Arrivando a Portacomaro


Vi sto guidando idealmente al paese proveniendo da Asti...
Abbiamo preso per corso Casale, siamo usciti dalla citt� in direzione nord, e dopo un otto chilometri siamo arrivati a Portacomaro Stazione.
Il tronco della superstrada Asti-Casale � oramai attivo e quindi svolteremo a sinistra percorrendo il cavalcavia che scavalca la statale e ci porta nel piano della Valle Versa.
Questa bellissima valle, con l'omonimo torrente, � una striscia fertile e intensamente coltivata che parte da Asti, si dirige verso nord, svolta a Castel Alfero verso ovest ed arriva fino alla linea di colline dopo Montiglio, verso Cocconato, che formano un vero e proprio spartiacque e la separano dalla Valle Cerrina.
La separazione � talmente effettiva che i temporali che arrivano dal biellese (i peggiori) arrivati qui, devono decidere: o prendono la valle Cerrina e si sfogano verso Casale, o prendono la valle Versa e arrivano a sfogarsi sulle nostre vigne.
E' possibile assitere al fenomeno dall'alto del Torrione, e quando il fronte delle nubi e dei lampi che avanza all'improvviso svolta verso nord e si allontana, tutti tirano un sospiro di sollievo!
La valle �' oggi deturpata, nel suo primo tratto, dalla costruzione del tronco della Asti-Casale che si affianca alla gi� brutta, inutile e deserta linea ferroviaria Asti-Casale-Mortara, raddoppiandone il danno estetico quando avrebbe potuto facilemente sostituirla e sovrapporsi al tracciato della massicciata, con impatto ambientale prossimo a zero.
Superato il bivio "dell'Angelo" dalla omonima cascina, si arriva, con un breve falso piano, dopo aver sorpassato la fornace Cellino in localit� Spadaro, poi una curva a sinistra porta, costeggiando la regio Rio (dove si teneva l'omonima festa) alla cosiddetta "salita delle gaggie" o Viale Asti (che diventa poi Viale dei Partigiani), ombreggiato da maestosi tigli.
Le gaggie c'erano prima che il Viale venisse alberato da tigli, nel secondo dopoguerra, con un albero piantato per ogni caduto del paese.
Arrivati al "Pozzetto", si prende a sinistra la ripida strada tra due ali di case che porta a Piazza Marconi ed al centro fisico del paese.



Se la meta del viandante � per� la Chiesa parrocchiale o il Municipio egli dovr� ancora salire il "ponte" per accedere alla Piazza del Ricetto (Piazza del Municipio o Piazza Pinin Roggero)
Dopo essersi sorbito tutte queste salite qualsiasi viandante non potr� negare al paese il pieno diritto alla patente di "paese di collina".
Il premio per la fatica compiuta consiste nell'ammirare dall'alto del Ricetto un panorama unico:


se cliccate sulla foto, avrete una vista ingrandita della visuale a 180�, ma attenti, siete in procinto di scaricare un file formato .jpg di 366484 bites, se non avete una linea veloce potrebbe essere necessaria una lunga l'attesa...

I tetti del paese sotto di noi, poi la sequenza di morbide colline del Monferrato, con i paesi ed i castelli arroccati sulle cime. Lo sguardo spazia senza ostacoli tutt'intorno all'orizzonte e si spinge ad Ovest fino ai colli di Torino (al faro della Maddalena e, se il cielo � particolarmente limpido, la basilica di Superga).
Sulla sinistra, verso sud, nella foschia azzurrina della distanza, le langhe e le alture delle prealpi liguri.
A tutto quanto fa da cornice la cerchia delle Alpi, interamente visibile dalle Prealpi Liguri alla Val d'Aosta, con il Monviso che spicca al centro dell'anfiteatro naturale.




Dov'� Portacomaro La storia di Portacomaro
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