45giri ( "There was an oil shortage in those days and they used to just grind the records down into dust because they were worth more as dust than they were as records " ). 

Questa innata ricerca della rarità ( unità ad una conoscenza musicale di livello superiore, frutto di una ben radicata "club culture" )  ha portato la gioventù britannica a valorizzare ulteriormente, negli anni successivi, tutti gli altri possibili aspetti del Soul : sia esso Soulful RnB, Jazzhouse, Nu Beats, Rare Groove, Acid Jazz ( le famose freestyle nights"), Soulful Garage o Soulful House ....  insomma la "Scena" può avere diversi nomi e sfaccettature, ma alla base di tutto resterà sempre la stessa irrefrenabile attitudine verso pezzi che hanno un'anima, un "soulful feeling" ! 

i n d i e t r o

 

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