LEGGENDE FERENGI

DaiMon Greko

Ai tempi in cui DaiMon Greko era solo un piccolo Ferengi, suo padre incominciò a sospettare che nelle sue vene scorresse del sangue Klingon (ovviamente ereditato dalla madre). Il giovane Greko era fiero, aggressivo, non temeva nulla, insomma un tipo molto diverso dai normali giovani Ferengi calcolatori ed opportunisti, con i quali aveva sempre convissuto. Ma dopo tutto le paure del padre di Greko erano infondate: infatti appena raggiunta l'età adulta Greko acquistò (ad un prezzo decisamente ragionevole) un motore a curvatura dai Breen, e in esso trovò la sua ragione di vita. Divenne in poco tempo DaiMon Greko, il più famoso (ed il più pagato) capitano di quei tempi.

Non c'è bisogno di sottolineare che il padre di Greko era orgoglioso di suo figlio, e per farli diventare simili al fratello decise di mandare gli altri suoi tre figli, Mecko, Hecko, e Trop, sotto il comando di Greko. Quest'ultimo accettò di buon grado la decisione del padre: era soddisfatto del lavoro dei suoi fratelli e si dice che grazie a loro riuscì anche a scoprire le gioie della vita, ovvero giocare a Tongo tutta la notte, ascoltare le deliziose melodie Ferengi e ovviamente divertirsi con delle bellissime ragazze nelle sale olografiche. Insieme si divertivano davvero...

Un giorno, mentre la nave stava trasportando un carico di tabacco hupyriano di alta qualità verso Ferenginar, Mecko, Hecko e Trop, decisero di farsi una partita ai dadi con un'altissima posta nella stiva di carico. Nel bel mezzo del gioco la nave colpì una stringa quantica che le causò diversi danni: l'integrità del campo di forza della stiva di carico stava man mano deteriorandosi, con il rischio che, da un momento all'altro, venisse decompressa nello spazio.

Greko non aveva molto tempo per pensare. La decisione era dura: poteva salvare i suoi fratelli utilizzando il teletrasporto d'emergenza e portandoli al sicuro, oppure salvare il carico di tabacco (il cui valore era stimato sulle 300 barre di latinum). Non poteva salvarli entrambi, aveva troppo poco tempo a disposizione. Greko doveva decidere fra la vita dei suoi fratelli ed un guadagno non irrilevante. La decisione non fu delle più semplici, ma alla fine Greko seppe come comportarsi.

Con il latinum guadagnato dalla vendita del tabacco hupyriano, Greko fece costruire tre statue ad altezza naturale raffiguranti i suoi poveri tre fratelli e le fece mettere in mezzo al giardino della sua principesca abitazione. Queste sono ancora visibili oggi, naturalmente pagando un piccolo biglietto d'ingresso.

DaiMon Greko non dimenticò mai la Sesta Regole dell'Acquisizione:

Non lasciate che la famiglia v'intralci la via del profitto



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