su Kronstadt

I pochi intellettuali che hanno scritto sui fatti di Kronstadt hanno citato brani tratti dalle Izvestija, ma la raccolta integrale dei numeri delle Izvestija di Kronstadt apparsa per la prima volta in appendice al volume "Pravda o Kronstadte", edito a Praga da Volja Rossij (curato quindi dai socialisti rivoluzionari), è rimasta per lungo tempo sconosciuta in occidente.

 

Che il comitato rivoluzionario di Kronstadt non fosse venduto alle Armate Bianche e all'Intesa lo dimostrano le numerose documentazioni e proclami diffusi dai rivoltosi, essi infatti si dichiaravano "comunisti e lanciavano appelli ai "bolscevichi onesti". Perfino a Lenin (forse in un momento di distrazione) "scappa di bocca" la verità nel "Rapporto sulla sostituzione dei prelevamenti delle eccedenze con l'imposta in natura", discorso pronunciato il 15 marzo al X Congresso del PCCR, dicendo testualmente: "...lo mostra l'esperienza di Kronstadt. Colà non si vogliono le guardie bianche e non si vuole il nostro potere..." (Lenin, Opere complete, Roma, 1967, vol. XXXII, pag. 209).

Si può, quindi, capire che a Kronstadt non ci fu nessuna vecchia organizzazione politica che egemonizzò il moto di rivolta o ancor più lo preparò o lo diresse. I rivoltosi di Kronstadt furono semplicemente dei proletari (marinai, operai, contadini) che si ribellarono alla politica seguita dal governo dei bolscevichi che in quel momento stava bloccando definitivamente la rivoluzione russa e la rivoluzione in Europa (Germania, Italia, Belgio, Olanda, Francia, Inghilterra)

Nel 1921 la situazione in Russia era particolarmente grave. L'esercito rosso stava per essere smobilitato dopo 4 anni di guerra civile, la popolazione era ridotta agli stenti ed il governo bolscevico non poteva tollerare nuove sollevazioni popolari. I fatti di Kronstadt rappresentavano, quindi, un ostacolo all'avvio della NEP , il progetto economico di Lenin, occorreva quindi un colpo di grazia ad ogni forma di opposizione interna. I riconoscimenti internazionali ottenuti con la Pace di Brest Litovsk lo consentivano.

La sanguinosa repressione fu preceduta da un ordine che Trotzckij trasmise per radio alla popolazione di Kronstadt e al fronte degli insorti:

"Il governo degli operai e dei contadini ha deciso che Kronstadt e le navi insorte devono sottomettersi immediatamente all'autorità della Repubblica dei Soviet.

Io ordino dunque a tutti coloro che hanno levato il pugno contro la patria socialista di deporre immediatamente le armi.

I ribelli che resisteranno saranno disarmati e consegnati alle autorità sovietiche. Solo coloro che si arrenderanno senza condizioni potranno contare sulla clemenza della Repubblica Sovietica.

Io dò ordine di preparare subito tutto ciò che occorre per schiacciare la rivolta. Gli insorti saranno passati per le armi.

Questo è l'ultimo avvertimento.

F.to: Trockij, presidente del Consiglio Militare della Repubblica Sovietica. Kamanev, com.

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