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NINO D`ANGLAR
L`ERMETISMO E LA MORALE
IN RAPPORTO ALLA TRADIZIONE ESOTERICA
EDIZIONI ERMES - BARI - 1947
 


 

 

 

Introduzione


 

 

all`amico CC. a ricordo delle nostre conversazioni romane

 

 

 

 

Io veggio ben che mai non si sazia

nostro intelletto,se il ver non l`illustra

di fuor dal qual nessuno ver si spazia.

Dante: Parad. C. IV - 125/127



Queste son le question che nel tuo velle

pòntano igualmente;e però prìa

tratterò quella che più ha di felle

Dante: Parad. C. IV - 25-27


 

 

AL LETTORE



IL presente lavoro non ha pretese di sorta.Esso vuol semplicemente dimostrare: 
che L´uomo non è un animale sociale;

che la convivenza,lungi dal migliorarlo,ha ridestato in lui tutti i cattivi istinti,mentre la cultura e il progresso hanno affinato e resi più insidiosi,attraverso la vernice sociale,i mezzi atti a nuocere altrui; talchè non è esagerato affermare che la odierna società,si basa sulla menzogna,sullo sfruttamento del lavoro,sull`astuzia e sulla ipocrisia;

che morale e religione e leggi repressive,nel corso dei secoli nulla han potuto per contenere il dilagare e lo scatenarsi sull`incosciente (Geley,Freud,Laforgue,Allendy,Pietri...)hanno aperto uno spiraglio di luce sulle origini delle tempeste dell`anima,dei sentimenti e delle passioni umane,e han dimostrato tutta la fallacia delle antiche concezioni che pretendevano attribuire all`uomo una libertà di pensiero incondizionata ed una volontà senza costrinzioni interiori; per cui abbiamo stimato opportuno soffermarci alquanto su tale argomento,nell`interno di offrire una guida che permetta di intravedere i "mobili" che regolano i moti della nostra coscienza e le umane azioni.

In una conferenza tenuta da Benedetto Croce a Torino dal titolo : "La fine della civiltà", l`illustre filosofo ebbe a pronunciare parole che rispecchiano fedelmente lo stato odierno della società e la crisi che la stessa attualmente attraversa,fra la indifferenza dei più disse :

"... per decadenza e fine di una civiltà non si intendono gli esaurimenti e superamenti e le sostituzioni che spontaneamente avvengono e che quotidiamente preparono....

"La fine della civiltà di cui si discorre,della civiltà in universale,è la rottura della tradizione,l`istaurazione della barbarie,ed ha luogo quando gli spiriti inferiori e barbarici che,pur tenuti a freno,sono in ogni società civile,riprendono vigore e,in ultimo,preponderanza e signoria.

"Allora questi ,incapaci di risolvere in sè,innalzandola a maggiore e migliore potenza la esistente civiltà,la scalzano e non solo soverchiano e opprimono gli uomini che la rappresentano,masi volgono a disfarne le opere che erano a loro strumenti di altre opere....

"I rappresentanti della civiltà e coloro che sarebbero disposti e volenterosi di continuarle e ripigliarne l`opera,sono posti in condizioni di inferiorità e di impotenza...

Ma, scrive il Kremmerz," nè sette,nè templi,nè confraternite scientifiche potranno sostituire il bene al male;il segreto del bene e del male è nell`anima dell`uomo.Dovrà essere l`uomo a contendere alle genìe infernali umanizzate il poter di far il male e di trattenere nelle pene miliardi di creature..."

S`impone,quindi,la necessità che gli esseri più evoluti,i puri e quanti avvertono tutto il disagio della convivenza in seno ad una società inquinata nelle radici della sua morale,si richiamano,si affascino e si tengano saldi per costituire una catena di volontà che,legandoli ad un`idea centrale di studi e di fede,cementandoli in vincolo di amore,attragga a sè come una immensa calamita quella parte di umanità nella quale ancora albergano virtù e sentimenti di bene.Solo così sarà possibile la costituzione di un fronte unico contro la canea invadente che minaccia di travolgere le forze migliori,ed arresta la realizzazione delle grandi idealità sociali.

Nino D`Anglar


 

 

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