Lo stalinismo come politica autoritaria fu una risposta sia idealistica che dettata dalla necessit� :il comunismo agrario rispondeva agl'ideali del contadino povero.

Il bolscevismo che voleva coniugare il ruolo rivoluzionario della classe operaia- secondo la concezione marxista-con il secolare ribellismo contadino, non poteva rinunciare a una demagogia socializzatrice della terra; al tempo stesso doveva garantirsi la centralit�  del partito nella direzione delle lotte e nella guida del processo di transizione verso l'economia socialista,
perci�² la democrazia proletaria si fondava sulla centralit�  del partito unico [col centralismo democratico come sua espressione assembleare -inteso come rifiuto della divisione in frazioni o correnti],
sul centralismo amministrativo=+burocrazia.
La natura dirigista e poliziesca del regime doveva trovare per�² la sua giustificazione nella garanzia del consenso dei centri urbani dove viveva la classe operaia, da qui la necessit�  di rifornire le citt�  dei prodotti agricoli.
Il problema agricolo non poteva per�² prescindere dalla meccanizzazione dell'agricoltura e da una coercizione nei momenti in cui, per una qualsiasi ragione -climatica, speculativa, familiare-le eccedenze dei raccolti non fossero giunte in citt� .

D'altro canto, a voler solo considerare il socialismo in un solo paese,come un obiettivo ancora tutto da realizzare: si doveva rafforzare l'apparato industriale e militare in modo tale da rendere l'Urss un paese competitivo con quelli capitalisti. In grado di comprarsi con l'esportazione cerealicola impianti industriali e avviare con questi l'elettrificazione e la sostituzione delle importazioni.
Per quanto riguarda le misure repressive, Stalin estese il sistema dei campi di lavoro gi�  introdotti in et�  leninista nel '20 nell'isola di Solovki e del lavoro forzato gi�  sperimentato per il canale Mar Bianco-Baltico, e ora esteso ai lavori per il can. Mosca-Volga, per la ferrovia Lago Bajkal-Amur e alle miniere di Kolima.

Tutto fu pi�¹ grande nell'et�  staliniana: la produzione ,l'istruzione[dal 17 al 40 dai 4 studenti delle medie per 10 mila ab.[47 Italia] ai 730[109 Italia] i deportati[2,4 milioni dal 21 al 54], i fucilati[681 mila tra il 37 e il 38], i purgati dell'esercito[35 mila ufficiali su 114mila]


Doveva fare i conti con la crescita della popolazione rurale [alla fame di terra si rispondeva con periodica redistribuzione delle quote di terra del villaggio, per lo pi�¹ consistente in strisce non contigue e fino ad un massimo di 16] per cui la produzione agricola dirottabile in citt�  era minore che in passato.Tra l'altro,la scarsa produzione di beni di consumo, scoraggiava di riflesso quella nelle campagne. A che pro produrre eccedenze per il mercato se col denaro non potevo comprarmi beni di consumo e magari neanche attrezzi o trattori?
Di pianificazione s'incominci�² a parlare nel '25, per l'industria l'obiettivo era un + 10\20%. Fortunatamente la Russia bolscevica poteva contare sugl'impianti abbastanza moderni ereditati dallo governo zarista, a maggior ragione se li comprava adesso.
Il primo piano quinquennale(28\33) prevedeva una crescita del 125% della produzione industriale impiegando il 40% del reddito nazionale , con l'obiettivo di raddoppiarlo a fine periodo;la crescita dei beni consumo doveva essere di +250% Settori di punta: fabbriche di macchinari e le centrali elettriche, sfruttamento del sottosuolo.
Solo 1\3 della produzione agricola arrivava in citt� , il resto restava in campagna per convenienza( necessit�  familiari,di natura speculativa o per dare foraggio agli animali) o per eventi climatici( dal 18\28 ci furono solo 3 anni buoni di raccolti).Gi�  nel '28 le vendite di grano furono inferiori alle aspettative. Per 2 anni consecutivi si ricorse a mezzi coercitivi: obblighi di consegna- fissando quote diverse per fattoria- che colpivano tanto i contadini ricchi che i poveri,con pena per inadempienza: multe, confische e trasferimenti su altre terre. Si dovette razionare ogni alimento, obbligare a consegnare agli ammassi, fu vietato commerciare cereali. I kulak costretti a consegnare anche quello che non producevano-potevano essere cerealicoltori e sentirsi chiedere patate- furono costretti a procurarselo sui mercati, spesso vendendo il bestiame. Per non dire di quegli obblighi che li avrebbero costretti alla policoltura, cio�¨ a metodi produttivi da poveri.La necessit�  di fronteggiare le spese e la mancanza di foraggio indusse spesso i contadini benestanti alla macellazione (capi dimezzati in 3 anni).
Gli anni 30 sono quelli del collettivismo,anche del bestiame ( il collettivismo interess�² i 7\10 delle superfici nel '32, di cui solo 1\5 meccanizzato)_Inizi�² la moltiplicazione di sovchoz e kolchoz ( i primi nel rapporto di 1:50 coi secondi),appoggiati da officine di noleggio e manutenzione macchine. Le retribuzioni erano fondate su: anticipi-cottimo, distribuzione dei dividendi a fine stagione.
L'industria cresceva in assenza di personale tecnico =1% della manodopera (in Europa occid. 10%), spesso il direttore era un ex operaio, buona parte della manodopera era contadina, o erano gli operai scappati in campagna per fame negli anni della g. civile. L'elettrificazione consent�¬ la produzione di alluminio e l'uso di forni ad induzione elettrica.
L'incremento della rete ferroviaria favor�¬ il trasporto delle materie prime, specie dal bacino carbonifero del Kuzneck verso gli Urali. La dirigenza del partito impose l'aumento del totale prodotto sia fissando gli obiettivi di produzione con la pianificazione quinquennale sia introducendo il CICLO CONTINUO: per non fermare gl'impianti, si lavorava a squadre per 5giorni, il turno di riposo era diverso per ogni squadra di lavoro.La grande industri funzionava anche alla domenica. Crebbe la popolazione urbana (dal '29 al '39, 2 milioni inurbati dalle campagne, ma non i poveri che rientravano nel sistema produttivo collettivizzato, ma i penalizzati dall'imposizione del comunismo:i contadini medi e i kulaki).
Per ovviare alla carenza di manodopera industriale, si offrirono alle aziende collettive 1\10 del salario del contadino divenuto operaio, poi si fece lo scambio, per ogni contadino-operaio\prodotti industriali all'azienda agricola. La preparazione professionale era scarsa, spesso l'operaio non sopportava la disciplina, cambiava posto di lavoro(il 100% all'anno nel 1930).Si ricorse a multe varie, al licenziamento per mancato rispetto delle norme[obbligo tassativo per i direttori di farle rispettare,sotto responsabilit�  personale], riduzione delle razioni e privazione della casa. Nel '32 fu introdotto il passaporto per limitare i trasferimenti e nel '38 il libretto di lavoro, per segnare i lavori precedenti. Nel '31 iniziarono a differenziare i salari SECONDO LA FATICA E SECONDO LA QUALIFICA.
Un sistema di premi e la diversit�  salariale; la propaganda per lo stakanovismo(dal nome del minatore che stabil�¬ un record di estrazione di carbone). I consumi pro capite consentivano di comprare nel '35 fino a 17 volte di pi�¹ di burro rispetto alla paga minima, 5 volte la carne, 6 volte la frutta e 3 volte il pane.Il potere d'acquisto di un salario medio in Urss nel '38 era per�² molto basso: era la met�  di quello di paesi poveri come la Lettonia, Estonia,Polonia,meno della met�  rispetto a Francia e Germania, 1\4 rispetto alla GB. Lo stato garantiva assistenza sanitaria, pasti gratuiti .Il reddito delle famiglie cresceva col lavoro femminile. Scomparve la disoccupazione di massa.

Vedi il testo completoRivoluzione russa

1

Hosted by www.Geocities.ws