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Io e loro

(la prima pagina)

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E`da un pezzo che ho in mente questa idea, ma oggi e`il giorno adatto per cominciare a metterla in pratica.
E`una domenica d`agosto, ho raggiunto la famiglia sul lago, e piove: come previsto. Secondo me, questo paese e`dotato di un fortissimo senso dell`odorato, che gli permette di avvertire la mia presenza ad una ventina di chilometri di distanza e chiamare a raccolta le precipitazioni atmosferiche per farmi festa. Quando espongo questa mia teoria, mia moglie dice... Ma non cominciamo a divagare.
L`idea me l`ha data la professoressa di mio figlio, la quale, forse per allietare l`estate alle famiglie dei suoi scolari, ha assegnato loro, come compiti delle vacanze, delle cronache settimanali. Secondo l`esimia signora, le cronache dovrebbero essere dei brillanti resoconti dei fatti piu`salienti avvenuti nel corso dell`estate. Secondo mio figlio, le cronache sono degli elenchi niente affatto brillanti di fatti niente affatto salienti compiuti da persone niente affatto intelligenti, che lui deve scrivere, non senza discussioni e l�i, nei giorni di pioggia. Le sue cronache cominciano invariabilmente con: "Questa settimana la mia mamma, il mio papa`, la mia sorella Bruna, la mia sorellina Tatti e io..." , e come finiscano non so. Non ho mai avuto la forza di leggerle. Mia moglie dice che dovrei. Mi istruirebbero, dice. Ragione di piu`per non leggerle. Non mi piace istruirmi. E non mi piace fare quel che mia moglie dice che dovrei fare.
L`idea, comunque, mi e`venuta di li`. Anch`io faro`delle cronache. E saranno le cronache di una famiglia. La mia. Quella di cui, in teoria, io sono il capo; che cosa sia in realta`, ho ancora da saperlo. Forse lo scoprirete voi alla fine, come nei libri gialli.


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