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BLUE EYED SOUL ...  * BLUES & SOUL, 1976 *

" Un Raggio di Soul is cool and informative. I Feel sure everybody would agree that this policy is the only one that makes for credibility ( Nick Weldon, "Indipendent" )

 

Questo articolo è tratto dalla mitica rubrica "The David Godin Column". Il tema è l'approccio al c.d. "blue-eyed soul"

Come appassionato di soul ( dagli occhi marroni ) mi ha sempre molto divertito il gentile eufemismo racchiuso nel termine "blue-eyed soul". Penso che quelli che usino questo strano termine lo facciano perché trovano troppo lungo dire "brano soul di un cantante non nero" , ma per quel che mi riguarda io continuerò a chiamare questi pezzi semplicemente come "soul", anche se cantati da artisti bianchi. 

A questo proposito c'è da dire che in passato non è che mi sia fatto molti amici  tra i c.d. blue-eyed singers, dal momento che ho accusato molti di loro di plagio e di aver provato ad usare il soul come un facile veicolo per promuovere il loro debole talento musicale; però è altrettanto certo che io - al contrario dei cosiddetti puristi -- non ho mai negato che anche tra di loro ci fossero anche alcuni bravi artisti bianchi che fanno del buon soul. 

Forse per questi artisti ciò che cantano non sgorgherà direttamente dal profondo dell'anima, come accade per i neri; forse il loro soul non sarà pieno di sentimento come l'originale, ma se vogliamo proprio discuterne, bisogna anche ammettere che al giorno d'oggi c'è un sacco di brani proposta da artisti neri che sono veramente di basso livello, tanto che io non sento di sbilanciarmi troppo nel dire che se sempre più artisti bianchi stanno riuscendo a fare successo, forse questo è dovuto al fatto che ciò è loro permesso da un sempre maggior numero di mediocri artisti neri . 

In particolare. ragazzi come Frank Valli sono sempre stati a metà strada tra il soul e un pop veramente fatto bene ed anche molti altri cantanti bianchi hanno proposto nel corso degli anni brani così tanto belli da far seriamente vacillare la certezza che il soul fosse da considerarsi esclusivamente il prodotto di artisti neri americani. 

Detto questo,però, mai e poi mai - anche se dovessi vivere un milione di anni - sarei capace di accettare che il soul venga associato, anche solo marginalmente, a gruppi "bianchi" come i Rolling Stones;  anzi, queste affermazioni per me sarebbero materiale per una denuncia alle autorità ! Quello che dico è solo che nel corso degli ultimi due anni è diventato sempre più chiaro a tutti che ci sono degli artisti emergenti bianchi i quali, invece di plagiare in fotocopia brani soul già affermati, sono abbastanza impegnati nel contribuire a creare nuove cose, piuttosto che a prendere quello che c'è già : anche per questo penso che sarebbe sbagliato snobbarli o sottovalutarli. 

Riguardo ad essi, però, c'è un aspetto difficile da capire : cioè quello di individuare precisamente a quale target di mercato puntino questi artisti. I fans dell' "Heavy Rock" saranno senza dubbio annoiati " by their non-hype semplicity" e d'altro canto chi ascolta musica pop li troverà "too soulful" : per questo penso che, in fondo, siamo proprio noi ( soul fans )  il mercato nel quale essi tentano di sfondare !

 

 

                                          

 

  Robert Palmer (sinistra)  -  Frankie Valli (sopra)

 

Quasi tutti conoscono "She's gone" ( Tavares ), ma pochi hanno sentito la registrazione originale cantata dai suoi autori e compositori : Hall e John Oates, che - a mio parere - supera quella dei Tavares sia come interpretazione che come soulfulness. Ma gente come Hall e Oates non nasce tutti i giorni !

Ci sono pochi dischi, al giorno d'oggi, che possono essere definiti "100% black music", nel senso di essere stati composti, arrangiati e cantati da artisti neri. C'è stato da diversi anni un continuo interscambio che certamente proseguirà nel corso degli anni.

Certo, Hall e Oates - così come Frankie Valli - sono tutti bianchi Americani ed è probabilmente il fatto di provenire dalla sua patria naturale, che rende il loro soul più credibile presso di noi.  Ma comunque non dimentichiamoci che i brani di Maxine Nightingale sono stati registrati qui in Inghilterra così come " But It's Allright " di J.J.Jackson.  Riguardo a questo disco ricordo che molti di noi non avrebbero scommesso , all'epoca, neanche una sterlina, ma ci siamo dovuti ricredere amaramente quando poi il disco è uscito negli States per l'etichetta " Calla " … tantoché oggi l'unica cosa che ci è rimasta da fare è quella di consolarci (falsamente) pensando al fatto che quel disco ha visto la luce qui da noi prima di raggiungere il successo negli Stati Uniti !

Ed è anche innegabile che il produttore (bianco) di questi dischi, Pierre Tubbs, ha avuto più intuito e attenzione per il "Northern" Soul che molti altri produttori neri americani. Ma, forse noi non abbiamo fatto attenzione a questo dettaglio perché vedevamo che gli artisti che cantavano quei brani erano neri e americani. 

A questo proposito mi viene in mente quello che ha detto Tina Charles su questo giornale la settimana scorsa,  cioè che il suo disco sta trovando delle difficoltà ad emergere in America solo perché la gente vede che lei è bianca e quindi pensa che non sia possibile che lei possa fare del buon soul.  Ebbene, quelli che criticano Tina Charles possono non comprare il suo disco, potranno decidere di non classificarlo come "Soul" originale, ma stroncarlo pubblicamente solo perché la ragazza che canta quei brani è bianca è non solo sbagliato, ma anche immorale (diciamo irrazionale) così come sarebbe stato sbagliato bocciare lo stesso brano se lo avesse cantato una ragazza nera.

Dirò di più. Uno dei singoli che più mi è piaciuto quest'anno è stato quello di un ragazzo britannico ( anche lui,  per la verità,  è dovuto andare a New Orleans per farlo) : cioè " Give Me An Inch Girl " di Robert Palmer.  Non solo lui è un bravo artista, ma, soprattutto, Palmer è uno dei primi cantanti nostrani che presenta una tecnica perfetta nel cantare Soul, tanto che la sua voce sembra uno strumento musicale.

Abbastanza stranamente è stata l'America che per prima ha adottato Robert Palmer e ha creduto in lui e lui è giustamente rimasto lì per cercare di arrivare al gran successo. Sarebbe interessante vedere se, per raggiungere il successo anche nel Regno Unito, anche lui sarà costretto a modificare il suo stile soul "puro".

Ebbene, secondo le sue ultime interviste, egli non lo farà dal momento che si considera ormai un esponente della scena R&B americana, ma in ogni caso - riguardo a questo quesito - certamente potremmo saperne di più solo quando sarà ritornato in Inghilterra dopo il suo tour in America.

Infatti c'è da dire che sebbene questi artisti bianchi producano dischi che a volte meritano di essere catalogati come "Soul", è innegabile che tra loro vi si trovi solo raramente un vero e proprio " artista soul " : questa è stata sempre la pecca di questi cantanti. Cioè il loro impegno nella musica soul è stato solo part-time e, ad esempio,  quando escono in tour con un album soul, tuttavia nel loro repertorio tendono ad incorporare un repertorio di brani non-soul in numero molto maggiore di quel che accade per i veri artisti soul.  Io posso immaginare che questo accada perché le case discografiche fanno pressioni su di loro per riuscire a raggiungere sempre maggiori fette di mercato e negli ultimi due anni anche gli artisti soul ( e persino quelli neri ) sono stati convinti ad assecondare in modo massiccio queste operazioni.

Tornando al discorso principale. Anni fà, quando noi iniziammo a propagandare la musica soul in inghilterra,  ricordavamo sempre alla gente che la musica non ha colore, e sarebbe veramente da ridere se - ora che siamo arrivati alla metà degli anni 70 - gli unici ancora attaccati ali colorii e alle razze fossimo proprio noi amanti del soul !

La musica soul probabilmente sarà sempre un prodotto tipico della cultura nera americana, ma per restare al passo con i tempi e per non fare la figura di quelli che girano con gli occhi offuscati dai pregiudizi, dobbiamo ammettere che a volte la musica soul raggiunge il suo apice anche attraverso cantanti bianchi e addirittura britannici !

Come dice Robert Palmer "give an inch", and then perhaps conventional Soul as we know it might gain a few yards !

i n d i e t r o

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