Sindromi ipoglicemiche

La sindrome ipoglicemica è caratterizzata da uno o più sintomi e segni clinici che sono conseguenza della carenza di substrati energetici per il SNC (neuroglicopenia) e della reazione adrenergica provocata dal decremento della glicemia (tab. 1). Può essere dovuta a deficiente produzione endogena di glucosio o ad aumento patologico del consumo del glucosio. L'inappropriata secrezione (o un'eccessiva somministrazione) di insulina rappresenta la causa della maggior parte dei casi di sindrome ipoglicemica.

Le ipoglicemie possono essere classificate secondo vari criteri (riquadro sotto); sul piano clinico possiamo distinguere le ipoglicemie che compaiono durante il digiuno, fisiologico notturno o prolungato nel mattino, quelle che sono la conseguenza dell'ingestione di un alimento specifico e quelle indotte da un farmaco o iatrogene.

Adrenergici
Neuroglicopenici
Subacuti Cronici
Stato ansioso 

Irrequietezza 

Senso di fame 

Nausea 

Tremori 

Sudorazione 

Palpitazioni

Limitazione dell'attività spontanea 

Alterazioni comportamentali 

Stanchezza 

Sonnolenza 

Vertigini 

Stato confusionale 

Incapacità di coordinazione 

Cefalea 

Offuscamento della vista 

Amnesia 

Parestesie 

Debolezza 

Emiplegia transitoria 

Episodi convulsivi 

Coma

Modificazioni della personalità 

Difetti di memoria 

Psicosi 

Demenza

Tabella 1 SINTOMI DI IPOGLICEMIA - Da Marshall W.J., Bangert S.K. Biochimica in medicina clinica, McGraw-Hill, Milano, 1997

Diagnosi di ipoglicemia

La diagnosi può essere posta con sicurezza quando siano soddisfatti i seguenti tre criteri di Wipple: Elemento essenziale per la diagnosi della sindrome è il dosaggio ematochimico della glicemia: il valore "soglia" per la diagnosi di ipoglicemia viene in genere considerato fra 40 e 50 mg/dl.
 

Ipoglicemia da tumori secernenti insulina

L'indagine più importante nell'iter diagnostico è la determinazione della glicemia e dell'insulinemia a digiuno, completata eventualmente dalla prova del digiuno protratto per 72 ore e per ulteriori 2 ore di attività fisica, se non si verifica la comparsa della crisi ipoglicemica. Durante la prova si eseguono prelievi seriati ogni 6 ore per valutare la glicemia e l'insulinemia; la prova deve essere interrotta solo quando è confermata una glicemia inferiore a 50 mg/dl.
 
 
Classificazione delle ipoglicemie dell'adulto
I. Ipoglicemia nel digiuno
 A. Con iperinsulinismo e lesioni organiche
  1. Adenoma (singolo o multiplo)
  2. Microadenomatosi
  3. Iperplasia beta-cellulare
  4. Adenomatosi poliendocrina (con adenoma insulare)
  5. Carcinoma
  6. Nesidioblastosi
 B. Senza iperinsulinismo ma con lesioni organiche
  1. Tumore non pancreatico associato a ipoglicemia
  2. Ipopituitarismo anteriore
  3. Insufficienza surrenalica
  4. Grave malattia epatica
  5. Scompenso congestizio grave
 C. Senza iperinsulinismo
  1. Deficienza di glucagone (?)
  2. Malnutrizione grave
  3. Anticorpi anti-insulina*
  4. Anticorpi anti-recettore insulinico*
II. Ipoglicemia reattiva o postprandiale
  1. Iperinsulinismo alimentare
  2. Diabete mellito di tipo 2 lieve
  3. Idiopatica
III. Ipoglicemia indotta, iatrogena, factitia
  1. Alcol etilico
  2. Insulina
  3. Solfaniluree
* Possono comparire dopo i pasti

Nel 50% dei pazienti con insulinoma la glicemia al mattino, dopo il digiuno notturno, è inferiore a 60 mg/dl e l'insulinemia è superiore a 20 µgU/ml; in un ulteriore 25-35% l'ipoglicemia è provocata da un prolungamento di 4 ore del digiuno notturno e solo nel 10% o meno è necessaria l'attività fisica al termine di 72 ore di digiuno per scatenare la crisi ipoglicemica. In corso di ipoglicemia il riscontro di una insulinemia superiore a 6 µgU/ml o di una concentrazione sierica di C-peptide superiore a 0,6 ng/dl (200 pmol/l) è virtualmente diagnostico di iperinsulinismo organico.
 

Ipoglicemie autoimmuni: anticorpi anti-insulina e anti-recettore insulinico

Possono raramente essere osservate ipoglicemie dovute ad anticorpi che legano l'insulina quando questa è presente in concentrazioni elevate e la rilasciano quando l'insulina libera tende a diminuire in conseguenza del calo glicemico.

Gli anticorpi anti-insulina possono essere evidenziati mediante precipitazione dei complessi antigene-anticorpo marcati con insulina radioattiva. L'ipoglicemia in presenza di anticorpi anti-recettore insulinico è stata finora descritta in pochi pazienti, per lo più di sesso femminile e di ogni età, associata ad altre patologie (malattia di Hodgkin, acanthosis nigricans, LES), oppure in assenza di altre patologie. Essa è causata da un effetto insulino-simile dovuto agli anticorpi che, legandosi al recettore insulinico, ne determinano l'attivazione.
 

Ipoglicemia funzionale idiopatica e ipoglicemia da accelerato transito gastrico

La sintomatologia ipoglicemica compare 2-4 ore dopo un pasto, è episodica e talora correlata o aggravata da pasti ricchi di carboidrati. Un'ipoglicemia di questo tipo può rappresentare una fase precoce del diabete di tip 2 come conseguenza della secrezione aumentata e/o ritardata di insulina; episodi ipoglicemici simili si possono manifestare in soggetti precedentemente sottoposti a intervento di gastroresezione.

Il carico orale di glucosio può essere un valido ausilio alla diagnosi, ma occorre tenere presente che durante la prova si osservano frequentemente valori di glucosio di tipo francamente ipoglicemico anche in pazienti normali e completamente asintomatici.
 

Ipoglicemie indotte o iatrogene

Insulina

La terapia insulinica nel diabete è in assoluto la causa più frequente di ipoglicemia. Altre volte l'ipoglicemia insulinica è autoprovocata per simulare una malattia, particolarmente in soggetti familiari di diabetici o in operatori dell'ambiente medico e paramedico. In questi casi la determinazione del C-peptide può essere di grande ausilio perché risulterà soppresso in presenza di elevati livelli insulinemici.

Ipoglicemizzanti orali

Le solfaniluree esplicano la loro azione antidiabetica attraverso una stimolazione della secrezione endogena di insulina; possono provocare ipoglicemia se assunte in dose eccessiva o in presenza di patologie che ne rallentano il metabolismo o l'eliminazione (ipoglicemia "factitia"). Non vi sono difficoltà diagnostiche nei soggetti diabetici in trattamento orale, mentre la diagnosi della forma "factitia" è particolarmente difficile in quanto indistinguibile dalle ipoglicemie da iperincrezione di insulina: in questi casi è necessaria la dimostrazione dei metaboliti del farmaco nelle urine.
 

Pseudoipoglicemia

In caso di leucemia, quando il numero di cellule neoplastiche in circolo supera 50-60.000/mm³, si può avere un eccessivo consumo di glucosio in vitro, che conduce al riscontro di bassi valori di glicemia se i campioni non vengono trattati adeguatamente.
 
Hosted by www.Geocities.ws

1