Antonio Montanari
IL PONTE 1987-96
  Indice del volume

1995.1.Vita della Chiesa
Nel nome di Marvelli


L'anno si apre nel nome di Alberto Marvelli, al quale viene dedicato un incontro che ne esamina la vita e l'attività. Mons. Fausto Lanfranchi, vice postulatore della causa di beatificazione, illustra al Ponte la figura di questo giovane che fu "non un maestro, ma un modello". E come tale resta "per tutti i giovani, per chi è impegnato nel settore sociale, politico o amministrativo". [1]
Nel corso del 1995 si avvia anche la causa di beatificazione di Madre Teresa Zavagli, "una nobile signora fatta povera da Cristo", fondatrice delle suore francescane missionarie dette di Sant'Onofrio. [2]
A quest'ordine apparteneva anche madre Teresa Pelliccioni che si spegne all'inizio di dicembre, a poco più di cent'anni. Li aveva compiuti il 17 aprile: per l'occasione era stata intervistata dal nostro direttore. [3]
Le suore di Maria Bambina festeggiano i novant'anni di presenza all'Istituto Maccolini. [4]

Palermo chiama Rimini
Di ritorno dal Convegno ecclesiale di Palermo, mons. Aldo Amati tra l'altro scrive: "Si è lavorato molto. La delegazione riminese lo ha vissuto con sereno impegno; il ritrovarsi in ogni momento libero in clima fraterno è stata occasione di racconto e di confronto sull'andamento dei lavori; il costante dialogo con il Vescovo ha reso ancor più significativo il compito di ciascuno, in rappresentanza della Diocesi".
Il Ponte aveva dedicato ai lavori preparatori in Diocesi una serie di pagine speciali. [5]

I messaggi del Vescovo
In occasione della Giornata per la vita consacrata, il Vescovo scrive ai religiosi della Diocesi: "La ‘giornata' ci deve aiutare a pregare, a riflettere, a suscitare un maggior interesse da parte di tutti perché questa ricchezza possa essere assicurata anche nel futuro". [6]
Per la ricorrenza del Corpus Domini mons. De Nicolò si sofferma su "Vangelo della carità e bene comune". "Il bene comune" sia in sede nazionale sia in ambito locale, "non tollera un clima di perdurante polemica e di tensione. Pur nella legittima diversità delle opzioni politiche e nella differenza dei ruoli istituzionali tra chi è al governo e chi ha compiti di opposizione, è il bene comune che deve guidare le scelte e lo stile degli uni e degli altri". [7]
Sul tema il Vescovo parla anche per San Gaudenzio: "Per realizzare il ritorno o la riscoperta del bene comune, da servire nella trasparenza, nella piena legalità e nella civile concordia, occorre impegnarsi a rifare i fondamenti della vita sociale. Questo impegno deve coinvolgere tutte le componenti della società". [8]

In Diocesi
Il 30 settembre il Vescovo ordina sacerdoti Carlo Giustozzi, fra Donato Santini e Roberto Zangheri. [9]
La "Tre giorni" dedicata al tema "Annunciare il vangelo della Vita", ha come relatore mons. Ignacio Carrasco De Paula, medico e docente di Bioetica alla Università Cattolica. [10]
Dopo quasi trent'anni, la Diocesi di San Marino-Montefeltro torna ad avere un Vescovo residenziale. È mons. Paolo Rabitti, attuale segretario della Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa. Nato a Correggio nel 1936, è stato ordinato sacerdote a Bologna nel 1960. [11]
Il 26 febbraio, ormai novantenne, scompare a Rimini Francesco Gulminelli, figura emblematica del cattolicesimo sociale e del sindacalismo romagnolo. Lo ricorda sulle nostre colonne Benito Lombardi. [12]
Con Alistico Mariani, manager della carità, la Diocesi perde un prezioso collaboratore: la sua presenza e la sua opera, scrive don Luigi Ricci, davano "garanzia e sicurezza". [13]
Filippo Gori, a soli trent'anni, muore in un incidente di montagna durante un'escursione. Don Piergiorgio Terenzi ne traccia un commosso profilo, in cui si legge anche: "Ho vissuto gomito a gomito con Filippo per due anni. Corrispondono al tempo del suo servizio civile al Ponte, ospite per di più nella mia stessa parrocchia di San Lorenzo. Una convivenza sul lavoro e fuori, con una persona dotata ed intelligente, lascia il segno. Lo ricordo riflessivo e nello stesso tempo capace di ironia intelligente; tenace lavoratore e brillante animatore della comitiva di amici (si destreggiava bene anche con la chitarra); fedele ed ubbidiente, senza essere ingenuo o succube". [14]

[1] Cfr. l'intervista nel n. 3, 22/1/95.
[2] Vedi la nota nel n. 15, 16/4/95; ed un servizio nel n. 39, 5/11.
[3] Cfr. i servizi nei nn. 44, 10/12/95; 15, 16/4.
[4] Cfr. F. Perez, Una missione fondata sulla Carità, n.18, 14/5/95.
[5] Cfr. l'articolo nel n. 43 del 3/12/95. Le pagine speciali sono nei nn. da 20 a 25 (28/5/95- 2/7).
[6] Cfr. Testimoni della speranza, n. 4, 29/1/95.
[7] Il testo è nel n. 24, 25/6/95.
[8] Cfr. la pagina intitolata La politica è il bene di tutti, n. 37, 22/10/95. Si veda anche il discorso del Vescovo per la festa del mare, n. 26, 9/7/95.
[9] Cfr. La festa di tre giovani "si", n. 35, 8/10/95.
[10] Cfr. i servizi nel n. 24, 25/6/95.
[11] Cfr. nei nn. 21, 4/6/95; e 25, 2/7.
[12] Cfr. B. Lombardi, Gulminelli, il volto umano del lavoro, n. 16, 12/3/95.
[13] Cfr. L. Ricci, Manager della carità, n. 31, 3/9/95.
[14] Cfr. P. Terenzi, Filippo è ancora con noi, n. 30, 27/8/95. [Chi compila queste pagine della storia del Ponte, memore dell'incontro sempre rasserenante con Filippo nella vita redazionale, desidera dedicare a lui questo lavoro, invocando la sua protezione nel navigare quotidiano.]


1995.2.Società
L'Italia, domani

"La politica non è mai stata come ora strumento di divisione non solo nelle ristrette stanze del potere ma anche nelle strade, nelle case e nella vita quotidiana della gente. La tensione è arrivata al punto che sembra sempre più difficile elaborare programmi concreti ed attuabili. La lotta per il potere è diventata così feroce da minacciare il dissolvimento stesso della società italiana". È l'inizio di un articolo di fondo che porta la firma di Romano Prodi, e che ha un titolo significativo: "Tempo da lupi". [1]
Sembra quasi contraddirlo Stefano Zamagni, il docente riminese preside di Economia all'ateneo di Bologna, il cui ‘pensiero' viene così riassunto da Elisa Marchioni: "È ottimista sul futuro, a patto che si sia disposti a costruirlo". Zamagni illustra i "paradossi" della nostra società postindustriale: l'aumento delle disuguaglianze sociali nonostante l'aumento del prodotto interno lordo; la diminuzione dei posti di lavoro anche se aumenta la produzione; infine, "quanto più le nostre società progrediscono, più hanno bisogno di comportamenti cooperativi, e non individualistici". Se Prodi conclude con il timore secondo il quale ormai siamo entrati nella spirale "in cui la democrazia diventa sempre più fragile", Zamagni si affida proprio a Prodi che non va lasciato solo per "non ricadere nella politica alla vecchia maniera". [2]
Prodi arriva a Rimini al Salone fieristico dei locali da ballo, e si concede una battuta: "Se anche in politica ci fosse più divertimento!". [3]
L'"ombra di Prodi" è un morcianese, Giovanni Pecci detto "il professore nascosto", e direttore di Nomisma, il centro di ricerca bolognese presieduto dallo stesso Prodi. [4] Nomisma svolge nel '95 un'indagine sulla nostra economia, sottolineandone soprattutto i rischi: il settore turistico è destinato "ad un lento e agonizzante declino"; quello commerciale è ridondante, mentre ci sono realtà emergenti: commercio all'ingrosso, servizi finanziari ed alle imprese. [5]
Antonio Paolucci è il primo riminese a diventare ministro dalla nascita della Repubblica: gli affidano i Beni culturali. [6]

"Nuove" elezioni
Il nuovo sistema elettorale per le Amministrative si applica per la prima volta il 23 aprile. Il sindaco viene scelto direttamente con la scheda: se non riesce al primo turno si va al ballottaggio.
In Romagna si registra una "vittoria secca del centro-sinistra che conquista la Regione con Bersani, la nuova Provincia con Vichi, e praticamente tutte le amministrazioni comunali al primo turno, eccetto Rimini dove Chicchi va al ballottaggio con Gentili", con un significativo vantaggio che poi si trasforma in vittoria. [7]

Manette pulite
Il "21 settembre, al concorso per 21 collaboratori amministrativi indetto dal Comune, piomba la Guardia di finanza ed arresta il presidente della Commissione nonché comandante della Polizia municipale, Carlo Barbera". Vengono arrestati anche l'assessore Giorgio Abati, il consigliere comunale Stefano Barbiani, l'ex consigliere comunale Gaetano Gallo e Giancarlo Cicala, nipote di Barbera. "Per un posto c'è chi avrebbe pagato 40 milioni". [8]
Sul Ponte scatta l'operazione "Palazzo di vetro" con la pubblicazione degli elenchi degli incarichi conferiti nell'ultimo anno nei settori comunali e nelle municipalizzate, mentre il sindaco presenta una serie di impegni al riguardo.
Due cattolici "impegnati su fronti opposti nella politica cittadina" commentano sul Ponte gli ultimi eventi giudiziari. Per il vice sindaco Fabio Zavatta, la macchina comunale è sana, le responsabilità sono soltanto personali. Il leader del Polo, Mario Gentilini, invoca "una città di galantuomini" senza distinzioni di colore politico. [9]
Al convegno di dicembre sulla legalità economica nella nostra provincia, organizzato dalla confederazione sindacale, emergono dati allarmanti sull'usura, sul riciclaggio di denaro sporco e sul pericolo delle infiltrazioni mafiose: sono i tentacoli "invisibili" che ci minacciano. [10]

La morte di Muccioli
Per il delitto Maranzano, la procura di Bologna ricorre in appello contro la sentenza del 20 novembre 1994. Muccioli presenta esposto contro il giudice Andreucci per l'intervista concessa al Ponte, mentre gli arriva un avviso di garanzia per il suicidio di una ragazza nel '92 nella comunità di Penne.
Dopo l'annullamento della sentenza del 20 novembre, il 23 maggio riparte il processo, subito rinviato al 24 ottobre. In estate si aggravano le condizioni di salute di Vincenzo Muccioli che muore il 19 settembre a 71 anni. Il suo funerale è celebrato dal Vescovo di Rimini. [11]

Alla sbarra la banda Savi
Per tutti i mesi dell'anno la cronaca si deve occupare della vicenda della banda della "Uno bianca". A gennaio si discute se i Savi fossero stati legati all'organizzazione Gladio, in base a voci attribuite ai servizi segreti francesi: "nessun mistero" sostiene il magistrato riminese Daniele Paci "che ha incastrato i sei feroci assassini" della banda, "occuparsi dei servizi segreti o della falange, sarebbe come occuparsi dei marziani".
Intanto Eva Mikula posa come fotomodella su "Venerdì", con l'autorizzazione del "Comando Operativo della Polizia", come precisa una piccola didascalia. Lei dichiara: "Sexy? Non posso esagerare finché c'è il processo". Silvestri s'interroga sul Ponte: "C'è un limite?". La giovane è assolta dall'accusa di importazione di armi da guerra. È invece condannata a sei mesi per furto di 40 milioni ai danni dell'ex amante Fabio Savi.
La relazione affidata dalla Commissione parlamentare "stragi" all'ex magistrato Antonio Di Pietro, sottolineerebbe errori nelle indagini, mancanza di una strategia investigativa e di collegamenti con gruppi eversivi. Inizia il processo riminese alla banda. [12]

Veleni in tribunale
L'8 agosto il Giornale diretto da Vittorio Feltri parla di "veleni" al nostro tribunale, il cui presidente, Giovanni Rossomandi, si sentirebbe ostaggio delle "toghe rosse". Quattro giorni dopo, altre voci sono attribuite a Rossomandi su manovre per la composizione della giuria del processo Muccioli, e sulla stampa locale "longa manus di certi magistrati".
Al foglio di Feltri si accoda la Rai, mentre il Giudice delle indagini preliminari di Firenze decide praticamente di rinviare a giudizio Rossomandi per un presunto abuso d'ufficio: in una causa di separazione, avrebbe favorito il marito, un arredatore che gli avrebbe fornito una consulenza privata. [13]

Esplode la festa
Nella notte di Ferragosto a Riccione, il "divertimentificio" sballa. Duecento giovani sono incitati a scagliarsi contro poliziotti e carabinieri da uno spacciatore ed un suo cliente sorpresi con 250 grammi di hashish. Hanno cominciato alcuni teppisti con atti vandalici, sono poi intervenuti 60 uomini delle Forze dell'ordine, venti dei quali restano feriti, di cui uno in modo grave. Otto gli arrestati. Alcuni agenti hanno sparato colpi in aria ed agitato mazze da baseball. L'Osservatore romano scrive: "C'è da chiedersi se Riccione sia davvero la capitale delle vacanze o non stia diventando quella della convivenza con i delinquenti". Forcellini ricostruisce la storia della posizione della Chiesa riminese sul fenomeno del "divertimentificio": già nel '91 il Consiglio Pastorale Diocesano notava come esso rischiasse di "portare degrado alla città, di cambiare gli stili di vita, di aumentare i già gravi problemi di ordine pubblico". Per il sindaco di Rimini, Giuseppe Chicchi, occorrono "più regole contro il degrado". [14]
Tra gli altri problemi della Riviera esaminati nel corso dell'anno dal Ponte, ricordiamo in breve anche quelli che riguardano la situazione abitativa [15], il lavoro [16], e la vita economica. [17]
Un convegno sull'informazione statistica del turismo, organizzato dall'università di Rimini, rivela che i dati che vengono regolarmente forniti "contengono errori che vanno dal 40 al 60%". [18]

[1] Cfr. nel n. 2, 15/1/95.
[2] L'"intervista" a Zamagni è nel n. 8, 26/2/95.
[3] Cfr. M. Forcellini, Il professor "ballanzone", n. 13, 2/4/95.
[4] Cfr. nel n. 6, 12/6/95.
[5] Cfr. M. Forcellini, La Settimana, n. 12, 26/3/95.
[6] Cfr. la nota di M. Musmeci nel n. 3, 22/1/95; e l'intervista al neo ministro nel n. 4, 29/1.
[7] Cfr. i servizi pubblicati nei nn. 10, 12/3/95; 11, 19/3; 12, 26/3; 13, 2/4 (interviste ai candidati); P. Silvestri, Consigli ai candidati, n. 15, 16/4; 16, 30/4; Giov. Tonelli, Giunta primo esame, n. 18, 14/5; M. Forcellini, Chicchi punta in alto, n. 19, 21/5.
[8] Cfr. Manette pulite, n. 34, 1/10/95. Sulla vicenda vedi anche i servizi di cronaca nei nn. 38, 29/10; e n. 44, 10/12, dove si dice che Barbera è "libero ma con 33 accuse".
[9] Cfr. Giov. Tonelli-R. Baietti, Il "sacco" di Rimini, n. 35, 8/10/95.
[10] Cfr. la pagina speciale a cura di L. Orecchini e E. Carlini, n. 45, 17/12.
[11] Sul testo della sentenza del novembre '94, cfr. il servizio nel n. 7, 19/2/95. Cfr poi nn. 9, 5/3; 14, 9/4; 17, 7/5; 31, 3/9; 34, 1/10. Il processo Maranzano il 24 ottobre sarà rinviato al 20 gennaio '96 con l'unificazione di tutti i procedimenti collegati (con sette imputati, di cui tre per omicidio volontario). Cfr. infine M. Tassinari, L'Arcobaleno di Sanpa, n. 37, 22/10.
[12] Cfr. la cronaca nel n. 3, 22/1/95; M. Tassinari, Savi, nessun mistero, n 11, 19/3; Tama, n. 13, 4/4; P. Silvestri, Stampa e Mikula: c'è un limite?, n. 29, 6/8; La Settimana, n. 16, 30/4; ed i servizi nei nn. 20, 28/5; 25, 2/7; 27, 23/7; 28, 30/7; 36, 15/10; 37, 22/10; 41, 19/11; 42, 26/11; 43, 3/12; 45, 17/12; e 46, 24/12. (A più riprese in queste note torna il dilemma: malavita soltanto, oppure eversione?)
[13] Cfr. M. Forcellini, Veleni a Palazzo di Giustizia, n. 30, 27/8/95. Vedi anche nel n. 32, 17/9. Il quotidiano di Feltri allarga il tiro chiamando in causa anche la Chiesa Riminese, il 16 settembre: "La Curia va a braccetto con le giunte di sinistra". La risposta ufficiale della Curia appare nel n. 33, 24/9.
[14] Cfr. M. Forcellini, Il "divertimentificio" ha sballato, n. 30, 27/8/95; ed ib. la cronaca nella Settimana ed il servizio su Chicchi di Forcellini, a pag. 7. Sul documento del Consiglio Pastorale Diocesano, cfr. in "Vita Chiesa" 1991. Si veda pure N. Concolino, Riccione, quale turismo, n. 36, 15/10.
[15] Cfr. i servizi nei nn. 7, 19/2/95; ed 11, 19/3.
16] Cfr. P. Silvestri, Più ricchezza, meno lavoro, n. 7, 19/2; e A. Cecchini, Belli, giovani, disoccupati, n. 25, 2/7.
[17] Cfr. L. Tiberti, La rivincita dei bonsai, n. 16, 30/4/95.
[18] Cfr. nella Settimana n. 14, 9/4/95.

1995.3.Cultura
Il Tempio ritrovato

"Un'esplosione di colori e di vivacità non immaginabile per i profani di storia dell'arte": dopo il restauro finanziato dalla Fondazione Carim, il 5 maggio viene riaperta la cappella della Madonna dell'Acqua con una solenne cerimonia religiosa e culturale assieme. Storia e pietà religiosa accumulatesi nel corso dei secoli s'incontrano con il prezioso lavoro dei tecnici che hanno ripulito le antiche pietre e le pareti affrescate, per permettere una ‘lettura' di come esse erano in origine.
Dice il Vescovo: "La Chiesa ha molto a cuore che non abbia a spezzarsi il legame profondo tra l'opera d'arte e il significato religioso che essa esprime. […] La Chiesa riminese ha cura della sua Cattedrale, il Tempio Malatestiano; la vuole bella e splendente nei suoi tesori d'arte; la vuole viva e attuale nella sua vita liturgica. Non solo come un museo da ammirare, ma come un luogo liturgico da vivere". [1]
Il Ponte dedica all'avvenimento, che inaugura tutti i restauri che saranno compiuti alle cappelle del Tempio, ampi servizi e note storico-critiche. Marco Musmeci illustra i "segreti ‘minuscoli'" emersi nella cappella della Madonna dell'Acqua, tra cui quello di un piccolo e misterioso mattone, posto nella lunetta di sinistra che ha ancora attaccato un brandello di intonaco affrescato in età medievale. [2]
Il presidente della Fondazione Carim, Luciano Chicchi, spiega l'impegno in favore di Tempio con la volontà di "riscoprire la nostra identità", come "premessa fondamentale per un nuovo sviluppo umano, sociale ed economico. Occorre restituire a Rimini l'immagine reale di una città viva, dinamica, cosciente della propria ricchezza di tradizione e capace di farne oggi terreno fecondo di rinascita culturale". Occorre annullare, sostiene Chicchi, "la Rimini della cultura della Coca Cola. Vogliamo la Rimini di Sigismondo, di Agostino di Duccio, di Neri da Rimini". [3]

Il Trecento riminese
Neri da Rimini è il protagonista di una mostra, organizzata dal Meeting, che fa del 1995 l'anno della pittura del Trecento riminese. Il Ponte lancia la mostra con un ampio servizio in cui si offrono note biografiche su Neri, con le novità scoperte da Oreste Delucca, in occasione della presentazione della mostra fatta a Bologna. [4]
Sull'argomento il giornale ritorna con altri articoli. Luciano Chicchi ci racconta la storia del "Crocefisso Spina" e di due tavolette lignee di Pietro da Rimini, depositati al Museo della Città e presentati l'11 marzo dopo i restauri. Poi Il Ponte esamina i contributi stranieri all'interno dell'esposizione, soffermandosi soprattutto su quello della professoressa tedesca Gudrum Dauner, autrice di un libro relativo alla chiesa ravennate di Santa Chiara. Si parla anche dei rapporti tra le botteghe artistiche riminesi e la pittura di Giotto. Stefano Campana tratta di questa ‘scuola' cittadina illustrando le principali personalità che agirono al suo interno. [5]
Al trecentesco "Crocefisso di Montefiore" Pier Giorgio Pasini dedica un volume di cui Il Ponte presenta alcune pagine. [6]
Un'altra importante rassegna è organizzata dal Meeting sugli ori dei popoli del Mar Nero, intitolata "Dal Mille al Mille", con circa ottocento pezzi esposti, proveniente da vari musei tra cui quelli di Kiev e di San Pietroburgo. [7] Approda al Museo di Rimini la mostra "L'Alberti ricostruito" allestita a Mantova. [8]
Il primo inventario diocesano dei bene artistici censisce in tutte le parrocchie una ricchezza d'arte sepolta in armadi e soffitte per paura dei ladri, un tesoro nascosto che racconta la nostra storia. [9]
Anche nell'entroterra è intensa l'attività culturale. A Sant'Agata si svolge un convegno sulla Signoria dei Fregoso. Il Museo di Verucchio, nato nel 1985, allestisce la nuova esposizione dei materiali archeologici, che sono soltanto una parte di quelli disponibili. [10]

Premio Ilaria Alpi
Il premio nazionale di giornalismo intitolato ad Ilaria Alpi, morta assieme ad Miran Hrovatin a Mogadiscio il 20 marzo 1994, offre lo spunto per un ampio dibattito sull'informazione a cui partecipano tra gli altri Daniela Brancati, Sandro Curzi, Gianni Minà e Sergio Zavoli.
La manifestazione si tiene a Riccione, a cura di Elisa Marchioni, con una folta rappresentanza del mondo dell'informazione europea. I genitori dell'inviata della televisione uccisa in Somalia, Luciana e Giorgio Alpi, raccontano: "Ilaria aveva viaggiato molto, aveva fatto degli studi sul mondo islamico di cui era molto appassionata. Ciò che la rendeva furibonda era la leggerezza nel giudicare gli altri. Voleva prima capire, poi raccontare. Non amava la superficialità". [11]

Ippocrate al Manzù
Il Centro Pio Manzù, fedele al suo programma di interessarsi alla "cultura della previsione", sceglie quest'anno come tema la salute.
Si apre "un ciclo di riflessione" sulla Sanità che non vuol dire più soltanto ospedali, spiega Gerardo Filiberto Dasi, segretario del Centro: "È un mondo complesso di relazioni industriali che coinvolge sempre più altri settori", dall'informatica all'edilizia, dalla cultura alla formazione di base dei giovani. Uomo avvisato, mezzo ammalato. [12]

"Pagine" & pagine
Nasce un nuovo supplemento del Ponte, s'intitola Pagine di Storia e Storie, ed è un leggero fascicolo quadrimestrale a carattere monografico: il primo numero (che appare a novembre) ricorda i settecento anni dalla presa del potere dei Malatesti a Rimini, avvenuta il 13 dicembre 1295. [13] L'evento storico che qualunque altra città avrebbe degnamente celebrato, qui da noi viene invece snobbato, come osserva Paolo Guiducci che dà "una tirata d'orecchie a Rimini, figlia smemorata e poco curante della propria eredità culturale e di un vanto antico da riportare alla ribalta". [14] Insomma, ancora una volta, di certi temi e di certe ricorrenze si occupa soltanto il nostro giornale.
Il Ponte inizia a pubblicare "appunti curiosità e divagazioni nelle "parrocchie di campagna" a Nord di Rimini", un itinerario tra storie, leggende e tradizioni popolari a cura di Alessandro Serpieri. [15]
Pier Giorgio Pasini ci offre un medaglione di Augusto Campana, umanista riminese e grande esponente della cultura italiana, scomparso il 7 aprile: "Non scriveva sulle gazzette, né si dedicava alla compilazione di grandi volumi, ma era uno studioso riservato, frequentatore di biblioteche e di convegni, scrittore finissimo di saggi illuminanti. La sua competenza era apprezzata in tutto il mondo". [16]
Marco Musmeci presenta la figura dell'architetto Camillo Morigia, vissuto nel Settecento, di cui si è parlato a Ravenna. Si ricorda infine il centenario della nascita di Gino Ravaioli, pittore di una Rimini minore e nascosta, insegnante ed esponente di spicco della nostra cultura per il suo impegno di studioso di storia dell'arte. [17]

[1] Cfr. la pagina speciale nel n. 15, 16/4/95. Vedi anche n. 17, 7/5.
[2] Cfr. M. Musmeci, Segreti ‘minuscoli' nel restauro del Tempio, n. 18, 14/5/95.
[3] Cfr. nella pagina speciale del n. 15, 16/4/95, nel servizio di Giov. Tonelli.
[4] Cfr. 1995: anno del Trecento riminese, n. 1, 8/1/95.
[5] Cfr. Trecento riminese fra pittura e scrittura, n. 10, 19/3/95; Santa Chiara da… Monaco, n. 27, 2/7; G. Monaca, Le botteghe fedeli a Giotto, n. 29, 6/8; S. Campana, La pittura gotica a Rimini, n. 32, 17/9.
[6] Cfr. nel n. 7, 19/2/95.
[7] I servizi sono nei nn. 3, 22/1/95; e 9, 13/3.
[8] Cfr. M. Musmeci, Un poliedrico genio della rinascenza delle arti, n. 10, 19/3/95. Vedi anche la pagina speciale con scritti dello stessoMusmeci e di S. Campana nel n. 14, 19/4.
[9] Cfr. Giov. Tonelli, Un tesoro nascosto, n. 40, 12/11/95.
[10] Cfr. P. Guiducci, Questa piccola grande Sant'Agata, n. 5, 5/2/95; Id., Che Signori, quei Fregoso, n. 43, 3/12; Id., 1995, ritorno a Villanova, n. 27, 23/7.
[11] Cfr. i servizi (a cura di N. Concolino, E. Marchioni e M. Tassinari) nei nn. 19, 21/5; 24, 25/6; 25, 2/7; 26, 9/7; 27, 23/7.
[12] Cfr. A. Esposito, Nel segno di Ippocrate, n. 32, 17/9/95.
[13] Il progetto editoriale e la cura redazionale sono di Antonio Montanari, autore anche del primo numero allegato al Ponte n. 41, 19/11/95, intitolato Malatesti 1295. La presa del potere. Si avverte che per un errore tipografico le pagine centrali sono invertite: la terza è stata montata al posto della seconda, e viceversa.
[14] Cfr. P. Guiducci, E il Mastino marcia su Rimini, n. 44, 10/12/95.
[15] Le puntate del 1995 sono pubblicate nei nn. 15, 16/4; 16, 30/4; 17, 7/5; 25, 2/7; 27, 23/7; 30, 27/8; 31, 3/9; 32, 17/9; 35, 8/10; 39, 5/11; 40, 12/11; 45, 17/11.
[16] Cfr. P. G. Pasini, Lo studioso riservato, n. 15, 16/4/95.
[17] Cfr. M. Ricci, La Rimini dei colori arditi, n. 19, 21/5/95.

1995.4.Sport
Nella notte fra il 2 ed il 3 novembre naufraga durante una tempesta al largo delle Baleari il Parsifal, barca da regata riminese: sei i morti, lo skipper Daniele Tosato, il presidente del nostro Circolo velico Luciano Pedulli, Matteo De Carolis, Giorgio Luzzi, Ezio Bellotti e Francesco Zanaboni. Soltanto il corpo di Tosato viene restituito dal mare. Si salvano solamente in tre, Andrea Del Piaz, Carlo Lazzari Agli e l'armatore Giordano Rao Torres. [1]
Gli sport ‘minori' attraversano una fase ricca di successi. Deludono invece Rimini Calcio e basket. Perché c'è aria di contestazione ad inizio d'anno attorno al Palasport ed allo Stadio? Autuori spiega: "Gli sportivi non vogliono buttar giù baccalà per salmone". I risultati finali daranno ragione ai tifosi. La squadra biancorossa vede un doppio cambio di allenatore. Esonerato Vittorio Spimi, arriva Adriano Lombardi che esprime il suo pensiero con questa massima: "In C2 non c'è mica la pretesa di fare risultato e vedere giocare bene". Dopo la fine di un campionato "scialbo" (11 vittorie, 16 pareggi, 7 sconfitte, 31 gol fatti ed altrettanti subìti), gli subentra Ivano Gavella che per la prima volta fa capolino in quarta serie, mentre i dirigenti sembrano "arrampicarsi sugli specchi".
Neppure con lui la squadra carbura. Osserva Autuori: "A Rimini il calcio non coinvolge più di tanto gli uomini d'affari. E poi, parliamoci chiaro, un vero uomo d'affari, gli affari li vuol fare da solo e non in società con gli altri. È una regola di mercato. La beneficenza, questa sì, è un'altra cosa. Anche perché è detraibile. Fiscalmente parlando". La classifica langue, la dirigenza minaccia l'abbandono con i primi freddi autunnali. [2] Anche per il baseball è "un'annata da dimenticare". [3] Intanto molti calciatori "made in Rimini" si fanno onore in varie parti d'Italia, assieme ad atleti concittadini di altre discipline. [4]
I "due volti sorridenti" dello sport locale sono pallamano e football. In quest'ultima disciplina i Marlins "portano a Rimini il primo scudetto della palla ovale, gli Under 20 sono campioni d'Italia". Due anni fa i Marlins erano in B, adesso all'esordio in A1 non hanno un campo e sono stati sfrattati dal calcio. [5]
Nel basket Carlton Myer raggiunge il favoloso record di 87 punti in una sola partita, battendo di 10 punti quello di Sandro Riminucci (1963/64). La sua squadra resta in A2 dopo una stagione da fallimento. [6]
Il nuovo re della campestre regionale è Gian Luca Borghesi. Elisa Vagnini, tricolore nei 1.500 con maglia veronese, è un esempio di chi è costretto ad emigrare per vincere. Gigliola Borghini porta a casa altri due titoli regionali nei 10 mila metri. Silvia Lazzari è nazionale nel lancio del martello con metri 50,78, record azzurro a Cesenatico, migliorato (51,32) a Narbonne in Francia un mese dopo.
Nella pallamano femminile, Barbara, Laura e Sara Brighi "colonne della Jomsa", si vestono d'azzurro. La Pallamano Rimini compie 23 anni: era passata dalla serie C alla A in sole quattro stagioni, rimanendovi per altre tredici. Per motivi economici è poi ripartita dalla D, quest'anno c'è l'esordio in B, con un "insperato" quarto posto. Pallavolo: Tua Viserba arriva in B2 nel giro di due stagioni. Le ragazze della Civis (softball) sono terze nel campionato ed in Coppa Italia. [7]

[1] Cfr. La Settimana, , n. 40, 12/11/95.
[2] Si vedano i servizi di G. Autuori e Giorgio Masinelli nel corso dell'anno.
[3] Cfr. la nota di R. Leoni n. 32, 17/9/95.
[4] Si veda nel n. 12, 26/3/95.
[5] Cfr. Rimini felice e vincente, a cura di T. Pasolini e L. Pironi, n. 44, 10/12/95.
[6] Cfr. L. Lafiata, Myer, una mano nella storia, n. 5, 5/2/95; Id., Com'è triste, n. 20, 28/5. Si vedano altri servizi nei nn. di giugno e luglio 1995.
[7] Cfr. notizie e servizi nei nn. 9, 5/3/95; 10, 12/3; 11, 19/3; 18, 14/5; 19, 21/5; 25, 2/7; 29, 6/8; 39, 29/10. Su tutto l'anno sportivo, cfr. pure il "Cartellino d'annata" a cura di G. Autuori nel n. 1, 7/1/96.

© Antonio Montanari. "Riministoria" è un sito amatoriale, non un prodotto editoriale. Tutto il materiale in esso contenuto, compreso "il Rimino", è da intendersi quale "copia pro manuscripto". Quindi esso non rientra nella legge 7.3.2001, n. 62, "Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2001.
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