Antonio Montanari
IL PONTE 1987-96
  Indice del volume

1994.1.Vita della Chiesa
La Visita Pastorale
Il 31 gennaio inizia da Bellaria la Visita Pastorale di mons. De Nicolò nelle 135 parrocchie della Diocesi, che sarà conclusa nel 1995. Ogni parrocchia cura un’adeguata preparazione attraverso speciali cicli di conferenze e di prediche sui temi della Chiesa. Ogni Visita si articola in tre momenti: incontro liturgico; incontro del Vescovo con il Parroco, il Consiglio parrocchiale e gli operatori pastorali; infine, incontro personale del Vescovo con il Parroco, seguito da eventuale lettera con osservazioni e indicazioni. Il Ponte segue la Visita pastorale con una serie di interessanti e molto seguite pagine speciali, a cura di don Egidio Brigliadori, che illustrano le singole realtà umane e storiche presso cui si reca mons. De Nicolò. [1]
Alla Visita Pastorale il Vescovo si richiama nel messaggio per la Quaresima: "La Visita Pastorale ci pone in comunione con la Chiesa universale. Nella figura del Vescovo che visita le singole comunità c’è tutta la sollecitudine della Chiesa per i suoi fedeli. Il Vescovo è apostolo, e pertanto la Visita Pastorale è un evento apostolico. Pensiamo a San Paolo che visitava periodicamente le sue chiese". [2]

Corpus Domini
Domenica 5 giugno, festa del Corpus Domini, il Vescovo annuncia le "quattro urgenze" per la nostra città per le quali tutta la Chiesa riminese deve impegnarsi: la crisi della famiglia, i problemi del mondo giovanile, la "situazione particolarmente esplosiva in fatto di ordine pubblico, legata anche a quel modello di sviluppo, che già più volte è stato messo in luce e denunciato dalla Chiesa riminese", e la questione della solidarietà, senza la quale oggi come ieri "non si costruisce civiltà". [3]
Per la festa del Patrono, rivolto alle autorità, il Vescovo ritorna su questi temi: "Occorre dare un’anima alla Città mediante un adeguato impegno culturale. La ricerca spesso affannosa del profitto ha assorbito troppo l’attenzione e la preoccupazione dei nostri concittadini; ci dobbiamo interrogare sul livello di vita culturale che si vuole realizzare, e attraverso quali scelte e quali strumenti". [4]
Per ricordare il 50° anniversario della liberazione di Rimini, mons. De Nicolò ha in precedenza parlato nel corso di una cerimonia tenutasi nella chiesa di Sant’Agostino, ricordando che "memoria e perdono costruiscono la pace". [5]

Grande Preghiera per l’Italia
Nel numero di Pasqua Il Ponte pubblica l’appello del Papa a partecipare alla Grande Preghiera per l’Italia che "si sviluppa come un pellegrinaggio spirituale" e "si snoda come una ‘novena’ di mesi". Delle iniziative riminesi in risposta alle parole del Pontefice, il giornale dà conto in un ampio servizio. [6]

Il cammino del popolo esiliato
La XIV edizione dei Meeting di CL invita a riflettere sul tema "E il popolo esiliato continuò il suo cammino". Osserva Paolo Guiducci sul Ponte, che è la prima edizione dell’era berlusconiana. Interviene il cardinal Carlo Maria Martini: "è la prima volta che il capo della Diocesi più grande del mondo, Milano, viene a Rimini". [7]

In Diocesi
Domenica 27 febbraio si tiene il Convegno diocesano dei Catechisti sul tema "Il Dio vicino". Tema che vuole essere un richiamo, scrive don Tarcisio Giungi a ricercare la difficile sintesi tra "due opposti rischi": "da un lato la volontà di insegnare "cose solide", con la sola preoccupazione dei contenuti, affidando poi alla libertà di ciascuno l’adesione o meno alle verità di fede; dall’altro, reagendo alla freddezza di questa impostazione e alla scarsità dei suoi risultati, la preoccupazione del metodo con scarso interesse per i contenuti di fede". [8]
La "Tre giorni diocesana" di aggiornamento del clero ha per argomento L’annuncio di Cristo nell’attuale contesto culturale. Ne riferisce il direttore Giovanni Tonelli: "Non sono stati tre giorni comuni quelli che 160 sacerdoti hanno condiviso la scorsa settimana. […] Il tema non era facile […]. Ma le strade dell’annuncio cristiano non sono facili. Un esempio che mi sta a cuore. Giorgio Tonelli parlando della presenza della Chiesa nei mezzi di comunicazione di massa non è stato incoraggiante. La ‘americanizzazione’ dei mass media porta all’esclusione del messaggio religioso o alla sua strumentalizzazione. È più che mai urgente oggi formare una coscienza critica degli utenti, costruire una presenza professionale e preparare gli informatori ‘religiosi’ per un accesso corretto ai media". [9]
Sulla "Tre giorni" come di consueto Il Ponte riferisce ampiamente, in particolare della relazione di mons. Paolo Doni, e degli interventi di Marco Cangiotti, docente di Filosofia politica all’Università di Urbino, e di Piergiorgio Grassi, direttore dell’istituto di Scienze religiose dello stesso Ateneo, oltre che di Giorgio Tonelli, già ricordato nell’articolo di fondo. [10]
Sono ordinati sacerdoti Vittorio Celli, Emanuele Giunchi, Vittorio Metalli, Franco Mastrolonardo, Davide Pruccoli e Luca Tentoni. [11] I due nuovi diaconi sono Carlo Giustozzi e Roberto Zangheri. [12]
Il neo Cardinale Ersilio Tonini ricorda con affetto sul nostro giornale i dieci mesi trascorsi nel "‘laboratorio’ Rimini". [13]
In dicembre mons. Claudio Celli riceve il primo "Sigismondo d’oro", premio istituito dall’Amministrazione comunale come riconoscimento a concittadini che si siano distinti in Italia o all’estero dando lustro a Rimini. Mons. Celli ha firmato alcuni mesi prima lo storico accordo fra Vaticano ed Israele. Nel 1995 mons. Celli sarà consacrato Vescovo. [14]
Don Antonio Mazzi viene intervistato dal Ponte sui ragazzi d’oggi, lanciando questo messaggio: "Agli adulti vorrei dire di avere tanta fiducia nei giovani e ai giovani di non aspettare che il mondo cambi, perché il mondo lo cambiano i giovani, nel momento in cui si ricerca con onestà e verità". [15]

[1] Sull’annuncio della Visita, cfr. n. 4, 23/1/94. Tutte le pagine speciali formeranno poi tre volumi.
[2] Cfr. Seguire Gesù nella Chiesa, n. 8, 20/2/94.
[3] Cfr. Quattro urgenze per l’amata Rimini, n. 23, 12/6/94.
[4] Cfr. nel n. 38, 23/10/94; nello stesso n. 38 vedi il fondo di M. Forcellini, Un’anima per la città.
[5] Cfr. nel n. 35, 2/10.
[6] Cfr. nel n. 14; ed A. Turchini, Da Rimini una preghiera per l’Italia, n. 17, 1/5.
[7] P. Guiducci, La Chiesa cammina con l’uomo, n. 31, 28/8/94. Si veda poi nel n. 33 una pagina speciale di dibattito su "Cattolici e politica", a proposito dell’intervento di Irene Pivetti am Meeting.
[8] Cfr. T. Giungi, Le cipolle d’Egitto della catechesi, n. 9, 27/2/94; e L. Tonti, Ti racconto il "Dio vicino", n. 10, 6/3.
[9] Giov. Tonelli, La fatica di un annuncio, n. 25, 26/6/94.
[10] Cfr. nel n. 25, 26/6/94.
[11] Cfr. i servizi nei nn. 34, 25/9/94; e 35, 2.10.
[12] Cfr. nel n. 43, 27/11/94.
[13] Cfr. l’intervista curata da M. Forcellini, n. 41, 13/11/94.
[14] Cfr. nei nn. 2, 9/1/94; e 46, Natale 1994.
[15] Cfr. N. Concolino, I giovani, gli "egoisti" del Duemila, n. 20, 22/5/94.

1994.2.Società
Il "piano" dei desideri
"1994: come ti vorrei" s’intitola una pagina speciale di inizio d’anno su "speranze, auspici e desideri" dei riminesi per il nuovo anno. "Ad aprire le danze" delle interviste è Giuseppe Chicchi, sindaco della città: "In cima alle mie aspettative c’è l’adozione da marzo del nuovo Piano regolatore generale". Chi per un verso, chi per un altro, è un desiderio comune a tante persone. La settimana successiva Il Ponte illustra in esclusiva la "prima parte" del Piano, concernente il centro storico (restauro delle mura, riappertura del fossato del Castello, demolizione del mercato coperto e dei palazzi antistanti all’Arco d’Augusto), e Marina (lungomare rialzato con parcheggio sotterraneo). Ne è autore l’architetto Leonardo Benevolo, coadiuvato dal collega Stefano Piccioli.
La presentazione ufficiale alla città del Piano avviene in marzo. Significativo il titolo dell’ampio servizio apparso sul nostro giornale: "Prg, un sogno nel cassetto?". A luglio inizia la discussione in Consiglio comunale (è "la settimana della verità"), con l’annuncio della sua approvazione entro ferragosto. Ma il voto slitta poi a settembre: "Le ferie ed il caldo hanno avuto il sopravvento", anche per colpa o per merito (secondo i punti di vista) delle opposizioni che "non avevano nessuna intenzione di facilitare l’opera della maggioranza", come scrive Forcellini in un altro ‘paginone’. [1]
Caso Murri: il Tar affida ad un perito il compito di stabilire se la concessione del 1991 era una variante essenziale o no, rispetto al progetto approvato in Consiglio Comunale nel 1989. Se sarà giudicata essenziale, la vicenda dovrebbe sbloccarsi. [2]

Urne & urne
"Si chiude la prima Repubblica, ma ancora non si vede la seconda". Con questo occhiello si anticipa nella domenica elettorale (27 marzo) il corso degli eventi che si susseguiranno nella storia politica più recente. [3] Se a livello nazionale "vola e vince la destra di Berlusconi ‘il gatto’, affiancata dalla ‘volpe’ Fini e seguita dal Bossi", a Rimini "la situazione si rovescia e passano tutti i tre i candidati dei Progressisti, Gianfranco Pasquino al Senato, Gianni Mattioli ed Ennio Grassi alla Camera". Il Pds conquista il 32,67% delle preferenze contro il 30,4 delle consultazioni politiche del ’92. [4]
Poi tocca al voto europeo: Forza Italia avanza dal 18,41% del 27 marzo al 27,01. Dunque "anche a Rimini soffia il vento del Biscione. Un vento tanto forte che arriva a scompigliare le alte frasche della Quercia": il Pds scende al 31,35 rispetto al 32,67 ‘politico’. [5]
"Alcuni lettori, sacerdoti e laici, ci hanno chiesto", scrive Il Ponte, "di pubblicare un importante intervento di don Giuseppe Dossetti sull’attuale situazione politica italiana, tenuto a Milano commemorando Giuseppe Lazzati". La prima puntata s’intitola "La notte della politica, la signoria di Berlusconi". [6]

Riccione, Masini bis
Già dalla fine del 1993, "su Riccione soffiano venti di rinnovamento": la Giunta vuole ‘rimpastarsi’ con nuovi partiti e nuovi volti. Dai microfoni di Radio Icaro il segretario del Pds cittadino, Riziero Santi, ha invitato i Verdi a "non stare più alla finestra". Il sindaco Masini si dimette per arrivare al suo governo bis con una Giunta "più ampia ed aperta", come annuncia alla stampa a gennaio.
La "nuova squadra" è pronta a fine febbraio: su otto componenti, tre sono ‘esterni’: il dottor Antonio Manzo, Ilia Bordoni e Lanfranco Morri. [7]

Muccioli
"Nella giornata in cui fa clamore il gesto della sorella di Roberto Maranzano, che davanti alle telecamere strappa l’assegno di 50 milioni versato da San Patrignano a titolo di risarcimento per conto degli imputati del delitto, Vincenzo Muccioli esce dalla procura con una nuova, pesante accusa", omicidio colposo.
Il giudice Vincenzo Andreucci "per la terza volta da quando è a Rimini, ha rinviato a giudizio il fondatore della Comunità di San Patrignano. Dapprima fu per una storia di cambiali, quando ancora Muccioli era solo un ‘santone’ a capo di un cenacolo di parapsicologi, poi nel 1984 venne il famoso processo della catene, la terza oggi". Al nostro direttore, Andreucci dichiara: "La Comunità di Muccioli deve diventare una casa di vetro".
In esclusiva Il Ponte pubblica il 17 aprile la sentenza di rinvio a giudizio di Vincenzo Muccioli, con il titolo virgolettato "Qui la violenza non è errore, ma scelta". Il processo, fissato in un primo tempo per il 16 maggio viene spostato dal presidente del Tribunale, Giovanni Russomandi, ad ottobre. [8]
Nel frattempo, la Corte d’Appello di Bologna rinvia Muccioli a giudizio anche (ed in alternativa all’omicidio colposo) per favoreggiamento personale. Il 19 e 20 ottobre Muccioli arriva in aula. Il sommario di un servizio del Ponte riassume con efficacia l’andamento delle udienze: "Il processo delle amnesie. "Non so, non ricordo, può darsi, ero in stato confusionale". Le smentite fioccano come neve. Poi l’arresto in aula di un teste dell’accusa e, quindi, la sua scarcerazione dopo aver ritrattato le smentite. Due giorni zeppi di colpi di scena e capovolgimenti di fronte".
Poi verrà l’udienza del 2 novembre, con l’audizione della cassetta registrata dal suo ex autista all’insaputa di Muccioli, con frasi come: "Bisognerebbe fargli un’overdose", "Bisognerebbe iniettargli della stricnina", e così via. In aula Muccioli di discolpa: era una provocazione al mio autista. Il quale in Commissariato parla di finanziamenti occulti al Psi da parte di San Patrignano. C’è anche chi (Franz Vismara, ex Lotta Continua) sostiene che tutta la vicenda è una macchinazione politica del Pds per screditare l’immagine di Muccioli.
La sentenza del 20 novembre infligge otto mesi (pena sospesa) a Muccioli per favoreggiamento personale. Il Ponte ospita un parere pro del musicologo Red Ronnie: "Per Vincenzo solo vendette"; ed uno contro del giornalista Claudio Sabelli Fioretti: "La violenza non è una terapia". [9]

La "Uno bianca"
Un’altra pagina di cronaca giudiziaria riminese finisce sulle prime pagine dei giornali nazionali. È la storia della banda della "Uno bianca". "Ha 40 anni e dal 1976 lavora alla Centrale operativa della Questura di Bologna: Roberto Savi, verucchiese" è uno dei presunti killer della banda che per quattro anni ha seminato morte e terrore in Emilia-Romagna e Marche, 105 delitti, 17 morti e 10 feriti fra il 1987 ed il 1994.
Lo arrestano lunedì 21 novembre notte. Poi finiscono in manette altri quattro agenti della Polizia, e i due fratelli di Roberto Savi, Fabio ed Alberto (ex poliziotto). Coinvolta (marginalmente) anche la compagna rumena di Fabio, Eva Mikula, un personaggio rimasto misterioso sino alla fine delle indagini: sapeva, e perché non ha parlato? Lei si difende dicendo di aver temuto di essere uccisa. [10]
Nel 1997 la vicenda della banda approda, a Bologna, a tre ergastoli per Fabio e Roberto Savi, e due per Alberto. Stessa sentenza per l’agente Marino Occhipinti, e diciotto anni ad un altro poliziotto, Pietro Gugliotta. Il ministero dell’Interno, ritenuto "responsabile civile", dovrà risarcire i parenti delle vittime. Chi c’era dietro la banda? La magistratura bolognese esclude che i Savi avessero coperture o protezioni "in alto". Resta però il dubbio sul perché di una così ripetuta e gratuita ferocia.

Ombre sulla città
Tre articoli, apparsi tutti nel n. 4 del 23 gennaio, hanno come denominatore comune l’esame del lato oscuro della vita cittadina. Quali ombre lunghe si proiettano su Rimini? Giancarlo Ferrucini, occupandosi del "balletto dei fallimenti", ipotizza che vi sia interessata anche la mafia, con infiltrazioni (già denunciate dall’apposita Commissione parlamentare antimafia) che "potrebbero attecchire più facilmente nei settori dell’abbigliamento e della ristorazione, dove fra l’altro si verificano frequenti turn over nella titolarità delle aziende". [11]
Matteo Tassinari intervista il senatore Carlo Smuraglia, estensore per la Commissione antimafia del dossier sugli insediamenti mafiosi in ‘aree non tradizionali’. Secondo il sen. Smuraglia, "in Romagna è ben presente la mafia che lavora in camicia e cravatta, quella che è più difficile" da combattere rispetto a quella che spara e prepara stragi.
Altre "infiltrazioni pericolose" sono quelle della Massoneria. La Rete di Rimini in occasione dell’assemblea nazionale tenutasi a Riccione ha diffuso l’elenco di una cinquantina di persone iscritte a qualche Loggia locale. Inoltre, scrive Marco Forcellini, vengono lanciate "pesanti accuse" alle Giunte di sinistra" che avrebbero sottovalutato il fenomeno mafioso in Romagna.

Economia
Aumentano le denunce di irregolarità accertate nella nostra provincia dall’Ispettorato del lavoro: riguardano pensionati, minori, pseudoartigiani, doppio lavoro, ma soprattutto stranieri. I sindacati confederali sollecitano un maggior raccordo e coordinamento fra tutti gli istituti di vigilanza, attivando un sistema di informazione permanente per una efficace azione di contrasto del lavoro ‘nero’. I sindacati inoltre, consapevoli di un "pericolo razzismo" per gli immigrati, chiedono di regolarizzare gli abusivi. [12]
Immigrazione. Primo Silvestri sottolinea la memoria corta degli italiani in fatti di flussi migratori, e spiega che il problema va inteso in termini complessi, non badando solo ai costi ma anche alle opportunità economiche che esso offre. [13]
Turismo. Quali sono i "fattori si scelta delle vacanze degli italiani"? Una ricerca commissionata dal Circondario sentenzia che Rimini è come la Coca-Cola, cioè un bene di largo consumo di cui il 55% dei connazionali ha conoscenza diretta, mentre "tutti" ne hanno sentito parlare. Il Censis invece esamina i comportamenti dei turisti: si privilegia la possibilità di cambiare programma e di avere prezzi trasparenti. [14]
Luciano Sedioli lascia la direzione di promozione alberghiera, e ritorna nella natìa Forlì. A Forcellini confida la sua opinione su Rimini: "Vi regnano sempre le stesse persone, le stesse questioni, gli stessi metodi. Appena uno si alza, lo impallinano". [15]

[1] Cfr. i servizi apparsi nei nn. 1, 2/1/94; 2, 9/2; 12, 20/3; 29, 31/7; 31, 28/8. Si veda anche P. Silvestri, Alla ricerca della qualità perduta, n. 29, 31/7/94 (su mobilità e verde pubblico); M. Forcellini, Il futuro sulla città, n. 31, 28/8. Altri servizi nei nn. 38, 23/10/94; 46, 18/12.
[2] Cfr. La Settimana, n. 33, 11/9. Il consueto riepilogo dei fatti dell’anno, è nella Settimna del 1994, compilata da M. Forcellini, n. 1, 8/1/95.
[3] Il titolo della nota in prima pagina è Elezioni: i dolori del parto, n. 13, 27/3/94.
[4] Cfr. il n. 14, Pasqua 1994
[5] Cfr. Nel segno del Biscione, n. 24, 19/6/94.
[6] Cfr. nel n. 25, 26/6/94; le altre puntate sono nei nn. 26, 3/7; 27, 10/7. Di don Dossetti cfr. pure nel n. 16, 24/4/94 una lettera intitolata Giù le mani dalla Costituzione.
[7] Cfr. N. Concolino, Verso il governo del sindaco, n. 1, 2/1/94; Masini il traghettatore, n. 6, 6/2; L. Zoffoli, Una nuova squadra in città, n. 8, 20/2/94; N. Concolino, La squadra del Masini 2, n. 9, 27/2.
[8] Cfr. M. Forcellini, Sanpa: metodo sotto accusa, n. 5, 30/1/94; G. Tonelli, Il ‘teorema’ Muccioli, n. 11, 13/3, ove è anche la pagina speciale Muccioli: la storia continua a cura di M. Tassinari; la sentenza è nel n. 15, 17/4; Giov. Tonelli, Muccioli 2: il rinvio, n. 18, 8/5.
[9] Cfr. La Settimana dei nn. 32, 4/9/92; e 38, 23/10; M. Tassinari, Il processo delle amnesie, n. 39, 30/10; Id., "La cassetta" dell’accusa, n. 40, 6/11; Si veda pure G. Anzani, Un metodo e i suoi perché, n. 41, 13/11/94; nello stesso n. 41, appare anche l’intervista a Roberto Sapio, "Qualcosa sta cambiando", a cura di M. Tassinari, assieme alla cronologia del processo. Cfr. Muccioli: nuove accuse, n. 42, 20/11/94. I pareri di Red Ronnie e di C. Sabelli Fioretti sono nello stesso n. 42. Seguono altri articoli: G. Tonelli, Il Ponte la Chiesa e Muccioli, n. 43, 27/11/94, dove c’è uno speciale con due servizi: Altre nubi su San Patrignano, e Le ‘catene’ hanno ucciso Maranzano, intervista al giudice Andreucci. Nel n. 44, 4/12/94, intervista a don Oreste Benzi, "Una comunità, non un mito". Nella Settimana del successivo n. 45, 11/12, cfr. "Fondi neri" a Sanpa?. Cfr. infine "Società" 1995.
[10] Cfr. i servizi nei nn. 43, 27/11/94; 44, 4/12; 46, 18/12. Gli sviluppi sono in "Società" 1995.
[11] Sui problemi della mafia a livello nazionale, cfr. l’intervista ad Antonino Caponnetto, capo del Pool siciliano, a cura di M. Tassinari, nel n. 22, 5/6/94.
[12] Cfr. M. Forcellini, Più controlli sul lavoro nero, n.12, 20/3/94; Id., La Settimana, n. 26, 3/7.
[13] Cfr. la nota Immigrati: costo o risorsa?, n. 26, 3/7/94.
[14] Cfr. M. Forcellini, La Settimana, n. 24, 19/6/94; e n. 29, 31/7.
[15] Cfr. M. Forcellini, "Ciao mare!…", n. 28, 24/7/94.

1994.3.Cultura
L’università

L’Università di Rimini fa il suo bilancio del debutto e prepara il secondo anno di attività. Già in agosto si è registrato il tutto esaurito per i 250 posti disponibili. Intanto partono biblioteca, laboratorio informatico e quello linguistico.
Accanto al corso di laurea in Economia del turismo (l’unico esistente in Italia), ci sono corsi di diploma in Economia e gestione dei servizi turistici, in Statistica e informatica per la gestione delle imprese, in Statistica ed informatica per le amministrazioni pubbliche, un master in Gestione e sviluppo dei servizi turistici, ed una scuola di specializzazione in Relazioni industriali e del lavoro. A novembre viene inaugurata ufficialmente la sede di via Angherà restaurata dalla Fondazione Carim. [1]

Museo, novità
A 50 anni dal bombardamento che arrecò gravi danni al Tempio malatestiano ed al museo della Città, quest’ultimo inaugura la sezione che raccoglie, all’ultimo piano della nuova sede, le opere appena restaurate del periodo che va dal 1600 al 1800. A dicembre si apre anche la "sala delle vedute", con immagini di Rimini elaborate tra la fine del 1500 e l’inizio del nostro secolo. [2]

A 50 anni dalla Liberazione
Per celebrare il mezzo secolo della liberazione di Rimini, Riminilibri esce con un numero speciale monografico, in cui si presenta tra gli altri il volume La tragedia della guerra a Rimini, curato ed edito da Bruno Ghigi, che presenta il "Piano di evacuazione" della nostra zona. Esso mostra tra l’altro che i nazi-fascisti avevano messo in atto un preciso progetto di spoliazione per lasciare agli italiani ed ai loro alleati soltanto "terra bruciata".
I documenti non sono numerosi, aggiunge Ghigi, ma appaiono sufficientemente eloquenti per dimostrare "quali altri terribili rischi, oltre ai continui bombardamenti" avrebbe corso Rimini, se i tedeschi avessero potuto portare a termine i loro piani di demolizione di 600 tra case e ville. Il "Piano di evacuazione" avrebbe costretto i riminesi ad una deportazione a tappe forzate in sette giorni fino a Tebano (Ravenna), nella zona all’incirca di Riolo Terme. Erano 114 chilometri da percorrere a piedi.
"Gli sfollandi potranno trasportare con loro indumenti ed oggetti strettamente necessari", diceva il "Pro memoria" della Prefettura di Forlì (13 aprile ’44), che citava "ordini pervenuti dal Comando germanico". Il piano interessava una profondità dalla costa di circa 10 chilometri. [3]

Mostre
Il Museo della Città ospita "Con la terra e con il fuoco" che tratta della produzione fittile in epoca romana, vasellame, decorazioni, materiale da costruzione, lucerne ed anfore. [4] Con il Meeting di Cl arrivano le "Antiche genti d’Italia". Sabatino Moscati ci illustra l’attualità di questa iniziativa: "C’è un’unità geografica imposta dalle Alpi e dal mare, ma c’è anche un’Italia delle regioni. La nostra storia deriva da una profonda unione storica fatta di tanta autonomia". [5]
Il Meeting organizza pure "uno straordinario evento" culturale, dedicato alla scuola riminese del Trecento, la quale rappresenta "uno dei capitoli determinanti dell’universo pittorico italiano". Molte tavole giungono da musei stranieri. È un’occasione unica ed irrepetibile per vederle esposte tutte assieme. Ottiene un eccezionale successo di pubblico che proviene da ogni parte non soltanto d’Italia.
Tocca poi a Paola e Francesca: nel relativo catalogo, Piero Meldini "tenta di sciogliere il mistero attorno al luogo del delitto che pare essere avvenuto nelle ‘case rosse’ di Porta San’Andrea (antiche abitazioni dei Malatesti)". [6]

Convegni
Su iniziativa della nota scrittrice Rosita Copioli, si esaminano le opere, gli studi e la vita di Adolfo Noël Des Vergers, ricordato spesso soltanto per la villa di San Lorenzo in Correggiano che fu al centro di un mondo intellettuale e storico europeo, nel corso del secolo scorso. [7]
A dicembre si parla di Federico II, in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario della sua nascita: proprio a Rimini l’imperatore del Sacro Romano Impero nel 1226 consegnò all’ordine Teutonico la Bolla d’Oro che lo impegnava ai servizi religiosi e secolari. [8]
Le Giornate del Pio Manzù parlano del "Big Millennium", affrontando anche il tema del turismo. L’assessore regionale al ramo, Felicia Bottino, lamenta che "il binomio vacanza-patrimonio culturale ed ambientale stenta a decollare". [9]

Meldini, un romanzo
Il 1994 registra il successo a livello nazionale del primo romanzo di Piero Meldini, direttore della Gambalunghiana e noto saggista. S’intitola L’avvocata delle vertigini. Ne è protagonista Isabetta, su cui esistono leggende di "una giovinezza alquanto dissipata", a cui tenne dietro la conversione, dopo un fatto straordinario che muta radicalmente la sua vita, un tentativo di suicidio dall’alto di un campanile. A salvarla intervengono provvidenzialmente quelle vertigini di cui parla il titolo, e per le quali lei diventa protettrice di quanti soffrono del male che le impedì il salto nel vuoto.
L’impianto e lo svolgimento di quest’opera ne fanno un racconto filosofico. Le vertigini ritornano simbolicamente a chiudere le pagine in cui "una furtiva invocazione" ad Isabetta si accompagna al "grido muto al Dio appeso in cucina dell’infanzia fiduciosa, roseo e benedicente". È qui che il vescovo riascolta Agostino, ed "a sua immagine e somiglianza, sentì, il Signore Dio suo era infelice". [10]
Maria Lucia De Nicolò pubblica uno studio storico di grande rilevanza, come tutte le altre sue ricerche: riguarda la vita di Cattolica tra il secolo XVI ed il XIX, e s’intitola La strada e il mare. [11] Esce infine Dall’Arco al Kursaal di Manlio Masini che nel corso del 1994 presenta sul Ponte, tra giugno e settembre, una sua rilettura del "Ventennio riminese". [12]

Guido Simonetti
Il 5 ottobre scompare uno dei più cari collaboratori del Ponte, Guido Simonetti: "Figlio di marinaio", scrive Manlio Masini, "si considerava, ed era veramente, il depositario di una memoria storica in via d’estinzione". Era "senza dubbio un tipo ‘difficile’ e ‘testardo’, ma anche onesto e generoso. Un romagnolo. E a volte, proprio per questo carattere così sanguigno e umorale, si scontrava con quelli che scrivevano senza passione. Li chiamava "urinel", che nel suo schietto e spiritoso gergo, voleva dire incompetenti, gente senz’anima". [13]
In luglio Simonetti era stato premiato con una medaglia d’oro attribuitagli dall’Istituto di Ricerca delle fonti per la storia della civiltà marinara. Ovviamente, non di Rimini: ma di San Benedetto del Tronto. [14]

[1] Cfr. i servizi di M. Forcellini e F. Perez nei nn. 37, 16/10/94; 41, 13/11; 42, 20/11.
[2] Cfr. P. G. Pasini, Cinquant’anni dopo, n. 19, 15/5/94; Id., La sala delle vedute, n. 46, 18/12.
[3] Cfr. nel n. 40, 6/11/94 del Ponte. Per l’occasione il settimanale pubblica servizi di A. Montemaggi, F. Balsimelli, don M. Molari nei nn. 32, 33, 34 del settembre 1994. La figura di Rino Molari ed il suo sacrificio sono ricordati da Primo Parenti nella pagina speciale di "Vita della Chiesa" del n. 28, 24/7/94.
[4] Cfr. M. Musmeci, La Rimini romana, n. 1, 2/1/94. Sulla Rimini pre-romana, cfr. V. Acava, Ariminum, prima moneta gallo-etrusca, n. 3, 16/1/94.
[5] Cfr. M. Forcellini, "Antiche genti d’Italia", n. 11, 13/3/94. Si veda un altro servizio nel successivo n. 14, 20/3.
[6] Cfr. V. Acava, Avvinghiati l’un l’altro nella bufera, n. 29, 31/7/94; vedi anche S. Pari, Condannati al mito, n. 31, 28/8.
[7] Cfr. V. Acava, Un’oasi per la mente, n. 36, 9/10/94. Cfr. anche R. Copioli, Hélène come Jeanne?, n. 45, 17/12/95; e M. Musmeci, Il "santuario" dimenticato, n. 33, 24/9/95.
[8] Cfr. M. Musmeci, Federico II e Rimini, n. 46, 18/12/94.
[9] Cfr. La Settimana, n. 43, 27/11/94.
[10] Cfr. la recensione di A. Montanari nel fascicolo di giugno di Riminilibri, allegato al Ponte n. 26, 3/7/94. È dal n. 13 del 1994 che Riminilibri esce anche nel settimanale, oltre che come foglio autonomo.
[11] Cfr. la recensione di A. Montanari nel n. 7, 13/2/94.
[12] Nel 1994 prosegue anche la storia delle istituzione d beneficenza, a cura di V. Tamburini, già citate nel capitolo del 1990: cfr. i nn. 20, 16/1; e 21, 20/9.
[13] Cfr. M. Masini, Scriveva la poesia del mare, n. 37, 16/10/94.
[14] Cfr. i relativi servizi nei nn. 26, 3/7/94; e 27, 19/7. Cfr. anche Guido Simonetti, una lezione di vita in Riminilibri allegato al Ponte n. 1, 8/1/95.

1994.4.Sport
È uno dei "campionati più sofferti della società biancorossa", quello della stagione ’93-94. Si conclude con la salvezza, dopo un travaglio che ha avuto il suo momento più grave nel fallimento della società a marzo. La squadra per non essere da meno della dirigenza è anch’essa entrata in crisi a metà anno calcistico, aumentando il livello di sconforto di cronisti e tifosi. Alcuni titoli del Ponte riassumono con efficacia la situazione: Rimini in liquidazione, Rimini precipita, Senza parole, Con l’acqua alla gola.
Ma viene finalmente il momento in cui si mettono "le carte in tavola". Dopo il fallimento, riesce a far capolino un raggio di sole "nella buia notte del calcio riminese": "All’asta fallimentare si è presentato un solo gruppo, assemblato dal sindaco Chicchi, che con la modica cifra di 200 milioni ha evitato la vergogna" di un’eclissi totale per questo sport; la nuova società è composta da Cocif (60%), Conad (30%) e Sigla (10%). Sul terreno di gioco la squadra ha un inizio "senz’anima", ma poi si riprende salvandosi e salvando la faccia alla neonata società. [1]
Le altre soddisfazioni dello sport cittadino emergono da queste ‘brevi’ di cronaca. La Polisportiva Viserba Monte conquista il titolo italiano di pattinaggio artistico specialità folk. I gemelli Nicola e Giulio Ciotti furoreggiano nell’atletica juniores. Ronnie Campidelli diventa campione regionale juniores nei 5.000 metri. Il motociclista Luca Pasini vince il campionato italiano supermono. I pattinatori dello Sport Life di Rimini sono protagonisti agli europei con medaglia d’oro a Beatrice Palazzi Rossi e Patrick Venerucci che bissano il successo ai mondiali, dove ottengono l’oro pure Maia Muccioli e Simone Celli Marchi, mentre l’argento va alla coppia Alessandro D’Agostino-Eleonora Busano ed a Silvia Piersigilli.
Elisa Vagnini vince a Genova il titolo italiano ‘indoor’ del 1.500 metri. Pallavolo, la Tua Viserba riconquista la C1. Baseball, la Telemarket conquista la coppa internazionale CEB. Pallamano, i maschi vanno in B, e le ragazze conquistano la Coppa Italia. [2]
A febbraio ad 88 anni scompare Eugenio Pagnini, "una vita per lo sport" come dice il titolo della pagina speciale che Il Ponte gli dedica nella sezione di "Storia e storie". Gli articoli sono di Gustavo Voltolini e Giovanni Tonelli il quale ci offre il suo amarcord scolastico del prof. Pagnini: ""Correre, correre. Mi sembrate donnicciole", ci gridava. Poi sorrideva compiaciuto per i nostri piccoli progressi. Non mancarono le supersfide, sul verde tappeto del Neri, con una squadra giovanile di rugby bolognese. Qualche ammacco, un po’ di sangue, una sonora sconfitta, ma che soddisfazione!". Pagnini era stato olimpionico di Pentathlon moderno ad Amsterdam nel 1928 e a Los Angeles nel 1932. [3]

[1] Si vedano i numerosi servizi di Giorgio Masinelli e di G. Autori, passim.
[2] Cfr. soprattutto nei nn. 6, 6/2/94; 14, 3/4; 25, 26/6; 34, 25/9; 35, 2/10; 38, 23/10. Alcuni articoli sono di G. Mazzoni e L. Pironi. Si veda anche la sintesi del 1994 nel n. 1 del 1995.
[3] Cfr. nel n. 9, 27/2/94.

© Antonio Montanari. "Riministoria" è un sito amatoriale, non un prodotto editoriale. Tutto il materiale in esso contenuto, compreso "il Rimino", è da intendersi quale "copia pro manuscripto". Quindi esso non rientra nella legge 7.3.2001, n. 62, "Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2001.
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