VOCABOLARIO POLITICO

liberismo: teoria economica che, accogliendo le premesse ideologiche dei fisiocratici, secondo i quali la societ� umana � retta da leggi naturali e immutabili, sostiene che l'unico autentico stimolo per l'uomo a operare nella sfera economica sia il proprio vantaggio personale. Pertanto il sistema economico che pi� si adatta alla societ� � quello della libert� d'impresa, o libera iniziativa dove lo Stato fa le regole di base e poi lascia fare agli imprenditori.

 


 
statalismo: tendenza a rendere lo Stato il protagonista prevalente, o addirittura esclusivo di un sistema economico, tanto fornendo ai suoi organi amministrativi ampi poteri di controllo e di guida delle iniziative imprenditoriali, quanto eliminando le industrie private per sostituirvi un apparato produttivo a capitale di stato. Vedi: comunismo, socialismo reale.

 

liberalismo: movimento politico e culturale. Dottrina etica e politica che mira a instaurare le libert� individuali, a ottenere il riconoscimento dei diritti naturali e inalienabili dell'uomo, l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, la creazione dell'istituto parlamentare allo scopo di limitare le prerogative dei re. Promuovere la democrazia rappresentativa e lo stato di diritto oltre che la libera iniziativa in campo economico.

 

 

comunismo o socialismo reale: termine che designa quelle teorie e azioni politiche che sostengono un sistema economico-politico basato sulla nazionalizzazione dei fattori produttivi e sul controllo statale (parziale o completo) dei settori economici, cos� da far prevalere gli interessi collettivi su quelli individuali. La teoria comunista fu definita dall'opera di Marx & Engels, con il Manifesto del partito comunista (1848) e con "principi del comunismo" di Engels.

leninismo: dottrina elaborata dal leader comunista russo Lenin sviluppando i principi del marxismo, detta anche marxismo-leninismo. In opere come "Stato e Rivoluzione" Lenin spiega la sua teoria circa la via per la presa del potere da parte dei comunisti e il programma da realizzare cioe' nazionalizzazione di ogni azienda di produzione, distribuzione e credito, pianificazione della produzione e della distribuzione, instaurazione della "dittatura del proletariato" cioe' della dittatura del partito comunista "dei rivoluzionari di professione" che hanno il compito "storico" secondo Lenin di creare la societa' comunista.

 

Lenin: pseudonimo del leader comunista russo Vladimir Ilic Ulianov (1870-1924). Fond� a Pietroburgo il primo nucleo comunista rivoluzionario dentro il Partito Operaio socialdemocratico russo e venne condannato dal regime zarista nel 1886 a tre anni di esilio in Siberia. Rifugiatosi in Svizzera nel 1900 fond� il giornale comunista Iskra (La scintilla). Nel 1903 divenne capo della frazione rivoluzionaria del POSDR, divenuta maggioritaria (bolscevica) al congresso di Londra. Rientrato in patria durante la rivoluzione del 1905, fu costretto nuovamente all'esilio, che trascorse soprattutto in Svizzera. All'estero egli continu� la lotta contro i revisionisti russi e stranieri, elaborando i punti fondamentali della sua dottrina nelle opere Materialismo ed empiriocriticismo (1909) e L'imperialismo fase suprema del capitalismo (1916). Oppositore dalle tendenze nazionalistiche emerse nella II Internazionale allo scoppio della prima guerra mondiale, sostenne la necessit� di sfruttare l'evento per innescare il processo rivoluzionario. Allo scoppio della rivoluzione (marzo 1917), rientr� in Russia, dove si oppose al governo democratico riformista di Kerenskij. Con la rivoluzione d'Ottobre Lenin divenne capo del nuovo governo sovietico e riusc� a imporre la sua autorit� ai comunisti bolscevichi. Sotto la sua guida il nuovo Stato sovietico tent� di tradurre in pratica i principi del comunismo con nazionalizzazione di ogni mezzo di produzione, distribuzione e credito e pianificazione della produzione e distribuzione stessa. Anche se con l'introduzione della NEP fu necessario ricorrere a una parziale e provvisoria ripresa dell'iniziativa capitalistica cioe' all'adozione di una economia mista Statale e privata. In questo periodo Lenin si preoccup� di dare un fondamento teorico all'esperienza del movimento comunista internazionale con gli scritti Stato e rivoluzione (1917), La dittatura del proletariato e il rinnegato Kautsky (1919) nei quali elabor� i concetti di dittatura del proletariato come fase necessaria per il passaggio dal capitalismo al comunismo e di rivoluzione come distruzione della societ� e dello Stato borghese, cui si richiamarono tutti i partiti comunisti dell'Internazionale Comunista fondata da Lenin stesso a Mosca nel 1919.

 

Tito: pseudonimo del leader comunista iugoslavo Josip Broz (1892-1980). Segretario del Partito Comunista Jugoslavo (lega dei comunisti, 1937), durante la seconda guerra mondiale costitu� a Užice un comitato di liberazione dalle truppe naziste, che riusc� a scacciare dal territorio nazionale l'invasore tedesco. Proclamata la Repubblica socialista (1945) divenne capo del governo comunista jugoslavo. Adottato il sistema comunista classico con la proprieta' di Stato delle maggiori aziende, la pianificazione economica ed il monopolio politico del Partito Comunista Jugoslavo, dopo un periodo di stretti legami con l'URSS (1946-1947), la sua politica di indipendenza nei confronti di Mosca lo condusse a una clamorosa rottura (luglio 1948) con il Cominform (ufficio di informazione dei partiti comunisti). Affermata all'interno l'autonomia del regime comunista jugoslavo fondata sulla cosidetta economia mista e autogestione delle attivit� produttive, in politica estera Tito persegu� una politica di equidistanza tra i blocchi ponendosi a capo del movimento dei Paesi non allineati. Nel 1957 dopo un incontro con Krusciov si riavvicino' all'Unione Sovietica e riprese con essa nuove normali relazioni diplomatiche. Tito mori'  nel 1980, ai suoi funerali parteciparono i leaders di molti Stati e di tutti i partiti comunisti del mondo compreso il PCI.

Gheorghiu Dej: uomo politico comunista romeno (B�rlad 1901-Bucarest 1965). Comunista attivo dal 1930, nel 1933 fu incarcerato per aver organizzato e diretto lo sciopero ferroviario di Grivita. Fuggito dal campo di concentramento nel 1944, combatt� contro i Tedeschi e il governo fascista di Antonescu. Segretario generale del Comitato centrale del Partito Comunista Romeno dal 1945 all'instaurazione del regime comunista in Romania grazie alle forze dell'Armata Rossa sovietica. Nel 1952 fu nominato primo ministro del regime comunista rumeno (fino al 1955) e nel 1961 presidente del Consiglio di Stato. Suo delfino fu il vice-segretario del Partito Comunista Rumeno e suo compagno di lotte fin dalla gioventu', Nicolae Ceausescu.

Todor Zivkov : uomo politico comunista bulgaro (Pravets, Botevgrad, 1911). Operaio tipografo, segretario dal 1954 del partito comunista bulgaro, primo ministro (1962-71), presidente del consiglio di Stato (1971-89), fece della Bulgaria il pi� fedele alleato dell'URSS. Dittatore comunista della Bulgaria e capo incontrastato del Partito Zivkov era famoso per fare approvare le sue linee politiche dal Comitato Centrale del Partito Comunista Bulgaro e dalla Assemblea Nazionale a Maggioranza Assoluta (da qui il detto "maggioranze bulgare").Cerc� fino all'ultimo di impedire un'evoluzione democratica, ma fu infine costretto a dimettersi il 10 dicembre 1989 quando il governo comunista bulgaro fu costretto alle dimissioni dalle manifestazioni popolari che chiedevano democrazia, libere elezioni e pluralismo politico.

Wladyslaw Gomulka: leader comunista polacco (Krosno, Galizia, 1905 - Varsavia 1982). Operaio, iscritto al Partito Comunista Polacco clandestino nel 1926, studi� a Mosca presso la sede della Internazionale Comunista e dal 1941 fu uno dei capi della resistenza comunista polacca contro l'occupazione nazista. Nel 1943 divenne segretario del Partito Comunista Polacco, guidando nel dopoguerra la trasformazione del paese in repubblica socialista sotto il dominio assoluto del partito unico. Nel 1948, accusato di deviazioni nazionalistiche, fu privato della carica. Imprigionato (1951-55), dopo i moti anti-autoritari del 1956 torn� alla guida del governo comunista e del partito, riuscendo a garantire alla Polonia un certo grado di autonomia dall'URSS, bloccando la collettivizzazione delle campagne e migliorando i rapporti con la Chiesa cattolica. Nel 1970 le manifestazioni operaie di Danzica contro il carovita lo costrinsero alle dimissioni.

Matyas Rakosi: uomo politico comunista ungherese (1892-1971). Comunista militante, partecip� al governo rivoluzionario di B�la Kun. Fu nel 1944 segretario del Partito comunista ungherese e guido' i comunisti nella presa del potere totalitario nel 1947. Dopo l'instaurazione della dittatura comunista in Ungheria dal 1952 al 1956 fu presidente del Consiglio. Costretto a dimettersi a causa del malcontento popolare poco prima dell'intervento sovietico. Fu sostituito dal comunista Kadar dopo la repressione violenta da parte dei Sovietici della rivolta anti-comunista di quello stesso anno.

Klement Gottwald: uomo politico comunista cecoslovacco (1896-1953), tra i fondatori del Partito comunista cecoslovacco. Capo del governo di unita' nazionale (1946-1948),  dopo il colpo di Stato comunista che escluse dal governo i partiti democratici ed instauro' (febbraio 1948) la dittatura comunista in Cecoslovacchia fu capo assoluto del regime. Gottald fu presidente della Repubblica dopo la morte del democratico Benes e mori nel marzo 1953 di ritorno dai funerali di Stalin in URSS.

 



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