la copertina non ce l'ho (Vabel, fatti uno scanner! ;o) )

Ero io quella

(la prima pagina)

Tra poco verranno a chiamarmi e io non sar� ancora pronta. Sar� ancora qui ferma davanti alla finestra aperta sul lago, ad aspettare chiss� che cosa. Ci sono le stelle, fuori. E� di nuovo agosto.
Ricordo una ragazza che le sere d�agosto se ne stava distesa l� fuori, con le dita intrecciate sotto la nuca, a guardare le stelle cadenti e a pensare a un ragazzo che forse non avrebbe visto pi�. Qualcuno le aveva detto che non era una donna, ma venti possibilit� di donna, e lei aspettava, con tutti i suoi punti interrogativi che salivano verso quel vecchio cielo, aspettava di sapere quale di quelle venti donne sarebbe poi saltata fuori.
Ero io, quella.
Ah, sar� meglio non pensarci. Con tutte quelle stelle che mi guardano� Ma come sei cambiata, mi dicono. Dov�� la tua gonna rossa? Dove sono i tuoi sedici anni? Sentite, non ne parliamo. Sono gi� abbastanza balorda stasera, senza complicare tutta la faccenda col conto degli anni e dei ricordi. Bel pasticcio, i ricordi.
E� tardi. Se mi sporgo, posso vedere il molo di villa Ilaria, i barconi attraccati, i palloncini veneziani dondolanti; posso sentire il ronzio basso dei motori, lo sciacquio allegro delle chiglie, le voci. Tra poco ci sar� anche la mia. Poi sull�altra sponda cominceranno i fuochi d�artificio, rossi gialli verdi blu, cascate girandole confusione attesa: ma di che cosa?
E� stupido aver paura. Ho idea che di quelle venti donne ne sia venuta fuori una un po� squinternata.
Ecco, mi chiamano. Eh, un momento, un momento! Non sono pronta. Qualcuno andr� in bestia tra poco (quel qualcuno odia aspettare quasi quanto me), ma fa niente. Una stella cadente riga il cielo quieto, e tornano verso di me, su quella scia rapida e luminosa, tutte le cose che sono accadute e quelle che non sono accadute, i giorni, i momenti, gli anni, e la ragazza che sono stata.


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