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Influenza
E' una malattia costante causata da un virus variabile. Ha un andamento
variabile, da focolai epidemici (che possono coninvolgere anche il 30%
della popolazione) fino alla pandemia (con coinvolgimento generalizzato
della popolazione mondiale). E' una malattia importante sia dal punto
di vista medico che economico.
Eziologia
E' un virus a RNA con pericapside. Il genoma è segmentato (con
facilità di ricombinazione dei segmenti). Gli antigeni
principali sono l'emoagglutinina e la neuroaminidasi. Le
ribonucleoproteine (proteina M) sono specifiche per il tipo di virus.
Vi sono 3 tipi: A, B, C. L'emoagglutinina è importante per la
tipizzazione, isolamento, ecc. Si trova in rapporto numerico con la
neuroaminidasi di 5:1. Gli anticorpi verso queste due proteine sono
protettivi.
Il virus C dà luogo solo a forme sporadiche. I tipi A e B sono
classificati in base alla tipologia di HA e NA (indicate come ad
esempio H3N2, H1N1, ecc.). Si possono inoltre identificare delle
varianti:
Definizione:
A
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Moscow
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21
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99
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(H3N2)
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Tipo
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Luogo
di isolamento
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Ceppo
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Anno
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Sottotipo,
solo per il tipo A
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Variazioni antigeniche
Possono esserci variazioni antigeniche minori (drift o deriva) con variazioni
minime dell'HA o della NA, oppure variazioni maggiori (shift o salto). I mutanti sono
avvantaggiati in quanto la popolazione è sprovvista di
immunità specifica (vi possono quindi essere pandemie in seguito
a shift). Il drift si riscontra sia nel virus A che nel B e si verifica
annualmente. Lo shift può portare alla sostituzione di entrambi
gli antigeni o solo di uno. Interessa solo il virus A ed avviene
saltuariamente (con scambi di segmenti genomici da serbatoi animali).
Epidemiologia
Nella stagione influenzale si rileva una elevata morbosità
(molti malati in genere) ed un aumento di mortalità (molti morti
per tutte le cause) rispetto a quelle attese.
Quando si ha uno shift la popolazione è sprovvista di anticorpi.
Si verifica quindi una pandemia. L'ultima pandemia (Hong Kong/1968)
è stata causata da H3N2. Ora siamo in un periodo interpandemico
in cui circolano virus derivati da drift da quello originale. Tutte le
pandemie sono dovute a virus A. Il ritorno dopo molti anni di un cepo
può dare forme simil-pandemiche in quanto i giovani sono
sprovvisti di protezione.
La ricombinazione avviene generalemtne del maiale da ceppi provenienti
dalla fausa selvatica e dall'uomo. Il virus risultante possiede un
certo numero di segmenti di un ceppo e dell'altro. La maggior parte dei
virus influenzali originano nel sud-est asiatico.
Le età più colpite sono quella infantile e gli anziani.
Nella spagnola si è avuta una notevole mortalità nei
giovani adulti.
Infezione
L'HA si lega all'antirecettore con penetrazione e replicazione del
virione. La gemmazione è facilitata dalla NA. La diffusione del
virus avviene mediante l'emissione di goccioline di Flügge. Il
virus è labile nell'ambiente e quindi la trasmissione è
favorita dalla permanenza in vicinanza di malati in ambienti chiusi o
male areati.
Clinica
La malattia si presenta con febbre elevata >38°, malessere,
mialgie ed artralgie, spesso sintomi respiratori (tosse e rinite),
cefalea ed eventuali sintomi gastroenterici. L'incubazione è
breve (2 gg), seguono 2 gg di elevata infettività. La malattia
dura 7 gg in totale. Il danno alla mucosa può favorire
l'infezione secondaria delle vie aeree. Lo stesso virus può dare
raramente una forma di polmonite virale. Può portare a
peggioramento di condizioni patologiche pregresse.
Terapia
I farmaci sono sintomatici. Farmaci specifici per il virus A sono
l'amantadina e la rimantadina. Per le sovrainfezioni batteriche si
usano gli antibiotici.
Sorveglianza dell'influenza
- Controllo di laboratorio, isolamento del virus e studi
sierologici;
- stima della morbosità;
- stima della mortalità.
Criteri per la definizione di malattia simil-influenzale (ILI): febbre >38°, un sintomo
sistemico, un sintomo respiratorio. La diagnosi di ILI si basa quindi
su questi parametri clinici e su parametri epidemiologici.
Prevenzione
Consiste nella vaccinazione e nella chemioprofilassi (utilizzabile in
condizioni di emergenza). La finalità della vaccinazione
è la protezione del soggetto ma anche ostacolare la diffusione
del virus nella popolazione. Il vaccino agisce nel 70-90% dei casi.
La progettazione del vaccino inizia a febbraio dall'WHO sulla base di 3
informazioni:
- analisi genetiche ed antigeniche dei virus isolati;
- indagini epidemiologiche e virologiche;
- indagini sierologiche sul vaccino dimostrandone la
validità.
Il virus può essere attenuato (operazione complicata da limiti
tecnici e dal poco tempo disponibile) o più comunemente ucciso
per la realizzazione di vaccini interi o frazionati (split). Esiste anche un vaccino con
antigeni purificati, meno efficace.
La vaccinazione è raccomandata nei soggetti a rischio: persone
> 65 anni, affette da patologie croniche a carico dell'apparato
respiratorio, cardiocircolatorio, ematologiche, dismetaboliche o con
fibrosi cistica; soggetti addetti a servizi di pubblica utilità;
famigliari di soggetti ad alto rischio.
ILI
Malattie simili all'influenza possono essere causate anche da altri
agenti:
- adenovirus;
- enterovirus;
- parainfluenzali;
- virus respiratorio sinciziale;
- rinovirus;
- coronavirus;
- Mycoplasma pneumonie.
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