CANZONI ITALIANE DELL'EPOCA FASCISTA
CANCIONES ITALIANAS DE LA ÉPOCA FASCISTA
GIOVINEZZA (1a versione-Il commiato) GIOVINEZZA (2a versione) INNO DEI SINDACALISTI NAZIONALI CORRIDONIANI (GIOVINEZZA) GIOVINEZZA (3a versione) CANTO DEGLI ARDITI INNO FASCISTA (ALL'ARMI) SE NON CI CONOSCETE INNO DEI GIOVANI FASCISTI INNO DEGLI UNIVERSITARI FASCISTI DUCE A NOI CARO PAPA' FISCHIA IL SASSO L’INNO DEI FIGLI DELLA LUPA IMPERO L’INNO DEL CARRISTA LA DISPERATA MARCIA DELLE LEGIONI DIVINA PATRIA |
INNO A ROMA PREGHIERA DEL LEGIONARIO TI SALUTO, VADO IN ABISSINIA ADUA FACCETTA NERA IL RITORNO DEL VOLONTARIO CANTO DEI VOLONTARI CANTATE DEI LEGIONARI MEDITERRANEO CIAO BIONDINA ADDIO MIA PICCOLA E' PARTITA UNA TRADOTTA LA SAGA DI GIARABUB LA CANZONE DEI SOMMERGIBILI ADESSO VIENE IL BELLO VINCERE! VINCERE! VINCERE! CAMERATA RICHARD LILI MARLEN VECCHIA PELLE BATTAGLIONI "M" |
GIOVINEZZA (1a versione-Il commiato-quella dei goliardi) Son finiti i tempi lieti degli studi e degli amori o compagni in alto i cuori il passato salutiam! E' la vita una battaglia è il cammino irto d'inganni ma siam forti abbiam vent'anni l'avvenire non temiam. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. Salve o nostra adolescenza, te commossi salutiamo: per la vita ce ne andiamo il tuo riso cesserà. Ma se il grido ci giungesse dei compagni non redenti alla morte sorridenti il nemico ci vedrà. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. |
GIOVINEZZA (2a versione-quella degli Arditi) Allorchè dalla trincea suona l'ora di battaglia sempre primo è fiamma nera che terribile si scaglia Con la bomba nella mano, con la fede dentro il cuore egli avanza,và lontano pien di gloria e di valor. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. Col pugnale e con la bomba nella vita del terrore quando l'obice rimbomba non mi trema in petto il cuore, la mia splendida bandiera l'ho difesa con onore è una fiamma tutta nera che divampa in ogni cuor. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. Del pugnale al fiero lampo della bomba al granfragore tutti avanti, tutti al campo: qui si vince oppur si muore! Sono giovane e son forte, non mi trema in petto il cuore: sorridendo vo alla morte pria di andare al disonor! Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. |
GIOVINEZZA (3a versione- Inno dei sindacalisti nazionali
corridoniani) Sventoliamo al sol di maggio il vessillo redentore: su compagni, su coraggio della lotta suonan l'ore. Siamo giovani, siam forti, non ci trema in petto il cuore; siam le vigili coorti di un'Idea che mai non muor. Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza della vita nell'ebbrezza, il tuo canto squillerà. Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza della vita nell'ebbrezza, il tuo canto squillerà. Corridoni, la tua schiera è già pronta alla battaglia. Con lo sguardo alla bandiera sui nemici essa si scaglia. Sul borghese che si stende nel suo fango e nel suo oro che ci sfrutta e ognor offende i diritti del lavoro. Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza della vita nell'ebbrezza, il tuo canto squillerà. Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza della vita nell'ebbrezza, il tuo canto squillerà. Corridoni, o duce amato sorgi, ormai, dalla tua fossa. Vieni, esulta, è ormai spuntato il gran dì della riscossa. Scritto sta sopra i destini l'avvenire sindacale, l'alto sogno di Mazzini la Repubblica social. Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza della vita nell'ebbrezza, il tuo canto squillerà. Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza della vita nell'ebbrezza, il tuo canto squillerà. |
GIOVINEZZA (4a versione-quella fascista) Salve o popolo di eroi, salve o Patria immortale, son rinati i figli tuoi con la fede e l'ideale. Il valor dei tuoi guerrieri la vision dei tuoi pionieri la vision dell'Alighieri oggi brilla in tutti i cuor. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. E per Benito Mussolini, eja eja alalà. E per la nostra Patria bella, eja eja alalà. Dell'Italia nei confini son rifatti gli Italiani, li ha rifatti Mussolini per la guerra di domani Per la gioia del lavoro per la pace e per l'alloro per la gogna di coloro che la Patria rinnegar. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. E per Benito Mussolini, eja eja alalà. E per la nostra Patria bella, eja eja alalà. I poeti e gli artigiani i signori e i contadini, con orgoglio di Italiani giuran fede a Mussolini. Non v'è povero quartiere che non mandi le sue schiere, che non spieghi le bandiere del fascismo redentor. Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza nella vita e nell'asprezza, il tuo canto squilla e va. E per Benito Mussolini, eja eja alalà. E per la nostra Patria bella, eja eja alalà. |
CANTO DEGLI ARDITI Mamma non piangere se c'è l'avanzata, tuo figlio è forte paura non ha asciuga il pianto della fidanzata, chè nell'assalto si vince o si muor. Avanti Ardito, le Fiamme Nere son come simbolo delle tue schiere scavalca i monti, divora il piano pugnal fra i denti, le bombe a mano. Fiamma Nera avanguardia di morte, siam vessillo di lotte e di orror, siamo l'orgoglio trasformato in coorte, per difender d'Italia l'onor. Avanti Ardito, le Fiamme Nere... Una stella ci guida, la sorte, e ci avvincon tre fiamme d'amor, tre parole di fede e di morte: il pugnale, la bomba ed il cor. Avanti Ardito, le Fiamme Nere... L'ardito è bello, l'ardito è forte! ama le donne, beve il buon vin; per le sue fiamma color di morte trema il nemico quando è vicin! Avanti Ardito, le Fiamme Nere... Quante volte fra tenebre folte, nella notte estraemmo il pugnal fra trincee e difese sconvolte dalla mischia cruenta e fatal! Avanti Ardito, le Fiamme Nere... |
INNO FASCISTA (ALL'ARMI) All'armi! All'armi! All'armi siam fascisti terror dei comunisti. E noi del Fascio siamo i componenti la causa sosterrem fino alla morte e lotteremo sempre forte forte finchè terremo il nostro sangue in cuor. Sempre inneggiando la Patria nostra che tutti uniti difenderemo contro avversari e traditori, che ad uno ad uno sterminerem. All'armi! All'armi! All'armi siam fascisti etc... Lo scopo nostro tutti lo sappiamo: combatter con certezza di vittoria e questo non sia mai sol per la gloria ma per giusta ragion di libertà. I bolscevichi che combattiamo noi saprem bene far dileguare e al grido nostro quella canaglia dovrà tremare, dovrà tremar. All'armi! All'armi! All'armi siam fascisti etc... Vittoria in ogni parte porteremo perchè il coraggio a noi non mancherà e grideremo sempre forte forte e sosterrem la nostra causa santa. In guardia amici! ché in ogni evento noi sempre pronti tutti saremo, finchè la gloria di noi fascisti in tutta Italia trionferà. All'armi! All'armi! All'armi siam fascisti etc... Del bolscevismo siamo gli avversari perchè non voglion Patria nè Famiglia, perchè sono rifiuti e fanghiglia che disprezzando noi dobbiam scacciare. Sempre gridando "Viva l'Italia" e abbasso tutti i suoi rinnegatori, in alto, in alto il tricolor che sarà sempre il nostro amor. |
SE NON CI CONOSCETE Se non ci conoscete guardateci dall'alto Noi siam le fiamme nere del battaglion d'assalto. Bombe a man e colpi di pugnal. Se non ci conoscete guardateci sul viso veniamo dall'inferno, andiamo in paradiso. Bombe a man e colpi di pugnal. E se l'artiglierìa fa il suo bpmbardamento, gli Arditi vanno all'assalto veloci come il vento. Bombe a man e colpi di pugnal. Ci han messo sul trofeo un cipressetto nero e ci hanno riservato un posto al cimitero. Bombardier tira la bomba ben. |
INNO DEI GIOVANI FASCISTI Fuoco di Vesta che fuor dal tempio irrompe, con ali e fiamme la giovinezza va. Fiaccole ardenti sull'are e sulle tombe noi siamo le speranze della nuova età. Duce, Duce, chi non saprà morir? Il giuramento chi mai rinnegherà? Snuda la spada! Quando tu lo vuoi gagliardetti al vento tutti verremo a te. Armi e bandiere degli antichi eroi, per l'Italia, o duce, fa balenare al sol. E va, la vita va, con sè ci porta e ci promette l'avvenir. Una maschia gioventù con romana volontà combatterà Verrà, quel di verrà, che la gran Madre degli eroi ci chiamerà per il Duce, o Patria, per il Re, a noi! ti darem gloria e impero in oltremar! |
INNO DEGLI UNIVERSITARI FASCISTI Siamo fiaccole di vita, siamo l'eterna gioventù che conquista l'avvenir di ferro armata e di pensier. Per le vie del nuovo Impero che si dilungano nel mar, marceremo come il duce vuole, dove Roma già passò. Bocche di porpora ridenti, date amor, date amor, e noi domani a tutti i venti daremo il tricolor. O nude stanze, fredde, squallide nell'ora di studiar, dove speranze, sogni, canti pur ci vengono a trovar, a noi veglianti sui volumi d'ogni scienza e d'ogni età, il dover gridi: "Per l'Italia e per il duce eja, eja, eja, alalà!" |
DUCE A NOI Nell'Italia dei fascisti anche i bimbi son guerrieri, siam balilla o moschettieri del regime il baldo fior. con il Duce qui sul petto, fa da scudo al nostro affetto e l'orgoglio accende in cuor. L'occhio del duce brilla vivo nei suoi balilla, siam la scintilla d'amor che un dì dal suo cuore usci: Sì, Sì. Duce dei tuoi balilla alta la fede squilla più dolce nome del tuo non c'è Duce, Duce per te! Noi abbiamo un bel moschetto e l'Italia ce lo diede, moschettieri l'arma al piede il destino a preparar. Se Balilla aveva un sasso noi scagliamo il nostro cuore dei piccini maschio ardore, vuol la Grande Italia fa... L'occhio del duce brilla... |
CARO PAPA' Caro Papà ti scrivo e la mia mano quasi mi trema, lo comprendi tu. Son tanti giorni che mi sei lontano e dove vivi non lo dici più. Le lacrime che bagnano il mio viso son lacrime di orgoglio, credi a me. Ti vedo che dischiudi un bel sorriso, e il tuo Balilla stringi in braccio a te. Anch'io combatto, anch'io fo la mia guerra, con fede con onore e disciplina desidero che frutti la mia terra e curo l'orticello ogni mattina, l'orticello di guerra e prego Dio che vegli su di te babbuccio mio. Caro Papà, da ogni tua parola sprigiona un "Credo" che non si scorda più fiamma d'amore di patria che consola come ad amarla mi insegnasti tu. Così da te le cose ch'ho imparato le tengo chiuse, strette nel mio cuor ed oggi come te sono un soldato credo il tuo Credo con lo stesso amor. Anch'io combatto, anch'io fo la mia guerra... |
FISCHIA IL SASSO Fischia il sasso, il nome squilla. del ragazzo di Portoria, e l'intrepido Balilla sta gigante nella Storia. Era bronzo quel mortaio che nel fango sprofondò ma il ragazzo fu d'acciaio e la Patria liberò. Fiero l'occhio, svelto il passo chiaro il grido del valore. Ai nemici in fronte il sasso, agli amici tutto il cuor. Fiero l'occhio, svelto il passo chiaro il viso del valore. Ai nemici in fronte il sasso, agli amici tutto il cuor. Su lupatti, aquilotti! come sardi tamburini come siculi picciotti bruni eroi garibaldini! Vibra l'anima nel petto sitibonda di virtù; freme, Italia, il gagliardetto e nei fremiti sei Tu! Siamo nembi di semente, siamo fiamme di coraggio: per noi canta la sorgente, per noi brilla e ride maggio. Ma se un giorno la battaglia agli eroi si estenderà noi saremo la mitraglia della Santa Libertà. Fiero l'occhio, svelto il passo... |
IMPERO Salve o Re Imperator! Nuova legge il Duce diè al Mondo e a Roma il nuovo Imper. Fecondato dal lavor, Legionario orgoglio avrai del tuo Imper. Popolo fedel col Sangue lo creò. Credere, Obbedir, Combattere saprà. Vittoriose spiegherà fulgide le Insegne della Patria al Sol. |
L’INNO DEL CARRISTA Col carrarmato noi facciam la guerra strumento che conosce sol vittoria che perder fa al nemico la sua boria che appena appena lo sente avanzar Col carrarmato noi facciam la guerra compagine noi siamo d’ardimento che sorridendo affronta ogni cimento che se ne frega se poi dovrà morir. Baldo carrista lancia al vento del tuo cuore la canzone nell’impeto di fede e di passione per la tua Patria, per il Re, per il tuo Duce. Se canta il cuore l’accompagna col suo ritmo anche il motore e dice a chi lo guida nel silenzio: “Demone rosso, avanti! Tu sei fra tutti quanti il re dell’ardimento!” Baldo carrista lancia al vento del tuo cuore la canzone nell’impeto di fede e di passione per la tua Patria, per il Re, per il tuo Duce. Se canta il cuore l’accompagna col suo ritmo anche il motore e dice a chi lo guida nel silenzio: “Demone rosso, avanti! Tu sei fra tutti quanti il re dell’ardimento!” Baldo carrista lancia al vento del tuo cuore la canzone nell’impeto di fede e di passione per la tua Patria, per il Re, per il tuo Duce. Se canta il cuore l’accompagna col suo ritmo anche il motore e dice a chi lo guida nel silenzio: “Demone rosso, avanti! Tu sei fra tutti quanti il re dell’ardimento!” |
LA DISPERATA Squadriglia disperata che non si ferma mai. Mai! Mai! Con l’ala tricolor! Come aquila indomata l’assalto sempre sferra. Sferra! Sferra! Al canto del motor! Su l’ala armata rigna la morte, contro ogni sorte si scaglierà! oillì, oillì, ollì, oillà. La Disperata: eccola qua! [fischi] La Disperata: eccola qua! Il nero gagliardetto ha il motto “me ne frego”! Frego! Frego! E sventola lassù. Dal sangue benedetto a tutti dice “guai!”. Guai! Guai! Non si ripiega più! No! Su l’ala armata rigna la morte, contro ogni sorte si scaglierà! oillì, oillì, ollì, oillà. La Disperata: eccola qua! [fischi] La Disperata: eccola qua! Nemici bianchi o neri. Attenti! Chè son botte! Botte! Botte! E chi non l’ha, vien giù. Sia oggi come ieri, contro i nemici, Dài! Dài! Dài! L’Italia vincerà! Sì! Su l’ala armata rigna la morte, contro ogni sorte si scaglierà! oillì, oillì, ollì, oillà. La Disperata: eccola qua! [fischi] Su l’ala armata rigna la morte, contro ogni sorte si scaglierà! oillì, oillì, ollì, oillà. La Disperata: eccola qua! |
MARCIA DELLE LEGIONI Roma rivendica l'Impero l'ora dell'Aquile suonò. Squilli di trombe salutano in vol dal Campidoglio al Quirinal. Terra ti vogliamo dominar Mare ti vogliamo navigar. Il Littorio ritorna segnal di forza e di Civiltà. Sette colli nel ciel. Sette glorie nel sol. Dei Cesari il genio e il fato rivivono nel Duce liberator. Sotto fasci di allor nella luce del dì con mille bandiere passa il Popolo d'Italia trionfator. Di Roma o Sol, mai possa tu rimirar più fulgida città. O sol, o sol, possa tu sempre baciar sulla fronte invitti i figli dell'Urbe immortal. |
DIVINA PATRIA Un giorno il tambur lontano rullerà e le trombe squillino, trillino, chiamino. Se poi come un tuon echeggerà il cannon ci troverà ben pronti per marciar. Patria nostra tu, divina Patria sei più preziosa della nostra vita. Noi darem per te con un sorriso sulle labbra come un dono il nostro ben. Patria nostra tu, divina Patria se chiami all'armi correremo uniti. Premio non vogliam con un sorriso "a noi" premio sarà. E' bello morir la Patria per salvar la bandiera libera, palpiti, sventoli, sui monti e sui mar, è bello guerreggiar con dei fucili contro il nemico vil. Patria nostra tu, divina Patria... |
INNO A ROMA Roma divina a te sul Campidoglio, dove eterno verdeggia il sacro alloro, a te, nostra fortezza e nostro orgoglio, ascende il coro. Salve Dea Roma! Ti sfavilla in fronte il sol che nasce sulla nuova [storia;] fulgida in arme, all'ultimo orizzonte, sta la vittoria. Sole che sorgi libero e giocondo sul colle nostro i tuoi cavalli doma; tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma, maggior di Roma. Per tutto il cielo è un volo di bandiere e la pace del mondo oggi è latina; Il tricolore canta sul cantiere, sull'officina. Madre che doni ai popoli la legge eterna e pura come il sol che nasce, benedici l'aratro antico e il gregge folto che pasce! Sole che sorgi... Benedici il riposo e la fatica che si rinnova per virtù d'amore, la giovinezza florida e l'antica Età che muore. Madre di uomini e di lanosi armenti, d'opere schiette e di pensose scuole, tornano alle tue case i reggimenti e sorge il sole... Sole che sorgi... |
PREGHIERA DEL LEGIONARIO Iddio, che accendi ogni fiamma e fermi ogni cuore rinnova ogni giorno la passione mia per l'Italia. Rendimi sempre più degno dei nostri morti, affinchè loro stessi -i più forti- rispondano ai vivi: "Presente"! Nutrisci il mio spirito della tua saggezza e il mio moschetto della tua volontà. Fa più aguzzo il mio sguardo e più sicuro il mio piede sui valichi sacri della Patria: Sulle strade, sulle coste, nelle foreste e sulla quarta sponda, che già fu di Roma. Quando il futuro soldato mi marcia accanto nei ranghi, ch'io senta battere il suo cuore fedele. Quando passano i gagliardetti e le bandiere, tutti quanti si riconoscano in quella della Patria, La patria che faremo più grande portando ognuno la sua pietra al cantiere. Oh Signore! Fa della tua Croce l'insegna che precede il labaro della mia legione. E salva l'Italia, l'Italia nel Duce, sempre e nell'ora di nostra bella morte. E salva l'Italia, del Duce, nel Duce, sempre e nell'ora di nostra bella morte. Così sia. Così sia. |
TI SALUTO, VADO IN ABISSINIA Si formano le schiere e i battaglion che van marciando verso la stazion. Hanno lasciato il loro paesello cantando al vento un gaio ritornello. Il treno parte e ad ogni finestrin ripete allegramente il soldatin. Io ti saluto e vado in Abissinia cara Virginia, ma tornerò. Appena giunto nell'accampamento dal reggimento ti scriverò. Ti manderò dall'Africa un bel fior che nasce sotto il ciel dell'equator. Io ti saluto e vado in Abissinia cara Virginia, ma tornerò. Quel giovane soldato tutto ardor c'è chi sul petto ha i segni del valor ma vanno insieme pieni di gaiezza cantando gli inni della giovinezza. Il vecchio fante che non può partir rimpiange in cuore di non poter dir. Io ti saluto e vado in Abissinia cara Virginia, ma tornerò. Appena giunto nell'accampamento dal reggimento ti scriverò. Ti manderò dall'Africa un bel fior che nasce sotto il ciel dell'equator. Io ti saluto e vado in Abissinia cara Virginia, ma tornerò. |
ADUA Passa la vittoria sfavillante in un baglior nel cielo d'or mille artili adunchi si protendono a ghermir non può sfuggir ecco gli italiani già che hanno preso la città belli nel maschio viso in un sorriso vogliono cantar: Adua è liberata è ritornata a noi, Adua è conquistata risorgono gli eroi. Va, vittoria va, tutto il mondo sa. Adua è vendicata, gridiamo alalà. Rullano i tamburi cessa il suono del cannon. Quanta emozion! S'alza tra le lacrime di gioia e di passion una vision: sono i martiri che un dì questa terra ricoprì, ombre color di sangue nel sol che langue cantano così: Adua è liberata... |
FACCETTA NERA Se tu dall'altopiano guardi il mare, moretta che sei schiava tra gli schiavi, vedrai come in un sogno tante navi e un tricolore sventolar per te. Faccetta nera, bell'abissina aspetta e spera che già l'ora s'avvicina quando saremo vicino a te noi ti daremo un'altra legge e un altro Re. La legge nostra è schiavitù d'amore il nostro motto è libertà e dovere vendicheremo noi camice nere gli eroi caduti liberando te. Faccetta nera, bell'abissina... Faccetta nera, piccola abissina, ti porteremo a Roma liberata dal sole nostro tu sarai baciata sarai in camicia nera pure tu. Faccetta nera sarai romana, la tua bandiera sarà sol quella italiana, noi marceremo insieme a te e sfileremo avanti al Duce, avanti al Re. |
IL RITORNO DEL VOLONTARIO Mamma ritorna ancora alla casetta sulla montagna che mi fu Natale son pien di gloria amata mia vecchietta ho combattuto in Africa Orientale. Asciuga il dolce pianto ripeti al mondo intero che il figlio tuo sincero ha vinto e lotta ancor. Italia va, con la tua giovinezza per la maggior grandezza il Duce sempre a vegliar sarà... Veglierà il re, gloriosa Patria bella tu sei la viva stella che il Duce al Mondo ridonerà Nella valigia t'ho portato un fiore io lo raccolsi in mezzo alla battaglia il suo profumo aspira con amore se crepitasse ancora la mitraglia. Bagnato è tutto intorno del sangue d'un guerriero che per crear l'Impero vince e lotta ancor. Italia va, con la tua giovinezza per la maggior grandezza il Duce sempre a vegliar sarà... Veglierà il re, gloriosa Patria bella tu sei la viva stella che il Duce al Mondo ridonerà |
CANTO DEI VOLONTARI Quando la bella mia m'ha salutato piangendo m'ha donato il tricolore: "Il bianco è tutto il pianto che ho versato, il rosso è tutto il fuoco del mio amore, il verde è la speranza che un dì ritornerai, e allor mi sposerai s'io morta non sarò." Bel morettin,/se il tricolor ti piace,/la libertà e la pace/Italia bella ti donerà;/bel morettin/solleva la tua mano,/saluta da Romano,/chè ti portiamo la civiltà. Quando la bella mia m'ha salutato coi tre colori della mia bandiera un grande fazzoletto ha ricamato da metter sulla mia camicia nera. Speranza, fede, amore, io porto sopra il petto, accanto al mio moschetto che strada mi farà. Bel morettin... Quando la bella mia m'ha salutato ha colto tante rose nel giardino, ne ha fatto un grande mazzo profumato perchè lo porti in dono a un'abissino. Le rose io te le porto e te le voglio offrire ma se vorrai le spine le spine ti darò. Bel morettin... La mia bandiera porterai sul petto allor che attaccherete l'invasore; e la difenderai col tuo moschetto e la difenderai col tuo valore. Un bacio, un giuramento e và'in combattimento, e quando tornerai la vita ti darò. Ma non tornar/se per la Patria bella/di libertà la stella/in cielo/ancora non brillerà./E se avverrà/che in mezzo alla battaglia/ti colga la mitraglia/il bacio mio ti raggiungerà. |
CANTATE DEI LEGIONARI Ce ne fregammo un dì della galera ce ne fregammo della triste sorte per preparare questa gente forte che se ne frega adesso di morir. Il mondo sa che la camicia nera s'indossa per combattere e morir. Duce! Per il Duce e per l'Impero eja eja alalà! Alalà! Alalà! I morti che lasciammo a passo Uarieu sono i pilastri del romano Impero. Gronda di sangue il gagliardetto nero che contro l'Amba il barbaro inchiodò. Sui morti che lasciammo a passo Ureu la Croce di Giuliani sfolgorò. Duce! Per il Duce e per l'Impero eja eja alalà! Alalà! Alalà! "Ma la mitragliatrice non la lascio!" gridò ferito il legionario al passo. Colava sangue sul conteso sasso il costato che a Cristo somigliò. "Ma la mitragliatrice non la lascio!" e l'arma bella a un tratto lo lasciò! Duce! Per il Duce e per l'Impero eja eja alalà! Alalà! Alalà! O Duce hai dato al popolo l'Impero noi col lavoro lo feconderemo, col vecchio mondo diventato scemo ci sono sempre conti da saldar. O Duce hai dato al popolo l'Impero siamo pronti per te a ricominciar. Duce! Per il Duce e per l'Impero eja eja alalà! Alalà! Alalà! |
MEDITERRANEO Nizza, Savoia, Corsica fatal Malta baluardo di romanità, Tunisi nostre sponde monti e mar suona la libertà, la libertà. Va gran Maestrale urla, romba, ruggi con furor stranier, via! Duce col rostro che Duilio armò Roma fedele a te trionferà. In armi camicie nere in piedi fratelli corsi voi ritrovate al fin la Patria santa, la grande madre che vi amò, che vi chiamò con la spada Corsi, con la fede l'invitto Duce vi rivendicò. Di Malta lo strazio grida nel cuore d'Italia, l'audacia che irrompe e sfonda Britannici navigli schianterà. Noi ti riconquistiam con Garibaldi. Nizza, Nizza col tuo biondo marinar vinceremo, Duce, vinceremo tu sei la gloria e l'avvenir. |
CIAO BIONDINA L'alba spunta già, e se devi andar per le vie del mondo, non tardar. Ogni studentin gaio soldatin lascia i libri e l'Università Ciao biondina, ci rivedremo un bel giorno ci incontreremo da lontan, quando resterò solo col mio cuor ti penserò. Sognerò di baciare ancor la tua treccia d'or, addio biondona. Ciao biondina, è giunta l'ora. Ciao biondina, un bacio ancora. Con ardor il goliardo va senza mai esitar combatterà. Ciao mio caro amor presto torna vincitor. Sfila il battaglion, rombano i motor sempre in alto il cuore tricolor. Vincere o morir, questo è l'avvenir della più gagliarda gioventù. Ciao biondina, ci rivedremo un bel giorno ci incontreremo da lontan, quando resterò solo col mio cuor ti penserò. Sognerò di baciare ancor la tua treccia d'or, addio biondona. Ciao biondina, è giunta l'ora. Ciao biondina, un bacio ancora. Con ardor il goliardo va senza mai esitar combatterà. Ciao mio caro amor presto torna vincitor. |
ADDIO MIA PICCOLA Ci bacia la rugiada mattutina... addio biondina... addio biondina! L'armata degli eroi già s'incammina verso la gloria si va... si va...! Non c'è barriera al mondo che resistere potrà. Addio mia piccola, partiamo intrepidi contro il nemico che piegare si dovrà, gli antichi barbari dovranno cedere, per il trionfo di una nuova civiltà. Addio mia piccola, nel sogno baciami e vittorioso tornerò vicino a te dobbiamo vincere e vinceremo col nostro Duce per l'Italia e per il Re. |
E' PARTITA UNA TRADOTTA E' partita una tradotta, tutta piena di diciott'anni, visi freschi, cuori spaccati dalle granate dell'allegrìa. Hanno preso la via del mare questi giovani in grigioverde col prurito nelle mani e l'amore nei tascapani. L'han chiamato "Il Battaglione del figiol... di mamma mia!" Fà una pernacchia e tira via perchè c'è sempre qualche frescone... Parapam...pam...pam... Mamma mia, ma col moschetto, bacio in fronte, te l'ho detto salutando alla stazione, questo è quello della mitraglia; mamma mia, ma col pugnale, chè la guerra non è finita, scaglia l'anima nella partita, lasciala andare dove vorrà. I diciott'anni li consumiamo tra la gavetta e le scarpinate, poi verrà l'ora che batte il cuore quell'ora santa delle legnate. O Battaglione di primavera dove si ferma nessun lo sa. Per ora andiamo oltre i confini Battaglioni di Mussolini! |
LA SAGA DI GIARABUB Inchiodata sul palmeto veglia immobile la luna, a cavallo della duna sta l'antico minareto. Squilli, macchine, bandiere, scoppi, sangue, dimmi tu, che succede cammelliere? E' la saga di Giarabub! Colonnello non voglio il pane dammi piombo pel mio moschetto, c'è la terra del mio sacchetto che per oggi mi basterà. Colonnello non voglio l'acqua dammi il fuoco distruggitore, con il sangue di questo cuore la mia sete si spegnerà. Colonnello non voglio il cambio qui nessuno ritorna indietro non si cede neppure un metro se la morte non passerà. Spunta già l'erba novella dove il sangue scese a rivi, quei fantasmi in sentinella sono morti o sono vivi? E chi parla a noi vicino, cammelliere non sei tu? In ginocchio pellegrino, son le voci di Giarabub Colonnello non voglio il pane... Colonnello non voglio l'acqua... Colonnello non voglio il cambio... Colonnello non voglio encomi, sono morto per la mia Terra. Ma la fine dell'Inghilterra incomincia da Giarabub. |
LA CANZONE DEI SOMMERGIBILI Sfiorano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà. Taciti ed invisibili partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'Immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al Destino! Colpir e seppellir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà! Giù sotto l'onda grigia di foschia nell'albeggiar una torretta bigia spia la preda al suo passar! Scatta dal sommergibile rapido ed infallibile dritto e sicuro batte il siluro schianta e sconvolge il mar! Andar, ecc... ecc... Ora sull'onda azzurra nella luce mattinal ogni motor sussurra come un canto trionfal! Ai porti inaccessibili tornano i sommergibili: ogni bandiera che batte fiera una Vittoria val! Andar, ecc... ecc... |
ADESSO VIENE IL BELLO Si scioglie la neve, la nebbia, la brina quei turpi inglesi che pernottano in cantina tracannando bottiglie, succhiando pastiglie domandano ai topi quando il tempo cambierà. April non giunge col vol di colombe lancia dai cieli pioggia di bombe, lancia siluri a colpi sicuri è l'Aprile d'Italia che gloria ci dà. percossa e sconvolta dal basso e dall'alto, tu non resisti non resisti al nostro assalto. Malvagia Inghilterra tu perdi la guerra la nostra vittoria sul tuo capo fiera sta. Adesso viene il bello, adesso viene il bello, isoletta di pescator a nord ritornerai. Adesso viene il bello, adesso viene il bello, Inghilterra, Inghilterra la tua fin segnata è già. La flotta che muove da Capoteulada dando prova nell'Atlantico la strada su navi guerriere le nostre bandiere si schierano al vento della santa libertà. Falsa Inghilterra per ogni naviglio perdi una zanna, perdi un artiglio, non c'è rimedio sei stretta d'assedio è l'Aprile d'Italia che morte ti dà. Dovrai per giustizia, malvagia Inghilterra lasciare Malta, abbandonare Gibilterra. Dal cuor delle genti, i tre continenti il nome d'Italia benedetto salirà. Adesso viene il bello... |
VINCERE! VINCERE! VINCERE! Temprata da mille passioni la voce d'Italia squillò! "Centurie, coorti, legioni, in piedi chè l'ora suonò"! Avanti gioventù! Ogni vincolo, ogni ostacolo superiamo! Spezziam la schiavitù che ci soffoca prigionieri nel nostro mar! Vincere! Vincere! Vincere! E vinceremo in cielo in terra in mare! E' la paroloa d'ordine d'una suprema volontà Vincere! Vincere! Vincere! ad ogni costo! nulla ci fermerà.! I nostri cuori esultano nell'ansia di obbedir! Le nostre labbra giurano: o vincere o morir! Elmetto, pugnale, moschetto: a passo romano si va! La fiamma che brucia nel petto ci sprona, ci guida: si va! Avanti! Si oserà l'inosabile! L'inesorabile, l'impossibile non esiste! La nostra volontà è invincibile! Mai nessuno ci piegherà! Vincere! Vincere! Vincere... |
CAMERATA RICHARD Camerata Richard, benvenuto. Posa il sacco si scivola bada, il nemico è al di là della strada... ...parla piano già t'hanno veduto. Ventun anni, la stessa mia classe... ...questo vedi è il mio primo bambino... e tu sei fidanzato a Berlino e abitate alla Krausenstrasse? Se mia madre a quest'ora pensasse che ho trovato un amico vicino...! Camerati d'una guerra, camerati d'una sorte, chi divide pane e morte, non si scioglie sulla terra! Camerati d'una guerra, camerati d'una sorte, chi divide pane e morte, più nessun lo scioglierà!... Camerata Richard, tre minuti... ...due minuti...un minuto... si attacca! ...c'è il mio nome cucito alla giacca. pronti? fuori! che il cielo ci aiuti! Camerata Richard, come canta la mitraglia di quella piazzola... Tieni a mente Salvetti Nicola, Vico Mezzocannone, cinquanta. Oggi tutta la terra si schianta, ma noi due siamo un anima sola. Camerati d'una guerra, camerati d'una sorte, chi divide pane e morte, non si scioglie sulla Terra! Camerati, fuori il passo, sulla strada della gloria coglieremo la vittoria per la nostra libertà. |
LILI MARLEN Tutte le sere sotto quel fanal, presso la caserma, ti stavo ad aspettar. Anche stasera aspetterò e tutto il mondo scorderò, con te, Lilì Marlen, con te, Lilì Marlen. O trombettiere, stasera non suonar. Una volta ancora la voglio salutar. Addio piccina, dolce amor, ti porterò per sempre in cuor. Con me, Lilì Marlen, con me, Lilì Marlen. Dammi una rosa da tener sul cuor, legala col filo dei tuoi capelli d'or. Forse domani piangerai ma dopo tu sorriderai. A chi Lilì Marle, a chi Lilì Marlen? Quando nel fango debbo camminar, sotto il mio fardello mi sento vacillar. Che cosa mai sarà di me ma poi sorrido e penso a te. A te Lilì Marlen, a te Lilì Marlen. Se chiudo gli occhi, il viso tuo mi appar come quella sera nel cerchio del fanal... Tutte le notti sogno allor di ritornar... di riposar... Con te, Lilì Marlen, con te, Lilì Marlen. |
VECCHIA PELLE Ci siamo fatti ormai la pelle dura su tutti i fronti sotto ignoti cieli; son già fioriti tante volte i meli e il legionario è ancora a guerreggiar. Ci siamo fatta la pellaccia dura coi bolscevichi e i giuda d'oltremar. Vecchia pelle cieli ignoti Fiamme Nere dappertutto nascerà da tanto lutto, una nuova umanità. Per i figli, pei nipoti, ci battiam su tutti i fronti solo agli ultimi orizzonti la vittoria in armi sta. Da un continente all'altro detta Roma l'eterna legge dell'antica razza col mitra, col pugnale e la ramazza l'ordine nuovo noi vogliamo dar. Ce ne freghiamo noi della galera, ce ne freghiamo, adesso, di cantar. Legionario tieni duro, chè il tallon è quel degli avi quando il mondo dominavi con romanica virtù metteremo giuda al muro; con il duce in testa a noi diveniamo tutti eroi e la morte a tu per tu. |
BATTAGLIONI "M" Battaglioni del Duce, battaglioni, della morte creati per la vita, a Primavera s'apre la partita, i continenti fanno fiamme e fior. Per vincere ci vogliono i leoni di Mussolini armati di valor. Battaglioni della morte, battaglioni della vita, ricomincia la partita, senza l'odio non c'è amor. "M" rossa uguale sorte, fiocco nero alla squadrista noi la morte l'abbiam vista con due bombe e in bocca un fior. Contro l'oro c'è il sangue e fa la storia, contro i ghetti profumano i giardini, sul mondo batte il cuor di Mussolini, a Marizai il buon seme germogliò. Nel clima di battaglia e di vittoria la fiamma nera a ottobre divampò. Contro Giuda e contro l'oro sarà il sangue a far la storia. Ti daremo la vittoria, Duce, o l'ultimo respir. Battaglioni del Lavoro, battaglioni della fede. Vince sempre chi più crede chi più a lungo sa patir. |