Carvè Vëg


Il fantoccio del Carnevale attende penzolando che si compia il suo destino

La diocesi di Asti per secoli fece parte della provincia ecclesiastica presieduta dall'arcivescovo di Milano, seguendone naturalmente la liturgia.
Secondo il rito ambrosiano la Quaresima non inizia il mercoledì delle Ceneri ma la domenica seguente, per cui il carnevale dura quattro giorni più di quello del rito romano.
Portacomaro ha rispolverato questa tradizione, che consente di festeggiare la Domenica, lasciando l'usanza del Martedì grasso che chiudeva i tre gioni del Carnevale tradizionale.
Il Carnevale portacomarese inizia con un ballo in maschera il Sabato sera, nei locali del Teatro, poi la sfilata dei carri allegorici e dei bambini in costume la Domenica pomeriggio con giochi tradizionali come la rottura delle pignatte.
La chiusura dei festeggiamenti è segnata dall'accensione del rogo su cui viene bruciato un fantoccio.
Questo si riallaccia alla tradizione contadina che vuole l'inizio dell'anno coincidere con l'arrivo della primavera, con lo sbocciare di un nuovo raccolto, e l'inverno chiudere l'anno passato.
In questa allegoria il fantoccio rappresenta l'anno vecchio ed il passato mentre il rogo è il rito di purificazione che segna l'inizio di un nuovo ciclo.




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