Istituto storico della resistenza di Rimini [1995].
Citazioni dei lavori di Antonio Montanari, 1989-1991.

Liliano Faenza, LA RESISTENZA A RIMINI.
Dal saggio di Liliano Faenza, LA RESISTENZA A RIMINI
a cura dell'Istituto storico della resistenza di Rimini [1995]

Dalla presentazione di Liliano Faenza, pag. 24.
"[...] accanto alle ricerche e agli studi del Montemaggi e alle pubblicazioni dell'editore Ghigi, sarà doveroso segnalare anche i servizi di Antonio Montanari, sempre sul settimanale "Il Ponte" che, nel 1989-1991 ha ripercorso il medesimo periodo di oppressione e di resistenza all'oppressione, con saggi informati e precisi corredati anche di schede. Saggi che si aggiungono a quelli che sempre sullo stesso "Ponte", il Montemaggi aveva svolto in chiave politico-militare."

Dalla presentazione di Liliano Faenza, pagg. 29-30.
"Su due soli titoli, qui segnalati, non abbiamo saputo resistere resistere alla tentazione di infrangere (per la seconda volta, dopo il "caso" Gumpert) la norma che ci siamo imposta di non entrare nel merito (e ne chiediamo venia al lettore). E sono quelli relativi ai saggi del Bedeschi e del Montanari, rispettivamente del 1983 e 1993 su Giovanni Montali. (Montali, unitamente a Rino Molari, – fucilato quest'ultimo a Fossoli nel 1944, – entrambi santarcangiolesi, – sono i resistenti che lo schieramento cattolico può affiancare in loco ai "Tre Martiri" riminesi annualmente rievocati dall'Anpi e dall'Amministrazione comunale). Il Montali, dicevamo, sacerdote ex modernista, – rimasto intimo dello scomunicato "vitando" Romolo Murri, nonostante i fulmini della scomunica, e fermo antifascista, che nel 1944 evitò a stento la cattura da parte di fascisti della repubblica sociale che, per soddisfare una loro vendetta intendevano eliminarlo, ed al quale essi uccisero il fratello e la sorella buttandoli poi in un pozzo – negli anni del regime si adoperò senza posa, come ricordano i due autori sopracitati, per il rientro all'ovile del "vitando", che il Montali rifornì, durante gli anni della guerra, anche di viveri, allora piuttosto scarsi, recandosi a Roma con indosso la "saccona" da cacciatore, e ciò, come precisa il Bedeschi, per sfuggire ai controlli e alle sanzioni ecclesiastiche (quella "saccona" un tempo serviva al clero romagnolo per sfuggire allo sbarramento anticlericale).
Se ciò risponde al vero, e non dovremmo dubitarne data l'autorevolezza dell'Autore, dovremmo concludere che il cattolicesimo del Montali, anche dopo la Pascendi – non dovette essere molto rigoroso, ma da cattolico "a modo suo" cioè, oseremmo dire, da cattolico vero (si ricordi la giobertiana "poligonia" del cattolicesimo), per non dire "disubbidiente", a volerci esprimere alla Bedeschi autore, come noto, de I cattolici disubbidienti. In quegli anni, infatti, un sacerdote cattolico che avesse mantenuto rapporti con un "vitando", anziché evitarlo, diventava eo ipso "vitando" agli occhi della Chiesa e quindi anche di Dio, che detta norme tramite la Chiesa. Il Montanari però, nella sua biografia, corregge il Bedeschi avvertendoci a questo punto, in base a una precisazione di don Michele Bertozzi, nipote del Montali, che quest'ultimo frequentò lo scomunicato consenziente la Chiesa (consenso verbale? scritto?). Ma allora non si capisce per quale ragione il Montali sentisse il bisogno di "mimetizzarsi" vestendo la "saccona" per incontrare il reprobo (e l'informatissimo Bedeschi non sapeva nulla di quel consenso ecclesiastico?). Le scomuniche vanno (o andavano) soggette a interpretazioni di comodo? (il che potrebbe anche darsi, se il cattolicesimo si risolve nella casistica dei gesuiti). Sarebbe poi interessante sapere se ai tentativi compiuti dal Montali per riportare lo scomunicato in seno alla Chiesa, si siano aggiunti tentativi analoghi per guadagnare il Murri al campo dell'antifascismo, dato che il Murri al fascismo aveva aderito, contrariamente al Montali, esaltandolo anche in pubblicazioni concepite in chiave clerico-fascista."

SCHEDE

Montanari, Antonio
Rimini ieri. Dalla caduta del fascismo alla Repubblica (1943-1946), (Rimini), Il Ponte 1989, pp.158, (ill.).
Rievoca in venticinque capitoli le vicende liete, tristi e tragiche della città, movendo dalla Rimini balneare di fine anni '30 e toccando la caduta e rinascita del fascio locale, l'inizio delle attività clandestine, le incursioni aeree, le drammatiche scelte di campo, lo scampo dei centomila a San Marino, i tre martiri, il lungo inverno del 1944, la ripresa.

Montanari, Antonio
I tre martiri, "Il Ponte" (Rimini), 6 agosto 1989 (ill.).
Ricostruisce la tragica vicenda dei tre martiri, a 45 anni dalla loro impiccagione. L'articolo viene poi ampliato nel cap.XIII del libro Rimini ieri. 1943-46. Dalla caduta del fascismo alla Repubblica (ed. "Il Ponte"), dello stesso autore, con aggiunta di particolari sulla figura e il ruolo della spia Leo Celli che avrebbe fatto catturare i tre giovani riminesi in via Ducale (cfr. pag.57 del volume cit.: "Celli si sarebbe trovato coinvolto casualmente..." ecc.).
Cenni anche sul processo a Paolo Tacchi dopo la sua fuga da Rimini all'arrivo degli Alleati, alla sua condanna a morte e all'assoluzione.

Montanari, Antonio
L'ultima estate di pace, "Il Ponte" (Rimini), 10 settembre 1989 (ill.).
Una carrellata sulla Rimini balneare alla vigilia del secondo conflitto. Una Rimini dalla vita gaia e spensierata, secondo il cinegiornale Luce; meta di treni popolari e di gerarchi in vacanza tra gite di villeggianti e tridui di preghiera per evitare il conflitto. Il primo settembre Hitler aggredisce la Polonia.

Montanari, Antonio
"Chi dei due" è Mat?, "Il Ponte" (Rimini), 24 settembre 1989 (ill.).
Un errore di stampa del "Corriere padano" organo ferrarese di Italo Balbo, o forse la fronda di qualche tipografo, presenta la nuova rivista delle "Fantasie comiche Max" come "Fantasie comiche Mat. Chi dei due?", al teatro Novelli. Può essere un'allusione alla coppia Mussolini-Hitler. Siamo sempre nella Rimini della vigilia. Il fascista duro e puro Giuffrida Platania diletta il pubblico sul piazzale Cesare Battisti con il suo teatro dei burattini, in cui è provetto.
Paolo Tacchi, dirigente dei fasci giovanili, ma ancora poco noto, debutta presso l'istituto di cultura fascista con il tema: "Mussolini: 'Il Popolo d'Italia', l'intervento, la guerra".
Il capomanipolo Ugo Ughi parla invece sul trattato di Versaglia, sul dopoguerra e sui partiti politici del dopoguerra. Il giornalista-scrittore Ezio Camuncoli stigmatizza sul "Popolo d'Italia" le turiste vibranti di emozioni americane, amanti del "giazzo" (il jazz italianizzato), e i riminesi diventati per lui "riminaschi". Ai ludi giovanili della Gil si segnalano Sergio Ceccarelli e Luigi (Gino) Pagliarani. In commissione, a giudicare i candidati c'è Albertina Crico, docente di inglese che è in realtà Roxane Pitt agente della Intelligence Service.

Montanari, Antonio
Il comune se ne fregia, "Il Ponte" (Rimini), 1 ottobre 1989 (ill.).
Il re concede alla nostra municipalità una promozione. Con quasi settantamila abitanti diventa comune di secondo grado. Ha grandi lavori in corso "per l'intervento del Duce" il pilota che non va turbato. Le disavventura del povero Nasi, troppo facile alle libagioni, sottoposto a frequenti arresti, noto in città per l'imperativo: "Comando posso e voglio" che è una parodia di "Credere obbedire combattere".

Montanari, Antonio
Così arrestai Tacchi a Padova, "Il Ponte" (Rimini), 29 ottobre 1989 (ill.).
L'attuale generale di aviazione Carlo Capanna, già partigiano collegato con l'VIII Brigata Garibaldi,
rievoca per "Il Ponte" un episodio del 1946, legato alla tragica vicenda dei tre martiri. Si reca a Padova a prelevare Paolo Tacchi, dopo la caduta della Rsi. Ha un drammatico colloquio con l'ex comandante fascista repubblicano durante il trasferimento: "Che cosa dicono di me?" – "La cosa più grave è l'impiccagione di quei ragazzi. C'è la denuncie del frate..." – "Allora per me non c'è più niente da fare. Se scappo mi sparate?".

Montanari, Antonio
Papà mio, dove lo portate?, "Il Ponte" (Rimini), 3 dicembre 1989 (ill.).
Nella notte del 12 luglio 1944, i brigatisti della Rsi sequestrano e torturano Duilio Paolini, sarto marchigiano confinato dalla polizia a Montelicciano, frazione di Montegrimano. La figlia Ines di 14 anni, impazzisce per il dolore.
Il Paolini a Montelicciano faceva aperta fede di antifascismo. Svolgeva senza preoccuparsi di chi lo ascoltava una intensa attività di propaganda antifascista tra i giovani. Ospitava ad ascoltare radio Londra e radio Mosca, clienti, amici e forse qualche falso amico. Questa la ragione della furia repubblicana che si accanisce con odio incredibile contro di lui uccidendolo e rendendone introvabili i resti.

Montanari, Antonio
La caccia all'uomo, "Il Ponte" (Rimini), 17 dicembre 1989 (ill.).
È il secondo dei tre articoli dedicati all'uccisione di Duilio Paolini da parte dei brigatisti neri. I brigatisti espatriano sul Titano in cerca di antifascisti. Lo strano (o presunto) attentato politico a Paolo Tacchi, del luglio 1944, fa da pretesto a un rastrellamneto a San Marino, e forse anche all'eliminazione del sarto di Montelicciano, il quale è creduto organizzatore di bande partigiane. Nell'articolo si accenna anche all'arresto di Giuseppe Babbi (18 marzo 1944) che viene avviato al carcere di Bologna; a quello dei partigiani riminesi Decio Mercanti, Giuseppe Polazzi, Leo Casalboni ed Elio Ferrari (che vengono tradotti a Forlì) e del sammarinese Gildo Gasperoni (del 4 giugno successivo) presso il cimitero di Montalbo; e a quello di Rino Molari avvenuto a Riccione il 4 aprile e fucilato a Fossoli il 13 luglio insieme al riminese Walter Ghelfi e al corianese Edo Bertaccini.

Montanari, Antonio
L'ombra della guerra oscura il sole delle vacanze, "Il Ponte" (Rimini), 24 giugno 1990 (ill.).
Campane, trombe, tamburi, il 10 giugno, giorno dell'entrata in guerra, per chiamare la gente in piazza Cavour e Giulio Cesare ad ascoltare il discorso di Mussolini da Palazzo Venezia. Si va diffondendo con cautela, l'ascolto di Radio Londra.

Montanari, Antonio
L'agosto di passione, "Il Ponte" (Rimini), 7 gennaio 1990 (ill.).
È il terzo dei tre articoli relativi alla cattura e all'uccisione del sarto Duilio Paolini a Montelicciano (il primo e il secondo sono in "Il Ponte" del 3 e 17 dicembre 1989).
Una relazione ai Capitani Reggenti, del capitano Schutze, tende a far apparire il Paolini come delatore. Egli secondo i tedeschi prima di essere fucilato avrebbe confessato che i sanmarinesi Gildo Gasperoni e Luigi Giancecchi arrestati dalle SS erano in contatto con una banda di circa trenta uomini (banda Stacciarini) agenti ai confini della RSM. La versione tedesca ha probabilmente lo scopo di coprire la responsabilità dei brigatisti neri nella eliminazione del Paolini, che non poteva far nomi perché non conosceva gli arrestati.
Nell'articolo si accenna anche alla cattura e impiccaggione dei tre martiri, avvenuta il 13 agosto 1944 a Rimini; alla insistenza di Paolo Tacchi a voler effettuare un rastrellamento di giovani a San Marino, sventato il 25 agosto, grazie alla abilità diplomatica del dott. Ezio Balducci ex fascista che agisce in qualità di plenipotenziario della Repubblica presso gli stati belligeranti; all'arresto di dodici sanmarinesi catturati come ostaggi in seguito all'uccisione in una imboscata di un russo aggregato all'esercito germanico; arresto seguito dal rilascio, grazie all'intervento di Federico Bigi, membro del governo provvisorio, ma anche dall'incendio, per rappresaglia, di due case. Gli ostaggi erano stati condotti a Montegrimano, tenuti nudi per tre giorni e costretti ad attingere acqua alla fontana pubblica. Cenno sulla banda Stacciarini che ha avuto ordine dal comando partigiano di sconfinare nella RSM in caso di reazione tedesca. Lo Stacciarini è figlio di un ex gerarca fascista. Della sua banda fanno parte anche ex ufficiali del disciolto esercito italiano.

Montanari, Antonio
28 luglio 1943. San Marino volta pagina, "Il Ponte" (Rimini), 4 marzo 1990 (ill.).
È il "25 luglio" sammarinese, messo in opera con tre giorni di ritardo. La sera del 25 luglio italiano, i notabili sanmarinesi giocano a poker nell'albergo Titano. Giunge una telefonata: "Badoglio ha sostituito Mussolini". Commento umoristico di Giuliano Gozi: "Allora a Palazzo metteremo il ritratto di Badoglio al posto di quello del Duce".
Il 28 luglio al teatro del Borgo ha luogo una grande manifestazione popolare preorganizzata due giorni prima nell'ambulatorio del dott. Alvaro Casali, anti-fascista. Chieste le dimissioni del governo. Costituito un governo provvisorio. Cancellati tutti i provvedimenti adottati dalla RSM dal 1° aprile 1923 al 27 luglio 1943. Il 5 settembre 1943 indetti i comizi elettorali. Il 16 nuovo Consiglio grande e genarale con un discorso del vecchio leader socialista Gino Giacomini. Il 5 ottobre un reparto SS, con tre autoblinde, entra nel territorio della Repubblica.
C'è a corredo dell'articolo anche una scheda sulla banda partigiana guidata da Antonio Stacciarini a Montegrimano che però si disperde assai presto (dall'aprile al giugno 1944), e un accenno all'arresto di dodici perseguitati mantovani giunti a Montegrimano e catturati dai tedeschi nei primi mesi del 1944.

Montanari, Antonio
Chi minaccia San Marino, "Il Ponte" (Rimini), 18 marzo 1990.
Reparti di SS provenienti da Pesaro il 5 ottobre 1943 tentano di catturare Alvaro Casali uno dei principali promotori della caduta del regime fascista sanmarinese il 28 luglio 1943. Casali riesce a fuggire. Tedeschi e repubblicani perlustrano San Marino, Borgo e Città. In seguito lo stesso Casali con Gino e Remy Giacomini e Doro Lonfernini trovano riparo a Torriana e a Rimini. Brigatisti neri fanno periodiche incursioni in Repubblica. Proteste del governo sanmarinese presso il ministro italiano degli affari esteri. Il console tedesco a Venezia dà assicurazione. Il 25 ottobre 1943 Rommel giunge a San Marino. La sua visita dà fiato ai fascisti locali i quali il 28 ottobre riescono ad ottenere la inserzione di cinque loro rappresentanti nel Consiglio grande e generale, ivi incluso Giuliano Gozi. È il cosidetto "patto di pacificazione". Con il quale viene richiamato a San Marino il dott. Ezio Balducci nominato plenipotenziario e inviato straordinario della Repubblica presso gli stati belligeranti (il fascista Balducci nel 1934 era stato condannato e venti anni di lavori pubblici per complotto contro lo stato sanmarinese). Il 4 gennaio 1944 sorge il partito fascista repubblicano di San Marino. Ne è segretario Giuliano Gozi.

Montanari, Antonio
L'attentato a Casali, "Il Ponte" (Rimini), 1 aprile 1990 (ill.).
Il 6 febbraio 1944 il medico antifascista sanmarinese Alvaro Casali è aggredito e ferito da un colpo di pistola a due centimetri dal cuore. Il 18 marzo viene arrestato a Serravalle l'antifascista riminese Giuseppe Babbi, cattolico. Suo incontro con Rino Molari e Walter Ghelfi nel carcere di Bologna. Una scheda su don Giovanni Montali e sull'uccisione di suo fratello Luigi e della sorella Giulia con una testimonianza inedita di Maria Teresa Avellini Semprini su Rino Molari. Inizia il 1 aprile 1944 la reggenza di Francesco Balsimelli e Sanzio Valentini.

Montanari, Antonio
La professoressa che faceva la spia, "Il Ponte" (Rimini), 29 aprile 1990 (ill.).
Viene festeggiato il I maggio 1944 clandestinamente. I cantieri sono deserti. Gildo Gasperoni, comunista, viene arrestato. Tradotto in carcere. Fugge il giorno dopo quando sta per essere condotto in Italia per essere sottoposto alle vendette del col. Fattori un sanmarinese che è fanatico-fascista repubblicano (e che finirà fucilato). Il 4 giugno a Montalbo catturati quattro antifascisti (Decio Mercanti, Giuseppe Polazzi, Leo Casalboni, Elio Ferrari), e ancora una volta il Gasperoni. Il 26 giugno è bombardata San Marino dall'aviazione alleata. Sessantatre morti. Azione diplomatica sulle potenze alleate e sulla Germania perché sia rispettata la neutralità. San Marino bombardata perché ondeggiante tra il rispetto della neutralità richiesta agli angloamericani e la passività dimostrata verso nazisti e i fascisti di Salò (con una scheda su Roxane Pitt (alias Albertina Crico insegnante presso il ginnasio di Rimini), agente segreta dell'Intelligence Service tra Rimini e San Marino).

Montanari, Antonio
Tra saluti romani e bombe alleate, "Il Ponte" (Rimini), 20 maggio 1990 (ill.).
Il primo agosto una delegazione diplomatica sammarinese tra cui Giuliano Gozi del partito fascista sanmarinese, Francesco Balsimelli reggente, ed Ezio Balducci plenipotenziario, si reca a Salò dal Duce per ottenere assicurazioni che la Repubblica non sarà invasa da truppe germaniche. A metà agosto una seconda missione presso il generale Kesselring a Reggio Emilia e presso l'ambasciatore Rahn a Fasano, per evitare l'installazione di un ospedale militare germanico a San Marino.
Inizia l'offensiva sulla Linea Gotica. I tedeschi si portano sul territorio della Repubblica che per essi diventa zona di operazioni. Trattativa convulsa con tedeschi e alleati per evitare che San Marino sia campo di battaglia. Ricorso anche ad agenti segreti e militi della confinaria.

Montanari, Antonio
Fascisti alla sbarra, "Il Ponte" (Rimini), 10 giugno 1990 (ill.).
In esclusiva il racconto inedito del processo ai fascisti repubblicani del Titano, desunto dagli appunti di un giudice, il prof. Giovanni Franciosi (con una scheda sullo stesso prof. Franciosi). Il Franciosi rileva che i fascisti repubblicani sanmarinesi si sono macchiati di colpe in un certo senso permesse loro anche dagli avversari antifascisti, perché tra gli uni e gli altri era stato stipulato un atto di "pacificazione cittadina". È decretata una sanzione morale a tutti gli ex fascisti repubblicani, infliggendo loro la perdita dei diritti politici per un tempo da determinarsi caso per caso. A Giuliano Gozi nel gennaio 1946 sono comminati sette anni di carcere. Al fratello Manlio, cinque. In Franciosi prevale amarezza. Egli ha espresso voto contrario alle pene.
Rientro di Paolo Tacchi a San Marino (agli inizi del 1965) nel tentativo di ottenere un attestato di benemerenza per ciò che, a suo dire, ha compiuto in pro della Repubblica durante i mesi della occupazione tedesca in Italia. La sua richiesta, giudicata provocatoria, non trova accoglienza.

Montanari, Antonio
La pacificazione impossibile, "Il Ponte" (Rimini), 29 luglio 1990 (ill.).
È annunciata la caduta di Mussolini. Si forma un corteo da Marina centro verso piazza Cavour, al grido di: "Viva la libertà! Vogliamo la pace".
In piazza Cavour, un tafferuglio. Un giovane comunista Alessandro Ghelfi, riceve un pugno in faccia da un ufficiale della milizia. Battibecchi in piazza Giulio Cesare (oggi Tre Mrtiri). Rientra Paolo Tacchi a Rimini per una licenza di convalescenza. Grida partono contro di lui. Giuffrida Platania fascista, in via Garibaldi riceve zoccolate in testa. Nello studio dentistico di Alvaro Casali si progetta un "25 luglio" sanmarinese (sarà attuato il 28 luglio). Arrestati i fascisti Platania, Perindo Buratti, Eugenio Lazzarotto, Giuseppe Betti, Valerio Lancia. Carlo Capanna, accademista dell'aereonautica di Forlì, scappa a Meldola con una piccola scorta d'armi.
I tedeschi occupano la città (10 settembre). Tentativo di tregua tra fascisti e antifascisti, nello studio del fascista Frontali in via Bonsi (con lui, Paolo Tacchi e Perindo Buratti, uscito dal carcere grazie ai tedeschi). Tra gli antifascisti Giuseppe Babbi, Gomberto Bordoni, Isaia Pagliarani, Decio Mercanti e Dario Celli. Il tentativo fallisce.

Montanari, Antonio
Foto di gruppo in camicia nera, "Il Ponte" (Rimini), 30 settembre 1990 (ill.).
Nasce a Rimini il 16 settembre 1943 il fascio repubblicano, con cento iscritti. Fondatori: Paolo Tacchi, Giuffrida Platania, Cesare Frontali, Perindo Buratti. Viene scattata una foto ricordo. Si forma un trimvirato: Tacchi, Frontali, Buratti. Poi Tacchi sarà eletto segretario, Mario Mosca sarà suo vice. A dicembre gli iscritti salgono a un migliaio.

Montanari, Antonio
"Sbandati al muro" "Il Ponte" (Rimini), 21 ottobre 1990 (ill.).
Il 18 novembre 1943 pubblicato a Rimini il bando del ten. col. Dino Pancrazi, comandante del Distretto Militare di Forlì per un primo richiamo alle armi. Succede al Pancrazi il col. Dominici che minaccia i renitenti con denuncia dei capifamiglia al Tribunale.
Infine, bando Graziani del 18 febbraio 1944 che commina la pena di morte ai renitenti delle classi dal 1922 al 1924. I fascisti di Tacchi rastrellano giovani riminesi già impegnati nella Todt, suscitando proteste dai tedeschi, che si vedono sottrarre mano d'opera. I giovani rastrellati sono condotti alla sede del fascio, sul Marecchia (colonia elioterapica Montalti) e picchiati. Per scompigliare le operazioni di reclutamento o impedire il controllo della renitenza, asportati i registri di stato civile del Comune di Gemmano da parte di un gruppo partigiano guidato da Gianni Quondamatteo.

Montanari, Antonio
Il venerdì santo di Fragheto, "Il Ponte" (Rimini), 4 novembre 1990 (ill.).
Civili riminesi rastrellati periodicamente da tedeschi e da fascisti repubblicani e rinchiusi nella corderia di Viserba. Fughe di catturati, in varie parti del Riminese. Il venerdì di Pasqua 1944 scontro tra partigiani e tedeschi che dura tre o quattro ore, a Fragheto. I partigiani sono sopraffatti dalle truppe hitleriane. Perdono un prigioniero tedesco che avevano con sé. Il comando tedesco punisce Fragheto rea,a suo giudizio, di ospitare partigiani. Strage raccapricciante di uomini e cose.
Dal novembre, inizio dei bombardamenti aerei su Rimini. Il 27 dello stesso mese, Ugo Ughi commissario prefettizio al posto di Eugenio Bianchini. La sua nomina è imposta al prefetto da Paolo Tacchi.

Montanari, Antonio
Scampoli di retorica sopra le macerie, "Il Ponte" (Rimini), 5 novembre 1990 (ill.).
La città è sepolta sotto un cumulo di macerie. I civili arruolati nella Todt, sono impiegati in lavori di demolizione di ville al mare per creare postazioni di difesa antisbarco. Sofferenze di gente comune, in un tragico spettacolo di morte, da un lato; ostentata sicurezza e fiducia nella vittoria nelle relazioni del commissario Ughi, dall'altro.
Proseguono i rastrellamenti dei tedeschi fra la popolazione. Ad un simposio sul colle Covignano, Paolo Tacchi esce in una confessione: "La guerra, per l'Italia e per la Germania è già perduta" che lascia esterrefatto il ten. col. Christiani. Dono di un portasigarette d'argento da parte del Municipio al ten. col. Werner von Lutze che lascia Rimini nell'estate 1944.

Montanari, Antonio
Giovani senza più giovinezza, "Il Ponte" (Rimini), 9 dicembre 1990 (ill.).
Giovani adolescenti nel 1943 cominciano confusamente a orientarsi verso un altro domani. Don Angelo Campana, attenta guida spirituale di alcuni di loro (Ercole Tiboni, Renato Zangheri). Collaborazioni di Zangheri e Sergio Zavoli a "Testa di ponte" periodico diretto da un giovane del Guf. La Fuci di via Bonsi – dove capitano il cattolico ex popolare Giuseppe Babbi e il laureando Benigno Zaccagnini – vivaio di formazione e orientamento. Arresto nel 1943 di due giovani studenti, Guido Nozzoli e Gino Pagliarani, rei di aver diffuso volantini recanti la scritta: "Non credere, non obbedire, non combattere".

Montanari, Antonio
L'ora delle scelte, "Il Ponte" (Rimini), 6 gennaio 1991.
L'articolo rievoca l'ammutinamento di due classi del liceo scientifico, il 24 marzo 1943. Si rifiutano di rispondere con l'"a noi!" all'invocazione di "saluto al Duce" al termine di una lezione di educazione fisica. Accenna anche al sacrificio di Rino Molari e Walter Ghelfi, fucilati a Fossoli nel luglio 1944, e a quello dei tre martiri, il 16 agosto 1944. Sono mesi di dramma che volge in tragedia. È guerra civile. Giovani delle stesse classi e stesse adunate si trovano su barricate opposte, non più amici ma nemici.

Montanari, Antonio
Un ducetto di provincia, "Il Ponte" (Rimini), 3 febbraio 1991.
È il curriculum politico di Paolo Tacchi, nato nel 1905. Allegro di carattere in gioventù, ottiene il brevetto della Marcia su Roma. Nel 1935 è dirigente dei fasci giovanili, centurie premarinare. Nel 1938 è giudicato troppo impulsivo dai dirigenti locali del fascio. Nel 1941 porta i premarinari in gita a Venezia. Richiamato alle armi come maresciallo di marina, prima a Pola, poi a Piombino, poi a Roma e a Trapani. Rientra a Rimini il 25 luglio 1943. Segretario del fascio repubblicano dopo l'8 settembre fino alla fine di agosto 1944. Seguono giudizi favorevoli e contrari su di lui, da parte di chi lo conobbe. Giudizi, dopo la sua caduta, delle due donne che gli furono sentimentalmente legate.

Montanari, Antonio
La carovana repubblicana in fuga, "Il Ponte" (Rimini), 24 febbraio 1991.
L'articolo accenna alla spedizione di brigatisti neri comandati da Tacchi contro i partigiani della V brigata Garibaldi, a Cagli. Tacchi è ferito piuttosto gravemente. Fa cenno agli attentati subiti da Tacchi (sei attentati, secondo lui). Poi alla fuga da Rimini alla fine d'agosto, e al suo passaggio a Modena agli ordini della brigata nera mobile "Pappalardo", comandata da Franz Pagliani, invisa agli stessi tedeschi.
Giudizio negativo sulle brigate nere, espresso in un libro di memorie scritto dal generale Frido von Senger und Etterlin.

Montanari, Antonio
I misteri del dopoguerra, "Il Ponte" (Rimini), 10 marzo 1991.
Ancora su Tacchi, partecipe di rastrellamenti contro partigiani in Val Sesia e altre località del nord. Un frate, cappellano delle brigate nere poi membro del Cln, di Appiano Gentile, cerca di provare che Tacchi ha fatto solo del bene e che a Rimini nulla esiste a suo carico. Tacchi in possesso di un certificato di partigiano. Chiede al sindaco di Rimini non pietà ma giustizia. Si reca a San Marino nel 1965 per chiedere un attestato di benemerenza per l'azione svolta, secondo lui, a favore della RSM durante i mesi dell'occupazione tedesca. Cenni su un verbale della Giunta comunale di Rimini, in data 17 novembre 1944, relativo alla lettura di sette relazioni sulla guerra partigiana, redatte da Innocenzo Monti, Guido Nozzoli, Giuseppe Gabellini, Carlo Sobrero, Arnaldo Zangheri, Veniero Accreman. Manca la relazione Zangheri, inerente al Gap di San Marino.
Cenni anche sull'archivio del Pci clandestino, conservato in un bidone di bitume vuoto e sepolto nei pressi di una casa colonica a San Giovanni in Bagno, e andato smarrito.

Montanari, Antonio
L'Oberdan della resistenza, "Il Ponte" (Rimini), 21 luglio 1991.
Rievoca la figura di Carlo Capanna (partigiano "Oberdan") deceduto l'11 luglio 1991, all'età di 70 anni. Accenna ad alcune memorie sulla sua vita di partigiano combattente, che avrebbero dovute essere pubblicate sul "Ponte"; e ad un suo duro giudizio sulla cattura dei tre martiri. I quali quando furono condotti al supplizio erano accompagnati solo da otto soldati tedeschi (così era stato riferito a lui). Incolpa i partigiani di Rimini per quella cattura. A cominciare da chi, in quel momento, era sul tetto della casa di via Ducale a raccogliere rosmarino per cuocere un pollo, e se ne è rimasto lì, senza far nulla. Conclude affermando che a Rimini i partigiani erano tutti fifoni. I tre a pian terreno, si erano trovati improvvisamente davanti ai due tedeschi, a Tacchi e a Mosca, che senza esitazione li avevano fatti prigionieri.

Montanari, Antonio
Una cara "vecchia quercia". Don Giovanni Montali. Biografia, "Il Ponte" (Rimini), 1993, pp.304 (ill.).
Rievoca in dettaglio la figura di don Giovanni Montali prete ex modernista e antifascista, costretto, all'approssimarsi del fronte, a fuggire a San Marino per sottrarsi alla cattura dei brigatisti che gli davano la caccia.
Contiene, inoltre, una ricostruzione informata e dettagliata della resistenza nel Riminese, nei capp. 17° (Dopo il 25 luglio 1943 ), 18° (L'ora delle scelte ), 19° (I giorni dell'ira ), 20° (La battaglia attorno alla chiesa ), 21° (La "seconda Cassino" ) (quest'ultimo è la riproduzione di un "memoriale" scritto dallo stesso don Montali l'11 giugno 1957); 22° (I giorni del perdono ); e una autobiografia di don Giovanni Montali, redatta il 15 febbraio 1945; in essa il sacerdote dichiara di avere avuto nella vita un viso e una fronte sola: quelli di cristiano-cattolico in religione e di democratico in politica.

Tonelli, Giorgio
Solidarietà e ipocrisie fra le macerie della città morta, "Il Ponte" (Rimini), 10 dicembre 1989.
Recensisce il volumetto di Antonio Montanari, Rimini ieri (cfr. Montanari, 1989) notandone la stringatezza, la richezza di note e di documentazione. Si ferma, tra l'altro, su di alcuni particolari: a S. Giovanni in Bagno, l'archivio del Cln, già nascosto in un bidone e conservato in un pozzetto lungo un argine, scompare nel dopoguerra; a Padova viene distrutta la lista dei fascisti repubblicani riminesi, insieme ad altri documenti troppo compromettenti per chi si stava costruendo un presente di onorato antifascista. Persino Paolo Tacchi riesce, nei caotici giorni della fine, a procurarsi un certificato di partigiano.

Testi integrali di Antonio Montanari, citati da Faenza.
I giorni dell'ira. 1943-1944.
Articoli de "il Ponte" 1989-1991


Parte prima. Il delitto Paolini
1. «Papà mio, dove lo portate?»
2. La caccia all'uomo
3. L'agosto di passione

Parte seconda. San Marino
4. 28 luglio 1943, San Marino volta pagina
5. 8 luglio 1943. Chi minaccia San Marino
6. L'attentato a Casali e l'arresto di Babbi
7. La prof. che faceva la spia
8. Tra saluti romani e bombe alleate
9. Fascisti alla sbarra

Parte terza. Rimini
10. La pacificazione impossibile
11. Foto di gruppo in camicia nera
12. "Sbandati" al muro
13. Il Venerdì Santo di Fragheto
14. Scampoli di retorica sopra le macerie
15. Giovani senza più «Giovinezza»
16. L'ora delle scelte
17. Un ducetto di provincia
18. La carovana repubblichina in fuga
19. I misteri del dopoguerra

Appendice
1944. I Tre Martiri
1945. «Così arrestai Tacchi a Padova».
1945. Il ruolo di Carlo Capanna.
[[Indice "I giorni dell'ira"]]
1944. Guerra e Resistenza, la memoria ["il Ponte", Riminilibri, 05.1994]
Se la Storia fa storie. ["il Ponte", 1990]
Altri testi integrali di Antonio Montanari sul Dopoguerra.
Rimini ieri 1945-1946.
Articoli de "il Ponte" 1988-1989


1945, fame e macerie [Rimini Ieri. 1]
1945: «Abbiamo la provincia!» [Rimini Ieri. 2]

1946. Referendum anche sul casinò? [Rimini Ieri. 3]
1946. Due giugno, è repubblica [Rimini Ieri. 4]
1946. Dal Rubicone all'Ausa [Rimini Ieri. 5]
1946. A proposito di... [scheda 2011]
1946. Uno storico col bisturi [Rimini Ieri. 6]
1946. Sogni e bisogni della ripresa [Rimini Ieri. 7]
1946. «Erba nei fossi e forche in piazza» [Rimini Ieri. 8]
1946. A proposito di erba nei fossi [scheda 2011]
1946. Storie non narrate [scheda 2011]
1946. A rimorchio della santità [Rimini Ieri. 9]
1946. Un abbraccio formato francobollo [Rimini Ieri. 10]

[[Indice "Rimini ieri. Cronache dalla città"]]

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