Noi e loro

(la prima pagina)


L`ultima pensata dei grandi e`che vogliono portarmi dallo psicanalista. Me. Hanno fatto un sacco di discussioni, detto un sacco di cose strane, fatto un sacco di confusione, e hanno concluso che mi ci vuole lo psicanalista.
A me.
Non che sia molto preoccupata. Lo psicanalista amico della mamma e`un signore coi baffi piuttosto simpatico che parla molto, bla bla bla, con voce morbida e suadente, cosi`non avro` bisogno di parlare io, e neanche di ascoltare, suppongo, bastera`che dica ogni tanto be`, bah, boh, come faccio sempre quando parlo coi grandi. Cioe`quando i grandi vogliono parlare con me.
Non sono preoccupata, solo non mi va di buttar via un pomeriggio in bla bla bla solo perche`i grandi hanno letto dei libri sull`adolescenza. Anzi, sulla "eta`dello sviluppo", frase che odio e che i grandi usano sempre nei miei riguardi da un paio d`anni in qua. Qualsiasi cosa faccia o dica o mi capiti, se piango se rido se parlo se non parlo se dico boh se scrivo poesie se il reggiseno mi da`fastidio se sono cotta dell`Antonio se sono stufa dell`Antonio, se qualsiasi cosa, i grandi si guardano tra loro con aria esperta e dicono: "E`l`eta`dello sviluppo". Qualche volta dicono anche: "Sono fenomeni della puberta`". La puberta`la odio ancora di piu`dello sviluppo.
Ho quasi quattordici anni, e non mi piace averli. Certe volte mi sembro carina ma piu`spesso orrenda. Ancora piu` spesso, una che non sa di niente. Certe volte sono allegra ma piu`spesso triste. Crescere, trovo che e`uno schifo. Portare le calze e avere dubbi su tutto. Quando ero piccola, una cosa bella era bella, una cosa brutta era brutta, io ero io. Adesso non c`e`piu` niente di sicuro. Una cosa brutta mi sembra bella un minuto dopo, una cosa bella diventa brutta in men che non si dica, e in quanto a me, e`come se mi corressi dietro nella nebbia.


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