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BABY WASHINGTON

" Un Raggio di Soul is definitely a great site. Prepare to be seduced. " ( John Escott - Jazztimes )

 

Justine Washington nasce a Bamberg ( South Carolina ) il 13 Ottobre.  

L'anno di battesimo è estremamente incerto, dal momento che Justine tiene moltissimo a non far conoscere la propria età, anche se è dato quasi sicuro che sia il 1940.  Mitica, a tal proposito, una intervista che l'artista concesse, nei primi anni Ottanta, a Rubert Pruter ( autore di "Chicago Soul", editore di "Goldmine" ecc... ) nel corso della quale l'artista resistette strenuamente alle incalzanti domande ( indirette e sottoforma di trabocchetti )  riguardanti la propria data di nascita.

Justine lascia la nativa Bamberg "quite young" ( naturalmente non rivela a che età ! ) e si trasferisce a New York City - prima ad Harlem e poi a Manhattan -  dove prende le prime lezioni dii danza e canto, nonchè di pianoforte. Sono gli anni Cinquanta ed è forte, nei suoi confronti, l'influenza del gospel che sente in Chiesa e della musica nera che ascolta in radio : in questo periodo, infatti, le classifiche sono dominate da artisti di colore, che spopolano con l'ondata R&B.

Negli anni della adolescenza Justine ama particolarmente ascoltare i brani sofisticati e mid-tempo di Johnny Ace, tanto che il primo successo "The Time" è quasi una fotocopia di un famoso brano del suo idolo Johnny Ace , cioè " The Clock " (1953). Che questa sia la canzone preferita di Justine si capisce anche dal fatto che nel 1964 ella stessa scriverà un pezzo dallo stesso titolo ("The Clock") sempre sul medesimo genere. Una delle prerogative dell'artista è, infatti, quella di essere una delle primissime donne a comporre le proprie canzoni, e lo fa restando pomeriggi interi provando le melodie all'amato piano.

L'ingresso di Baby Washington nel mondo della musica risale agli anni della scuola, quando frequenta la "Charles Evans Hughes" High School a Manhattan  e quando Zell Sander - proprietario della piccola etichetta newyorchese " J & S " - la inserisce in un gruppo femminile dedito al doo-wop chiamato " The Hearts ", che inaspettatamente raggiunge le vette della classifica nel 1955 con un pezzo composto dallo stesso Sanders e intitolato " Lonely Nights".

Justine racconta che l'incontro con Sanders avvenne per puro caso, mentre era a lezione di canto e ballo " Io ero a lezione e lo vidi entrare. Disse all'insegnante che cercava, alla svelta, due ragazze da inserire nel gruppo femminile di cui era manager. Ascoltò me e gli piacqui, poi ascoltò Anna [ Barnhill ] e prese anche lei. E' stato un vero colpo di fortuna perchè io andavo a lezione solo una volta a settimana e lui è capitato a scuola proprio nel giorno e nell'ora in cui c'ero io ! ".

Dopo l'iniziale successo di quel brano, l'avventura con " The Hearts " continua e le ragazze incidono " Going Home To Stay " e " Disappointed Bride ", quest'ultima con l'accompagnamento al piano di Rex Garvin.  Ma fare back-up in un gruppo femminile non è quello che sogna Baby, che più volte dichiara apertamente di mirare ad una carriera da solista, anche perchè i due singoli delle "Hearts" non replicano il successo iniziale. Durante lo stesso periodo, comunque, canta anche qualche pezzo con le "Jaynetts", un altro girl group della scuderia "J & S".

La prima, agognata, esperienza da solista è sempre nell'ambito della "J & S", ed è datata Aprile del 1957, anno in cui esce "Everyday". Il lato "B" del singolo contiene un brano strumentale  dal titolo "Smitty's Rock", suonato dalla "Shytone Five Orchestra", che è l'orchestra che la accompagna anche in "Everyday". 

All'anno del debutto da solista risale anche l'appellativo "baby" che l'accompagnerà per tutta la carriera. Ricorda la figlia di Zell Sanders, anche lei cantante nella casa discografica paterna : " Alla "J & S" ci sentivamo come una famiglia e lei, arrivata lì sedicenne, era la più piccola di tutti. Per noi era "baby"; tutti la chiamavamo così !"

Ma la giovane età, Justine è ricordata da tutti come molto professionale "Viveva per la musica, in ogni prova era molto, molto seria : un contegno quasi innaturale per la sua età. "  Ha inoltre le idee molto chiare, come si capisce dal racconto delle prove per il suo secondo singolo, datato 1957 e dal titolo "Congratulations Honey", allorquando insiste per arricchire il brano con un assolo di sax in evidenza dopo i primi due versi, e lo ottiene, gridando in slang al sassofonista " Knock yourself out big boy ! ".  Sfortunatamente il brano non raggiunge un particolare successo, anche se si piazza dignitosamente nelle classifiche del periodo.

Un periodo, quello dei fine '50, che vede ai primi posti delle classifiche che contano ( Billboard's national and regional R&B charts ) un gran numero di artisti femminili, quali Big Maybelle, Shirley Gunter, LaVern Baker e Ann Cole, ognuna con un brano fatto apposta per evidenziare le proprie grandi doti vocali ( "Candy", "Headin' Home", "Jim Dandy", "In The Chapel" ).  Ebbene, tutti i critici musicali affermano che se anche"Congratulations Honey" non ha raccolto il successo sperato, tuttavia i grandi mezzi vocali di Baby Washington sono indubitabili, tanto che un coro di voci unanimi prevede che in breve anche la ragazzina di NY raggiungerà le vette delle charts, avendo una voce che non sfigura affatto rispetto a quella delle cantanti più affermate del periodo.

 

    

 

Nel 1958 esce l'ultimo singolo di Justine per la "J & S" e si intitola " Hard Way To Go ". Anche quest disco subisce la sorte dei precedenti : viene, cioè, snobbato dal pubblico e osannato dalla critica !  Le vendite non sono un granchè, ma appena uscito ricede commenti entusiastici sul numero 23 di "Bllboard" (Giugno 1958), cosa che non era accaduta per nessuno dei lavori precedenti.

E' un brutto periodo per Justine, che non sa come uscire dall'anonimato pur avendo doti vocali riconosciute unanimemente. La stessa direzione della "J & S" vedendola molto scoraggiata ed abbattuta decide di lasciarla andare per farle giocare tutte le sue carte in qualche altra casa discografica più importante.

Baby Washington ha ricevuto molto da Zell Sanders, che la ha plasmata come cantante, e dalla "J & S", che la ha lanciata sul grande palcoscenico e l'ha resa una star nella zona di New York ( appare anche all'"Apollo Theatre" a fianco di Larry Williams e Ed Townsend ), ma la giovane ambisce a qualcosa di più di qualche "regional hits" e decide di rischiare il tutto per tutto lontano dalla casa discografica che la aveva vista nascere, anche perchè gli stessi dirigenti le dicono che per riuscire ad avere qualche million sellers ( come "Over The Mountain, Across The Sea" di Johnnie&Joe  [ la prima è la figlia di Zell Sanders] ) essi stessi hanno dovuto affidarsi all'appoggio della "Chess Records" di Chicago.

Il colpo di fortuna per "baby" arriva, finalmente, sottoforma di una telefonata di Cliff Drivers - un suo vecchio amico che aveva anche fatto un disco con la "J & S" - che le chiede  se ha voglia di cantare con la sua band in una tournè estiva. Drivers conosce Donald Shaw, proprietario della casa discografica "Neptune" e lo presenta a Justine : in breve la giovane si trova sotto contratto per l'etichetta di Newark. E' l'Autunno del 1958.

Grazie ai potenti mezzi della casa discografica del New Jersey, Baby Washington ha molte più opportunità di prima di mettersi in evidenza ed infatti il suo primo lavoro "The Time" (Novembre 1958) raggiunge il numero 22 della classifica nazionale, ed è uno dei pochi pezzi deep soulful in un contesto dominato dai brani uptempo rock&roll.

A Maggio del 1959 la storia si ripete e , grazie alla "Neptune", Baby Washington raggiunge di nuovo le classifiche nazionali ( a fine estate arriva al ventesimo posto ) con "The Bells", un brano che presenta la stessa struttura di "The Time" e che riceve gli stessi grandi complimenti.  Tanto che - come si può leggere nel libro "The Chess Masters" di Michael Rupli -  Zell Sanders, sfruttando il momento di popolarità della propria pupilla, si presenta agli uffici della Chess proponendo l'acquisto di un inedito di Baby Washington, e precisamente il master dal titolo "The Last World". La direzione accetta ed è per questo che in quello stesso anno esce per la Chess ( numero 9401) il singolo in questione. 

Nel Settembre del 1959 Justine cerca di ampliare il proprio stile scrivendo e interpretando un brano decisamente più veloce - " Work Out " - dal sapore pop, che evidenzia le propria caratteristiche vocali tramite un gioco di alternanza della propria voce con un potente coro gospel. Il tentativo è quello di riuscire a farsi conoscere quanto più nel mercato americano, allontanando da sè lo stereotipo di bambina-prodigio specializzata in ballate. 

Intanto alla "Neptune" succede qualcosa di strano : ad un certo punto la direzione inizia a mettere in vendita dischi sotto il nome " JEANETTE "baby" Washington" ed il motivo è prettamente di marketing : " Non so come mai, ma tutto ad un tratto mi dissero che Justine era un nome troppo da bambina. Mi dissero che per una vera artista era meglio "Jeanette", un nome che ritenevano più confacente ad una primadonna". Ad ogni modo il "doppio nome" la accompagnerà anche per tutto il corso degli anni Settanta.

L'ultimo lavoro di baby Washington per la "Neptune" è del Marzo 1961, con un singolo da lei interamente composto e che divenne il più grande successo per la casa discografica di Newark.  In particolare, il lato "A" - "Nobody Cares (About Me)" - rappresenta un glorioso ritorno all'epoca di "The Time" e si presenta come un irresistibile doo-woop, nello stle tipico della cantante. Il brano arriva in fretta alla posizione numero 17 della classifica R&B, ma - cosa ben più importante - permette a "baby" Washington di apparire al numero 60 della classifica "HOT 100", rimanendoci per ben nove settimane.   

Mentre "Nobody Cares" è ancora in classifica, Justine matura la decisione di continuare la carriera in una delle cosiddette "majors" e accetta le proposte della ABC-Paramount, l'etichetta che era celebre per i brani di Ray Charles e Lloyd Price.

Il suo primo singolo è datato Maggio 1961 e non si differenzia granchè dai precedenti lavori alla "Neptune". Anche la ABC-Paramount decide che è meglo continuare con il nome d'arte "Jeanette" ed esce con questo nome il singolo (numero 10223) " Let Love Go By / My Time To Cry " .

Dal momento che il disco non sembra riscuotere successo, la direzione della ABC decide di correre subito ai ripari e già a Settembre fa uscire un altro disco, una ballata dal titolo " There You Go Again ", che sfortunatamente non riscuote, di nuovo, alcun successo particolare, tanto che l'artista è costretta a cercarsi un'altra etichetta per proseguire la propria carriera.

Nel 1962, pertanto, Baby Washington ritorna a New York, dove trova un contratto con la "Sue", la casa discografica fondata da Juggy Murray nel 1957 e che aveva fatto immediatamente fortuna con molti pezzi rock. Dal 1962 l'etichetta aveva iniziato a specializzarsi in quello che veniva chiamato "uptown R&B", un genere che era presto diventato popolarissimo tra i teen-agers bianchi dell'epoca. 

La politica della label di New York, in pratica, consiste nell'affiancare vecchi artisti neri R&B, insieme ai più promettenti compositori bianchi pop/rock e quando si affaccia la possibilità di mettere sotto contratto Justine, il manager Murray, credendo ciecamente nel talento della ragazzina, arriva a dire "sarei disposto a non mangiare per giorni pur di portare Baby Washington da noi".

Justine accetta le proposte di Murray che promette di farla diventare in breve la regina dell' "uptown soul", e a questo proposito dà una svolta allo stile consolidato di Baby : la nuova immagine musicale di Baby Washington farà forza, in primo luogo, su arrangiamenti più sofisticati che incorniceranno ancor meglio la sua magnifica e ricca voce, ed in secondo luogo su un maggior contributo da parte dei compositori ( gente del calibro di Halley, Raleigh, Singleton ecc.. ) riducendo il numero delle canzoni scritte dalla artista di proprio pugno.

Piuttosto a sorpresa, però, il primo lavoro di Baby Washington è " Go On " ( Giugno 1962 ) , un brano dalle tinte decisamente "blues" con una potente sezione fiati che sembra anticipare il suono Stax/Volt e che - come tutte le novità - riscuote un successo non adeguato.  Sulla scia di tale esperienza Murray si convince ancora di più del fatto che il mercato a cui puntare è quello degli adolescenti bianchi, fruitori di un tipo di R&B molto più orientato al pop rispetto a quello derivato dalla classica tradizione gospel, e così ad Agosto dello stesso anno esce " A Handful Of Memories ", un brano costruito intorno ad una melodia più accattivante, con l'organo in evidenza, e ad un ritmo molto più ballabile. Il successo è scontato e infatti il disco arriva al numero 19 della " Billboard's R&B chart ".

Curiosamente, il lato "B" dello stesso disco propone un brano country, un esperimento di Murray stimolato dai successi che in quel periodo stava raggiungendo Ray Charles in quel genere e che comunque serve a dimostrare la versatilità e le grandi capacità della cantante di Bamberg.

Il successo vero arriva però nella primavera del 1963, quando viene pubblicato " That's How Heartaches Are Made", basato su una notevole sezione archi e sull'accompagnamento di un "girl group" che equilibra le grandi doti vocali di Justine.  Una campagna pubblicitaria maestosa messa in atto da Murray aiuta ancora di più il disco, che arriva fino al numero 10 della classifica nazionale R&B e si posiziona anche ai vertici delle classifiche pop nella prima settimana di Giugno del 1963. Come contorno al successo riscosso alla "Sue" avviene la solita operazione : Zell Sanders propone alla "Chess" altri due master risalenti al periodo trascorso da Justine alla "J & S", che regolarmente accetta.

 

      

 

Sempre nel 1963 escono " Leave Me Alone " ( a metà Giugno ) caratterizzata da una superba sezione archi - che rappresenta in pratica lo stereotipo del brano "uptown soul", richiamando molto alla mente le produzioni dei "Drifters" e delle "Shirelles" - e che arriva al numero 62 della pop chart e al 21 di quella R&B, e l' LP " That's How Heartaches Are Made " , che raccoglie gran parte della sua produzione alla Sue.

In seguito a questi successi, Baby attraversa un inaspettato periodo di crisi :  il disco " Hey Honey ", un interessante up-tempo, viene del tutto snobbato dal pubblico tanto che non entra neppure nella classifica R&B. Il contraccolpo è notevole, tanto che Justine ottiene di tornare al proprio stile classico, fatto di romantiche ballate. La casa discografica la accontenta e alla fine del 1963 esce " I Can't Wait Until I See My Baby's Face ", che però non riscuote più successo del precedente : la massima posizione raggiunta in classifica è, infatti, la 93. Anche le riviste specializzate, di solito generose con Justine, recensiscono in modo piuttosto freddo il nuovo lavoro. 

Il ritorno alle "origini" pare ormai definitivo : nel Luglio del 1964 Baby Washington propone un brano dal titolo " The Clock ", che si ispira chiaramente ai lavori del suo idolo giovanile Johnny Ace e al proprio primo successo, cioè " The Time ", e le cose sembrano andare un pò meglio, anche se i fasti degli anni passati sembrano solo un lontano ricordo. 

Ad Ottobre dello stesso anno esce anche la emozionante " It'll Never Be Over For Me " ( accompagnata da " Move On Drifter " nel lato "B" ) e le recensioni del brano principale tornano ad essere positive. Il 31 Ottobre 1964 sulle pagine di Billboard si legge a proposito del pezzo : " Loaded with Soul. This talented gal can't be beat when it comes to great R&B singing. ". Anche il pubblico risponde bene e la canzone diviene una hit R&B del periodo.  Dello stesso anno ('64) è anche l'uptempo " Run My Heart ", un brano che passa quasi inosservato.

Nel Marzo del 1965, la direzione della "Sue" prova a rilanciare " I Can't Wait Until I See My Baby's Face " che, come detto, aveva fallito qualche mese prima, rimettendola sul mercato con un altro numero di catalogo : l'operazione - che Juggy Murray aveva già provato in precedenza con altri artisti - non riscuote però il successo sperato, anche se per Justine l'appuntamento con il successo è solo rimandato di qualche mese.

Nel Maggio dello stesso anno, infatti, esce uno dei più grandi successi di Baby Washington : " Only Those In Love ", una ballata composta per lei da Singleton & Kaempfert e arricchita dalla presenza di un notevole coro. Il brano sfonda in poche settimane, tantochè in brevissimo tempo raggiunge il numero 10 della classifica nazionale R&B. Anche gli amanti del pop apprezzano la appassionata interpretazione di Justine, ed il brano riesce a inserirsi dignitosamente anche nella classifica pop.  La notorietà di questa canzone diventa tale che quando - pochi mesi dopo - Baby Washington fa uscire un LP con la raccolta di molti propri successi, il titolo del 33 giri è proprio " Only Those In Love ".

Il 1965 è proprio il suo anno : quello che tocca diventa oro, e così i manager della " Sue" ai primi di Novembre le fanno registrare, in fretta e in furia, un 45giri con " White Christmas " nel lato A e " Silent Night " nel B (!?!). Inutile dire che il disco incassa piuttosto bene, e - per quel che riguarda " Silent Night " - qualche recensione arriva a dire che la interpretazione di Baby Washington è forse meglio della versione "storica" del classico natalizio cantata nel 1949 da Sister Rosetta Tharpe. La "Veep" poi, nel 1967, ristamperà il disco (veep 1274) per il Natale di quell'anno.

Il successo è talmente grande che Baby Washington decide di goderselo e chiede una pausa di 12 mesi per staccare un pò la spina : si accorda con Juggy Murray per tornare nello studio di registrazione solo dopo le ferie estive del 1966.

Dopo la meritata pausa il successivo lavoro è il singolo " You Are What You Are / Either You're With Me (Or Either You're Not) ", che esce nel Gennaio del 1967, ma che passa del tutto inosservato. Questo crea una grossa delusione all'interno della "Sue", che nel frattempo viene venduta in toto , da Juggy Murray, alla " United Artists ". I nuovi proprietari trasferiscono Baby Washington alla  susbsidiary  "Veep", mentre Juggy Murray apre dal niente una nuova casa discografica, chiamata sempre "Sue", ma con nessuna eredità e relazione rispetto alla prima.

E' il 1967, il passaggio dalle atmosfere gospel e R&B a quelle puramente soul è ormai totale e alla " United Artists " - con l'aiuto del compositore / produttore / arrangiatore Henry Glover, la ex bambina prodigio diventa una delle signore del Soul, al pari di Aretha Franklin, Carla Thomas ed Etta James. In questo periodo fino alla prima metà degli anni Settanta produce, infatti, la gran parte dei successi che la renderanno celebre ovunque come cantante soul di primo piano.

Nel 1969 va alla "Cotillon" ( via "Atlantic" ), ed il pezzo maggiormente ricordato è " I Don't Know ", che però non va oltre il numero 35 della classifica R&B. Appartiene allo stesso anno anche il capolavoro " I Can't Afford To Lose Him " (Agosto) , un brano sottovalutato dal grande pubblico ( forse causato dal comportamento di Justine, sempre ritroso e mai improntato ad atteggiamenti da diva ), così come, d'altronde, la gran parte dei suoi lavori.

Nel Dicembre del 1969, sempre per la "Cotillon", esce "Breakfast in Bed", il remake di un successo minore di Dusty Springfield con la "Atlantic", affiancato nel lato "B" da una propria versione del vecchio successo di Jimmy Ruffin "What Becomes Of the Brokenhearted". Partito con grandi aspirazioni, il disco si rivela un flop inatteso.

Il successivo passaggio alla "Chess" non migliora le cose dal punto di vista commerciale, così come anche l'esperienza alla neonata casa discografica newyorkese "Master Five" ( dopo l'allontanamento dalle scene per un paio d'anni, fino al 1973, per problemi familiari ) si colloca sulla stessa falsariga. Di questo periodo si ricorda solo il duetto con Don Gardner in "Forever" (Maggio 1973) ed il brano "Just Can't Get You Out of My Mind".

Il duetto con il cantante di Filadelfia Don Gardner nacque perchè il proprietario della "Master Five" , Lawton, era coadiuvato da Bobby Martin ( famoso produttore di Filadelfia )  ed entrambi vollero che niente fosse tracurato al fine del rilancio di Baby Washington, tanto che la portarono a registrare negli attrezzatissimi "Philly Sigma Sound Studios". 

La fine degli anni Ottanta ( 1988 ) segna le sue ultime vere produzioni. Da allora tanta vita riservata in famiglia ( ha una figlia e due nipoti ) prima dalle parti di New York e quindi a Englewood ( New Jersey), con sempre meno apparizioni in pubblico fino al 2000, quando è uscito l'album " Just Baby n' Me

L'ultima curiosità riguarda la redazione di questo articolo. Chiedendo qualche tempo fà in Inghilterra che fine avesse mai fatto Baby Washington e se ancora cantasse, una delle risposte è stata " Io spero vivamente che sia ancora in grado di cantare, anche perchè non più tardi di qualche giorno fà è stata ingaggiata per esibirsi il prossimo Marzo (2004)  a Prestatyn ! " 

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