stai visitando "un raggio di soul", il sito ... " con un gran bel tiro "

CICCI'S SAY SO ! * di Cristian  * 

" Even the casual allnighters-goer could not fail to be blown away by this wonderful site. Un Raggio di Soul is great. No question " ( Hot Stars )

 

Come faceva Richard Searling nell'omonima rubrica, Cristian spazia a tutto campo nel mondo del modern : prima un commento sull'articolo riguardante la House music ( inutile dire che repliche e ulteriori commenti sono sempre ben accetti ) , poi le recensioni di alcuni dischi ( sono le stesse presenti in inglese sul sito 'La Pelle Nera'  ). 

 

Il pezzo sulla house music mi piace : trovo sia scritto con molta cognizione e competenza e - come dico in questi casi - con 'sana' passione, ma forse proprio per questo, a mio avviso, l'autore attribuisce troppa 'profondità' a questo modo di produrre musica dance, certamente 'rivoluzionario' e certamente 'di matrice black'.

Badate bene, non voglio banalmente ricondurre questa considerazione al solo fatto che l'house fa utilizzo delle 'macchine' ( ci sarebbe da fare un discorso a parte per questo… Ai tempi che furono diverse e interminabili erano le 'polemiche' con dj e sostenitori a spada tratta dell'house music e del fatto che ogni suono - prodotto da qualsivoglia strumento ((elettrico o meno) o da computer o campionatore che sia, comprendendo in ciò anche la voce stessa di un singer - fosse sempre e comunque da mettere sullo stesso piano e da valutare con la stessa scala di valori espressivi ) e nemmeno vorrei allagare il discorso fino a generalizzare il concetto stesso di musica, di suono o rumore, finendo inevitabilmente nel campo dell'estetica e della filosofia spicciole.... 

Semplicemente mi pare che dietro a quelle righe, certamente appassionate e motivate, non ci sia forse un 'solido' background di black music. 

Non possiamo, cioè, attribuire alla house music in senso lato e ai suoi diretti derivati dei significati e\o caratteristiche musicali oggettivamente troppo rilevanti. Mentre, a mio avviso, in questo spazio dovremmo focalizzare l'attenzione sulle 'composizioni' house o garage oriented che abbiano come 'cardine' un'anima soul, funk, groove o jazz ecc... marcatamente evidenti, sia nella sostanza musicale che nel feeling. 

In altre parole si dovrebbe evidenziare quanto di buono e di nuovo l'house è riuscito a dare e dà al soul, così come in passato hanno fatto gli altri stili black. E questo perché il soul/r&b rappresenta l'origine e la base di tutto quello che noi chiamiamo dance music ( lo so, il discorso è certamente più complesso e andrebbero fatti i dovuti distinguo.....) 

Dal punto di vista 'sociologico', il fatto che l'house sia nata dal contesto sub-urbano è poi l'ennesimo esempio ( o se vogliamo l'ulteriore prova ) che le forme di pop music sono un elemento 'intrinseco' dei tessuti urbani underground. 

Volendo fare un raffronto tra noi e i luoghi dove la club-culture è nata, concepita e tutt'ora si evolve ( praticamente Stati Uniti e Inghilterra ), possiamo constatare che l'elemento 'black', inteso soprattutto nell'accezione soul, è piuttosto carente nel circuito nostrano, sia per quanto riguarda gli addetti ai lavori sia dal punto di vista dei fruitori. E ció va ricondotto in gran parte allo scarso background ( o cultura musicale, se volessimo allargare il discorso ) che in maniera endemica 'colpisce' da sempre il popolo italico. 

Purtroppo questo stato di cose 'costringe' spesso e volentieri anche gli operatori del settore più competenti ed appassionati ad adeguarsi, loro malgrado, al contesto. E così chi decide in qualche modo di 'rischiare', puntando su una certa qualità,cercando magari di 'formare' attraverso le sue proposte dei veri clubbers , vede nel giro di poco tempo tutte le sue buone intenzioni frantumarsi contro un muro di gomma. Mentre, chi cerca di far attecchire la club-culture facendo leva sulle nicchie sottoculturali presenti in Italia - che , almeno sulla carta, potrebbero in qualche modo fungere da propellente - spesso si scontra con una ' lucida chiusura ' verso il nuovo; cioè verso quello che nei suddetti paesi rappresenta l'humus della scena dei club....Come dire, l'ironia della sorte ! 

Sperando che queste righe non vengano interpretate polemicamente ma vengano considerate come spunto per ulteriori dibattiti , auguro a tutti noi che la passione che trasuda da siti come questo possa far breccia il più possibile nei cuori e nelle menti delle 'genti italiche di buona volantà'.

Cristian - Gambettola

 

Coke Escovedo - REBIRTH  ( Mercury 73758 - 1975 )

Coke Escovedo è conosciuto soprattutto per la cover di ' I Wouldn't Change A Thing ' di Johnny Bristol, una killer track inclusa nel secondo lp. 

' Rebirth ' è invece un singolo estratto dal primo lp - ' Coke ' - che contiene anche una bella versione del classico di Lamont Dozier ' Why can't we be lovers '. 

E' una traccia dalle atmosfere spacey, musicalmente essenziale, tutta giocata sulla bellissima voce di Linda Tillery , supportata da doppie voci e cori, e sui riff della chitarra.  Alla batteria c'è Harvey Mason.

 

Mojoba - I KNOW / SAY YOU WILL ( Polydor PD14400 - 1977 )

Un double sider che comprende una traccia modern ed una più vicina a certe sonorità crossover.

La prima é un pezzo di taglio soul-funk dal groove accattivante, impostata sul ritmo sincopato di batteria,basso e fiati, mentre il cantante intona il ritornello ' I know, You don't love no more...

La seconda è caratterizzata dalla voce falsettata del cantante e dagli accordi di chitarra e piano che la accompagnano; ritmicamente è quasi uno stepper , che nella parte finale aumenta d'intensità. 

Questo disco, nonostante sia stato stampato su Polydor, non é facile da reperire; ultimamente ' I know ' è uscita sulla raccolta ' Modern soul connoisseurs ' compilata da R. Searling.

 

Wes Black - I FEEL GOOD (feeling good)  ( Star West 149 - 1980 )

Ecco una di quelle tracce che mi colpiscono per l'originalità del sound che producono e per le peculiarità stilistiche, difficili da incanalare. 

Un mid to up tempo piuttosto dinamico, diversi sono i cambiamenti di ritmo, in cui i fiati con i loro fraseggi sono i protagonisti dall'inizio alla fine, imbastendo con la male vocal trame incredibili.

 

Eddie Jay & Ray - KEEP SMILIN' (PPL PP0301 - 1980)

Come si 'soul' dire, un pezzo con un gran bel tiro ! Una traccia dall'impostazione funky con elementi boogie, scandita dal ritornello e dai fraseggi dei fiati, con la lead male vocal in bella evidenza. 

Sul lato b del disco c'è la versione strumentale. Purtroppo in terra italica, a differenza dell'Inghilterra ecc.., pezzi del genere ,con questo sound, non hanno ancora attecchito, ma io sono fiducioso...

 

Powerhouse - COME INTO MY WORLD / TURN ME ON  ( Daystar DS800 - 1980 )  

Uno di quei 45 in cui troviamo una traccia soul ed una funk oriented. Un binomio che personalmente apprezzo molto, specialmente nelle produzioni 80s. Il pezzo soul, 'Come into my world', è un brano raffinato dal ritmo medio basso ma ancora ballabile, la cui struttura, in certo qual modo, mi riporta alla mente certi pezzi crossover, in cui spesso é 'la chitarrina' a dare quel tocco di classe. 

Nell'introduzione e nella parte centrale del pezzo troviamo un delicato sax contralto : nice Jazz feeling ! Belli i cori 'sweet' che fanno da spalla alla lead vocal. L'altra traccia ,'turn me on', ha un piglio funk, ma i momenti soulful non mancano. La chiave di volta del pezzo è rappresentata da un'indovinato giro di basso e dai riff di chitarra, soprattutto nel ritornello, compresi dei fiati deep . Bella l'introduzione di keyboards e charleston. 

A mio avviso un disco congeniale sia per scalette soul spectrum, che per playlist modern.

 

Rideout - SOMEONE SPECIAL ( Rota Enterprises R101 - 1981 ) 

Per quanto ne so i Rideout hanno fatto solo questo 12" , mentre la Rota E. , tra la fine dei settanta e i primi anni ottanta, ha stampato una manciata di singoli per altri gruppi… 

Musicalmente il brano è riconducibile al filone modern/soulful boogie, e si caratterizza per il bel lavoro di archi e tastiere e per i riff di fiati. Dopo una breve introduzione strumentale cominciano ad alternarsi le due voci principali, che pur non distinguendosi per il soulfulness, riescono ad essere accattivanti, in particolare nel ritornello. Il ritmo rimane sostenuto dall'inizio alla fine. 

La b-side del disco presenta lo stesso pezzo nella versione strumentale leggermente più lunga.

 

La Voyage - NEVER LOOKING BACK  ( Trans A TA0204 - 1982 ) 

Una traccia soulful-boogie che è contenuta sul lato b dell'unico singolo prodotto da questo gruppo, 'All night affair'. Stando alle informazioni che ho reperito la Trans A ha stampato con lo stesso titolo anche un ep in formato 12" contenente 'Never looking back' e altri 3 pezzi. Non l'ho mai trovato, ma da un dealer francese ho saputo non essere particolarmente interessante, in quando l'unica traccia davvero soulful é questa. 

Si basa principalmente su poderosi fraseggi e breaks di fiati e sull'alternarsi delle due voci principali coadiuvate dalla chitarra sempre presente e dai cori. Ben dosati gli interventi delle tastiere moog. 

Pochi mesi fa ho trovato il loro secondo ed ultimo lavoro: un lp dal titolo 'II' ,sempre su Trans A. Purtroppo - come dico in questi casi - un esperimento fallito !

 

 

Black Rain - BLACK RAIN LP  ( Baby Grand SE1055 - 1977 ) 

Ho acquistato questo disco da un collezionista giapponese che l'aveva presentato come un raro lp di sweet e harmony soul, e invece si é rivelato essere uno di quei dischi atipici, difficilmente assimilabile a qualche filone, di cui non ho trovato riscontro da nessuna parte. Le note di copertina riportano che il disco è stato prodotto da un certo Bowman nel 1977. 

Il disco contiene un brano che in qualche modo mi ha colpito, più di stampo crossover che modern: ' Turning back the pages '. Un mid tempo in cui la voce femminile sia per la tonalità che per lo stile cattura sin dalle prime note. 

Sul disco troviamo anche un pezzo strange soul-funk, congeniale magari ad un set di rare groove, ed una nice ballad.

 

Knee Deep feat. Simon Grey - ONE  ( R.o.i. 018  )

Knee Deep e la relativa Roi records di Hamburg non hanno bisogno di presentazioni, in quanto dal 1999 già diverse sono le produzioni e remix di qualità al loro attivo nel campo della soulful e deep house, e più d'una le tracce che , "dal nostro punto di vista", possono dirsi azzeccate. 

Per questo mix la crew 'Knee Deep' si è avvalsa dell'apporto di Simon Grey, un polistrumentista australiano di talento, e il risultato della loro collaborazione é una traccia di ottima fattura, in cui non manca proprio nulla : intro indovinata, solida struttura ritmica. buon groove, begli arrangiamenti, soprattutto per quanto riguarda i fiati, e breaks ben impostati. Il tutto fa da cornice alle evoluzioni della calda voce della cantante, una certa Kylie A. Forse anche i soul lovers meno sensibili alle sonorità soulful garage di fronte ad un pezzo come questo potrebbero scatenarsi sul dancefloor !

 

Knee Deep feat. Kenny Bobien - IF YOU LUV ME  ( R.o.i. 014 ) 

Altra felice produzione per i Knee deep boys che in questo caso chiamano in campo Kenny Bobien: il pezzo è una traccia soulful-jazzy-house impreziosita dalla velluta voce del cantante, con un bel sax tenore, soprattutto nella parte iniziale, ed un solo di flauto nel break. 

Arnold Jarvis ( R.o.i. promo ) Learn to give : Di Arnold Jarvis si può dire solo una cosa: un nome una garanzia. E' uno dei personaggi chiave per quanto riguarda le sonorità house di qualità da molti anni a questa parte, e in questa traccia possiamo apprezzare le sue doti vocali. Il pezzo è arricchito con tappeti di tastiere e un bel 'solo' di tromba nella parte centrale.

 

* * * * * *

 

[ MdG ] - La pagina su ' House music & Club Culture ' ha suscitato un discreto interesse, e questo di Cristian è solo uno dei tanti commenti.

In linea generale ho potuto notare che, tra coloro che mettono la musica al primo posto, il più grosso rammarico è quello di non avere la possibilità di tradurre in pratica ( cioè in ballo e sudore ) tutto il proprio bagaglio di conoscenze e di passione. Mentre, ad esempio, in Inghilterra il 'fanatico' può scegliere settimanalmente tra un buon numero di appuntamenti di primissima rilevanza ( si può decidere di andare un Sabato ad ascoltare del 'rare soul' ed un altro di gustarsi una serissima selezione funk, per poi scatenarsi, il successivo fine settimana, su un dancefloor al suono della miglior house/garage qui da noi il massimo che si può fare è parlarne, dal momento che sembra non voler attecchire seriamente niente di niente.

In attesa che ' la musica ' cambi (gustoso doppio senso) , segnalo in questa sezione da sempre aperta a tutti gli influssi positivi, un interessante libro di Alan Jones e Jussi Kantonen che, sebbene non proprio recente, è tuttavia un buon saggio intorno ad un fenomeno naturalmente sconosciuto ai più : la Disco Music. 

Trascrivo qualche frase della introduzione, sapendo che i più attenti ( solo un pazzo può ridurre la disco music a ' La Febbre del Sabato Sera' ) non si lasceranno sfuggire questo 'stroboscopico' libretto ( tradotto in italiano, una decina di Euro ) nel quale gli autori "sono pronti a spiegarci come per ogni successo di vendite penetrato nei gusti del grande pubblico, esistano centinaia di altri brani che scatenarono i dancefloors " 

" Sia chiaro : non racconteremo questa storia come se fosse una favola, in preda ad un malsano senso di nostalgia. Lo faremo perché ci sentiamo parte di una sottocultura fiera e ribelle e non ci vergogniamo di ammettere che ci piaceva essere lì. E perché quella musica era potente e fantastica ".

Inutile dire che i richiami alla musica Soul sono plurimi e dettagliati...

"Una delle migliori canzoni Northern Soul fu " Baby I Don't Need Your Love " dei Chants, un galvanizzante brano fine anni Sessanta uscito per la RCA.  I Chants, che si rifacevano ai Temptations, provenivano da Liverpool ed erano guidati dai fratelli Chris e Eddie Amoo.

Poichè i loro singoli non riuscivano ad entrare in classifica malgrado i notevoli apprezzamenti della critica, i due decisero di sciogliere il gruppo, di rinnovare la loro immagine a base di vestiti di satin e di ricominciare da capo. Ne risultarono i 'Real Thing' ..." 

" La Atlantic fu la prima compagnia a stampare praticamente tutta la sua produzione disco nel formato promozionale a 12" |...| Ma fu solo dopo il travolgente successo di ' Heaven Must Be Missing An Angel '  (1976) che dischi di questo tipo divennero reperibili anche nei negozi, dato che la richiesta del pubblico ormai era pressante. La conseguenza fu l'uscita di una serie di dischi da 12" tra i quali 'Ten Percent' di Double Exposure per la leggendaria etichetta Salsoul, 'My Baby's Got ESP ' di Four Below Zero, pubblicata da Roulette e ' Do What You Wanna Do ' di T-Connection per la già citata TK. "

Alan Jones & Jussi Kantonen  -  " Love Train " ( Arcana libri )

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