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Virosi respiratorie


Lezione del 10 marzo 2003

Prof.ssa Tanzi


Influenza

E' una malattia costante causata da un virus variabile. Ha un andamento variabile, da focolai epidemici (che possono coninvolgere anche il 30% della popolazione) fino alla pandemia (con coinvolgimento generalizzato della popolazione mondiale). E' una malattia importante sia dal punto di vista medico che economico.

Eziologia

E' un virus a RNA con pericapside. Il genoma è segmentato (con facilità di ricombinazione dei segmenti). Gli antigeni principali sono l'emoagglutinina e la neuroaminidasi. Le ribonucleoproteine (proteina M) sono specifiche per il tipo di virus. Vi sono 3 tipi: A, B, C. L'emoagglutinina è importante per la tipizzazione, isolamento, ecc. Si trova in rapporto numerico con la neuroaminidasi di 5:1. Gli anticorpi verso queste due proteine sono protettivi.
Il virus C dà luogo solo a forme sporadiche. I tipi A e B sono classificati in base alla tipologia di HA e NA (indicate come ad esempio H3N2, H1N1, ecc.). Si possono inoltre identificare delle varianti:
Definizione:
A
Moscow
21
99
(H3N2)
Tipo
Luogo di isolamento
Ceppo
Anno
Sottotipo, solo per il tipo A

Variazioni antigeniche

Possono esserci variazioni antigeniche minori (drift o deriva) con variazioni minime dell'HA o della NA, oppure variazioni maggiori (shift o salto). I mutanti sono avvantaggiati in quanto la popolazione è sprovvista di immunità specifica (vi possono quindi essere pandemie in seguito a shift). Il drift si riscontra sia nel virus A che nel B e si verifica annualmente. Lo shift può portare alla sostituzione di entrambi gli antigeni o solo di uno. Interessa solo il virus A ed avviene saltuariamente (con scambi di segmenti genomici da serbatoi animali).

Epidemiologia

Nella stagione influenzale si rileva una elevata morbosità (molti malati in genere) ed un aumento di mortalità (molti morti per tutte le cause) rispetto a quelle attese.
Quando si ha uno shift la popolazione è sprovvista di anticorpi. Si verifica quindi una pandemia. L'ultima pandemia (Hong Kong/1968) è stata causata da H3N2. Ora siamo in un periodo interpandemico in cui circolano virus derivati da drift da quello originale. Tutte le pandemie sono dovute a virus A. Il ritorno dopo molti anni di un cepo può dare forme simil-pandemiche in quanto i giovani sono sprovvisti di protezione.
La ricombinazione avviene generalemtne del maiale da ceppi provenienti dalla fausa selvatica e dall'uomo. Il virus risultante possiede un certo numero di segmenti di un ceppo e dell'altro. La maggior parte dei virus influenzali originano nel sud-est asiatico.

Le età più colpite sono quella infantile e gli anziani. Nella spagnola si è avuta una notevole mortalità nei giovani adulti.

Infezione

L'HA si lega all'antirecettore con penetrazione e replicazione del virione. La gemmazione è facilitata dalla NA. La diffusione del virus avviene mediante l'emissione di goccioline di Flügge. Il virus è labile nell'ambiente e quindi la trasmissione è favorita dalla permanenza in vicinanza di malati in ambienti chiusi o male areati.

Clinica

La malattia si presenta con febbre elevata >38°, malessere, mialgie ed artralgie, spesso sintomi respiratori (tosse e rinite), cefalea ed eventuali sintomi gastroenterici. L'incubazione è breve (2 gg), seguono 2 gg di elevata infettività. La malattia dura 7 gg in totale. Il danno alla mucosa può favorire l'infezione secondaria delle vie aeree. Lo stesso virus può dare raramente una forma di polmonite virale. Può portare a peggioramento di condizioni patologiche pregresse.

Terapia

I farmaci sono sintomatici. Farmaci specifici per il virus A sono l'amantadina e la rimantadina. Per le sovrainfezioni batteriche si usano gli antibiotici.

Sorveglianza dell'influenza

  1. Controllo di laboratorio, isolamento del virus e studi sierologici;
  2. stima della morbosità;
  3. stima della mortalità.
Criteri per la definizione di malattia simil-influenzale (ILI): febbre >38°, un sintomo sistemico, un sintomo respiratorio. La diagnosi di ILI si basa quindi su questi parametri clinici e su parametri epidemiologici.

Prevenzione

Consiste nella vaccinazione e nella chemioprofilassi (utilizzabile in condizioni di emergenza). La finalità della vaccinazione è la protezione del soggetto ma anche ostacolare la diffusione del virus nella popolazione. Il vaccino agisce nel 70-90% dei casi.
La progettazione del vaccino inizia a febbraio dall'WHO sulla base di 3 informazioni:
  1. analisi genetiche ed antigeniche dei virus isolati;
  2. indagini epidemiologiche e virologiche;
  3. indagini sierologiche sul vaccino dimostrandone la validità.
Il virus può essere attenuato (operazione complicata da limiti tecnici e dal poco tempo disponibile) o più comunemente ucciso per la realizzazione di vaccini interi o frazionati (split). Esiste anche un vaccino con antigeni purificati, meno efficace.
La vaccinazione è raccomandata nei soggetti a rischio: persone > 65 anni, affette da patologie croniche a carico dell'apparato respiratorio, cardiocircolatorio, ematologiche, dismetaboliche o con fibrosi cistica; soggetti addetti a servizi di pubblica utilità; famigliari di soggetti ad alto rischio.

ILI

Malattie simili all'influenza possono essere causate anche da altri agenti:
  • adenovirus;
  • enterovirus;
  • parainfluenzali;
  • virus respiratorio sinciziale;
  • rinovirus;
  • coronavirus;
  • Mycoplasma pneumonie.



Bibliografia: 

  1. Appunti personali dalle lezioni di Igiene A.A. 2002/2003
  2. Barbuti S, Bellelli E, Fara GM, Giammanco G - Igiene e medicina preventiva. - Monduzzi Bologna - IV Edizione





 
 
 

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