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Marco Buccolo, direttore d'orchestra e coro:
Mi � capitato durante un corso di perfezionamento, qualche anno fa. Mi erano stati dati da dirigere dei concerti con solisti (Marcello, Mercadante...) per la serata finale, e come prova generale avevamo avuto i locali di una casa di riposo. Alla prova erano intervenuti anche gli anziani ospiti. Cos� la prova � diventata un piccolo "concerto anteprima", con tanto di pubblico e applausi, inchini miei e alzate degli orchestrali.
Alla fine una signora anziana mi ferma e mi dice: "mi piace l'orchestra... mette allegria".
Inutile dirlo: penso a queste parole ogni volta che salgo a dirigere qualcosa. Con buona pace di tanti trattati scritti illustri direttori del passato, che probabilmente non avrebbero disprezzato questa mia abitudine.
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Giovanni Ricciardi, violoncellista
C'era un bambino sordo muto che con la mano sulla tavola del violoncello sentiva le vibrazioni - ed era contento: ricordo i suoi occhi luminosi e vispi, li porto con me nei miei concerti. E' un modo per non suonare solo note - non credo che basti suonare solo note .
Sara Terzano, arpista
Cara Chiara,
                  finalmente sono riuscita a suonare al Cottolengo: mi sono divertita molto, Suor Gabriella � stata  ospitale e piena d'entusiasmo e questo pubblico veramente speciale mi � sembrato molto coinvolto e partecipe. Ho sentito tra le corde il vero potere della musica: sa proprio arrivare ovunque!!!
Alessandro Ruo Rui e gruppo vocale Eufon�
Carissima Chiara,
siamo stati al Cottolengo con una rappresentanza del nostro coro (14 persone in tutto).
Il luned� precedente avevo fatto gi� una veloce visita in modo da vedere il luogo e conoscere Sr. Gabriella.
Questo 28 luglio, essendo la chiusura del ciclo, ha visto la partecipazione anche dell'orchestrina che gi� aveva animato altre giornate. Noi ci siamo alternati alle loro esecuzioni e questo ha dato pi� variet� al "sound" complessivo (che, all'aperto e affidato solo alle voci, poteva essere un po' monotono...)
Direi che la nostra partecipazione ha avuto un buon esito, ma non potrebbe essere diversamente vista la straordinaria verve di questa sorella innamorata di Dio e del prossimo e del frizzante ambiente circostante. I miei coristi sono stati assai contenti e alla fine ci hanno persino mandato a casa con una enorme coppa che nemmeno la Juve...
A caldo e ti butto qualche considerazione che potrebbe - secondo la tua discrezione - essere condivisa anche con gli amici di PlM. Avevamo gi� avuto altre esperienze di animazione in ospedali e ricoveri e ci sono state delle conferme.

1- Ogni situazione chiede di esser valutata per le proprie singolari caratteristiche. Chi � malato pu� reggere tempi di ascolto inferiori a chi � sano. Molto dipende dal luogo.
2 - I tempi di ascolto, in cui si preferisce che ci sia una forte attenzione non devono superare blocchi di 10 - 15 minuti. Poi occorrono due parole, un diversivo, un brano pi� chiassoso dove ci si pu� anche permettere di parlare.
3 - Se ci si � preparati un repertorio pu� accadere che non sia eseguito per intero: secondo le necessit� dei presenti bisogna intuire se tagliare o ricompaginare l'ordine dei pezzi.
4 - Senza temere di essere superficiali vanno privilegiati i brani vivaci, ritmati, con qualche titolo noto, senza  la necessit� di lunghe esecuzioni integrali. Benvenute due parole (due!) di introduzione ai pezzi.
5 - E' carino lasciarsi coinvolgere da qualche espressione tipica del luogo che ci ospita (un canto, una danza, un brano popolare).
6 - Se poi la riuscita tecnica non sar� - a nostro giudizio - perfetta, non esterniamo recriminazioni ma lasciamoci coinvolgere dal punto di vista di coloro che ci ospitano (per i quali quel che pi� conta �, probabilmente, aver incontrato nuova gente che si interessa di loro).
Ciao. A presto.
Alessandro Ruo Rui e Gruppo Vocale Eufon�
Daria Capponi, flautista:
Carissima Chiara,
Anche se vengo da precedenti esperienze di volontariato � stata la prima volta che ho suonato per i bambini. Lo avevo gi� fatto con un'orchestra in un altro Ospedale di Roma, ma suonando da solista l'impatto naturalmente � stato diverso, perch� c'� stato un contatto pi� diretto con i bambini, con i genitori ed il personale medico.
E' stata quindi un esperienza leggermente faticosa (non lo nascondo!) ma nello stesso tempo vedere come la musica � riuscita ad alleviare, anche se per poco tempo, le piccole o grandi sofferenze, a regalare un po' di gioia e a far sorridere sia i pi� piccoli che gli adulti ha reso quel concerto un'esperienza straordinaria.
Voglio descriverti due immagini che mi sono rimaste impresse e che porter� sempre dentro di me.
Mentre suonavano Massimo e Brunello il mio sguardo si � posato su una mamma che aveva in braccio la sua bambina e si vedeva che si lasciava trasportare dalla musica e spero tanto che in quel momento la musica le alleggerisse le sue preoccupazioni...
E poco prima che io iniziassi a suonare un brano, un bambino libanese, seduto su una carrozzella di fronte ha me, mi ha dato spontaneamente il tempo: uno, due, tre, quattro ed io...ho subito attaccato!
Alla fine del concerto i genitori ci hanno chiesto di tornare, segno che la musica ancora una volta � entrata nel cuore delle persone ed ha avuto un effetto benefico.
Ed � bello pensare che i bambini potranno associare un bel ricordo a quel luogo di cui non ci si ricorda volentieri.
Spero che Portare la Musica abbia un grande futuro perch� credo ci sia bisogno di lei!!
Tanti cari saluti,
                      Daria
Brunello Tirozzi, pianista:
L'esperienza al Bambin Ges� � stata veramente di quelle forti che toccano corde profonde. Veder sorridere
dei bambini malati fa molto piacere specialmente se questo � un effetto di quello che si suona e di come viene presentato ai bambini. Le madri dei piccoli ci hanno chiesto di tornare perch� abbiamo fatto un grosso piacere a loro ed ai loro figli, cos� ci hanno detto.
Se noi andassimo a suonare regolarmente in quella sala del Bambin Ges� potremmo continuare questo contatto cos� diretto ed immediato con i bambini attraverso la musica. Penso che aiuteremmo i bambini a stare meglio e forse a guarire pi� in fretta. E faremmo stare meglio anche i genitori di questi bambini che ovviamente sono molto angosciati dalla situazione in cui si trovano.


Mariacinzia Bauci, contralto:

Ciao a tutti e in special modo a Santina che ho sentito spesso per telefono. L'esperienza � stata faticosa ma del tutto positiva. Abbiamo capito che la sete di musica e, chiss�, forse anche di altre forme come teatro, danza... (la butto l�, magari Portare la Musica potrebbe ampliare i suoi orizzonti), � tanta. Il calore e la solarit� di Ax� ( centro di aiuto a disabili adulti, per la maggior parte down) sono stati meravigliosi e la complessit� umana di Nefesh (comunit� per problemi legati al carcere, alla tossicodipendenza, all'alcolismo, ai disturbi mentali) affascinante. Come musicisti abbiamo anche compreso che il problema � portare la musica ma con una voglia di comunicazione e di calore, che magari sacrifica un po' di virtuosismo, e che sono sicura ci torner� utilissima anche nelle serate professionali che Pierantonio ed io stiamo facendo. Vi abbraccio e faccio a tutti i miei auguri per le feste. Ciao e a presto. Pierantonio e Mariacinzia.
Chiara Bertoglio, pianista:
Durante la giornata del 14 dicembre ho avuto modo di vivere emozioni che difficilmente scorder�. Ho avuto il privilegio di far accostare per la prima volta al pianoforte ed alla musica bambini e ragazzi molto diversi tra loro - alcuni normodotati, alcuni gravemente malati, altri affetti da varie disabilit�.
Ho visto la musica come un piccolo "miracolo", che ha disegnato splendidi sorrisi sul volto dei bimbi che hanno partecipato al concerto ed ai laboratori.
I bambini con cui ho avuto modo di lavorare sono stati splendidi, e mi hanno mostrato come la capacit� di amare e di accostarsi all'arte trascenda tutti i limiti della natura. L'abbraccio di ringraziamento del piccolo L., nato senza l'esofago, e che ora, a sei anni, � pieno di tenerezza e simpatia; il sorriso di T., cieca e trapiantata di reni; quello di S., in carrozzella ma radiosa di allegria; il piccolo D. che non rispondeva quando gli parlavo ma � venuto ad abbracciarmi alla fine del concerto; e L., gravemente autistico, che sfogava la sua incomunicabilit� "picchiando" il pianoforte, ma si � miracolosamente calmato quando ho cominciato a suonare Schubert tenendolo sulle mie ginocchia.... e tutte le altre emozioni della giornata e del bellissimo "saggio", in cui questi stessi bambini hanno eseguito una splendida improvvisazione a dieci mani, felici di essere stati in grado di imparare a suonare in un solo giorno... sono emozioni scritte con il fuoco nel mio cuore e mi terranno compagnia per tantissimo tempo!
Marco Scilironi, pianista
Grazie di cuore della cartolina di ringraziamento da parte di tutto "Portare la Musica"! Ma, in verit�, sono io a dover ringraziare tutti per aver reso possibile questa cosa, ch� senza il sostegno di un gruppo cos� numeroso di persone non avrei osato lanciarmi nell'organizzazione di tutto questo. Proprio questa sera pensavo che soltanto un anno fa non avrei forse neppure tentato di proporre un concerto in un contesto simile agli amici con cui faccio musica da camera, nel timore di scontrarmi con quella mentalit�, di fronte alla quale mi trovavo a
disagio, di stampo freddamente "professionale" nel considerare gli impegni musicali. E invece � bastato lanciare, con un buon anticipo, poche parole sottovoce, perch� l'idea si facesse strada nella mente di ognuno e alla fine ricevessi, di punto in bianco, la telefonata che riempiva gli ultimi due concerti della serie. Quindi penso di dover essere io a ringraziare tutti, per avermi dato la preziosa consapevolezza di non essere l'unico a trovare nella musica anche
qualcosa che, di fronte a certe situazioni, non possiamo esimerci dal donare con tutta la generosit� che ci � possibile.
Grazie, quindi, per questo, oltre che per la splendida esperienza umana
che questa piccola serie di concerti sta diventando.
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