L'emostasi in generale

L'emostasi è un processo cruciale che consente di impedire od interrompere le fuoriuscite del sangue dai vasi. Altrettanto importante è sono i processi contrari che mantengono il sangue liquido e impediscono quindi l'ostruzione dei vasi (trombosi). All'emostasi partecipano le piastrine, l'endotelio, le pareti vascolari, i tessuti lesi, il plasma. Si possono quindi distinguere varie fasi.

Fasi dell'emostasi

Fase vascolare

Test di sanguinamento

E' un test poco ripetibile e poco specifico. E' influenzato dalla fase vascolare e da quella piastrinica. Consiste nella misurazione del tempo in cui si forma il tappo primario sopra una ferita "standard". Può essere eseguito in vari modi. I più diffusi sono il metodo di Ivy (incisione sull'avambraccio) e il metodo di Duke (puntura del lobo auricolare). Dopo aver inferto la ferita al paziente (il test risulta fastidioso e può portare a esiti cicatriziali) si asciuga con carta assorbente il sangue che esce (senza toccare i margini della ferita) ogni 15 (Duke) o 30 (Ivy) sec. Il sangue smette di uscire dopo 1-3 min (Duke) o 3-6 min (Ivy). I valori possono variare notevolmente anche nello stesso paziente. Non è un test di urgenza e non si usa per lo screening.

Fase piastrinica

Conta piastrinica

Viene effettuata automaticamente dai contaglobuli nell'ambito dell'esame emocromocitometrico. Vengono considerate piastrine le particelle più piccole di una certa soglia. Si possono quindi avere valori falsamente elevati in corso di anemie emolitiche con schistociti o di contaminazione con soluzioni con particelle grossolane. Viceversa l'aggregazione piastrinica porta a valori falsamente bassi.

I valori normali sono compresi fra 150.000 e 400.000/mm3. Valori più bassi portano a manifestazioni emorragiche solo sotto le 40.000/mm3.

Adesione piastrinica

Fase plasmatica

Schema della fase plasmaticaIn questo schema è sono indicate le due vie della coagulazione del plasma (che possono essere distinte in vitro): via intrinseca (a sinistra) e via estrinseca (a destra). Le freccie rosse indicano la via probabilmente più importante in vivo.

Via intrinseca

E' detta intrinseca perchè tutti i fattori di cui necessita sono presenti nel sangue. E' attivata dal contatto con una fase solida carica negativamente (come può essere il collageno in vivo e il vetro in laboratorio). Nella sua parte iniziale non appare molto importante ai fini dell'emostasi (il fattore XII è più importante come attivatore della via fibrinolitica che di quella coagulativa). Diventa invece cruciale dai fattori IX - VIII, la cui carenza porta a due forme di emofilia (B ed A rispettivamente). Le importanti manifestazioni emorragiche possono essere messe in relazione con la compromissione del circuito di amplificazione del fattore X costituito da questi due fattori attivati dal fattore VII + Tromboplastina.
Questa via viene valutata misurando il tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT).






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