historia


JULIUS EVOLA



Julius Evola nasce a Roma il 19 maggio 1989 da famiglia siciliana di nobili origini. Formatosi sulle opere di Nietzsche, Michelstaedter e Weininger, partecipa alla prima guerra mondiale come ufficiale di artiglieria. L’esperienza artistica lo avvicina a Papini e Marinetti, a Balla e a Bragaglia, ma è l’incontro epistolare con Tzara che lo inpone come principale esponente di Dada in Italia: dipinge ed espone i suoi quadri a Roma e Berlino, collabora alle riviste Bleu e Noi, elabora testi teorici (Arte astratta, 1920, definito da M. Cacciari "uno degli scritti filosoficamente pregnanti delle avanguardie europee"); scrive poemi e poesie (La parole obsucure du paysage intérieur, 1921).

Iscrittosi alla facoltà di Ingegneria, giunto alle soglie della laurea, vi rinuncia per disprezzo dei titoli accademici. Il dadaismo – di cui viene considerato il maggiore esponente Italiano – è però solo un primo passo per "andare oltre": completa un suo ampio lavoro filosofico iniziato nelle trincee del Carso, che intende presentarsi come un superamento dell’idealismo classico e lo fa precedere da una raccolta di scritti (Saggi sull’idealismo magico, 1925; Teoria dell’Individuo assoluto, 1927; Fenomenologia dell’Individuo assoluto, 1930).

Attira l’attenzione di Croce, Tilgher e Calogero. Contemporaneamente scopre le dottrine di realizzazione estremo-orientali, cura una versione Italiana del Tao-tè-ching (Il libro della via e della virtù, 1923), seguita da un libro molto polemico sui rapporti tra fascismo e cristianesimo (Imperialismo Pagano, 1928).

Diviso tra l’elevazione spirituale dell’Io e gli interventi nella vita culturale del tempo, collabora (1924-1926) a Ignis, Bilychnis ma anche a Il Mondo e Lo Stato democratico, e pubblica i quaderni mensili di Ur (1927-1928) e Krur (1929), dove scrivono Reghini, Colazza, Parise, Onofri, Comi, Servadio; poi il quindicinale La Torre (1930), chiuso d’autorità per le sue interpretazioni troppo eterodosse del fascismo.

Continua la sua indagine sulle forme di realizzazione interiore e si interessa quindi di alchimia (La tradizione ermetica, 1937), di neo-spiritualismo (Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo, 1932), di leggende cavalleresche ed esoteriche (Il mistero del Graal, 1937), intese come vie iniziatiche occidentali.

Alla base della sua Weltanschauung antimoderna, antimaterialista, antiprogressista – che gli faceva criticare sia bolscevismo che americanismo, considerati due facce della stessa medaglia nel profetico saggio omonimo apparso sulla Nuova Antologia (1929) – c’è Rivolta contro il mondo moderno (1934), la sua opera più importante e famosa, ampio panorama della civiltà tradizionale contrapposta alla civilizzazione contemporanea. "Dopo aver letto ci si sente trasformati" scrisse Gotfried Benn, che ne rivide anche la tradizione tedesca (1935). Cerca d’introdurre queste tematiche nel dibattito di quegli anni curando la pagina "Diorama filosofico" (1934-1943) del quotidiano Il Regime Fascista di Cremona, che ospitò tutte le mogliori firme degli intellettuali conservatori dell’epoca.Sviluppa anche contatti personali con questi ambianti tenendo molte conferenze, soprattutto in Germania e viaggiando nella Mitteleuropa (Vienna, Praga, Bucarest, Budapest). Fa conoscere in Italia autori come Spengler, Guénon, Meyrink, Bachofen. Fra il 1933 ed il 1943 s’interessa – ben prima che l’argomento diventasse d’attualità – allo studio ed all’esame dei problemi delle razze, "respingendo ogni teorizzazione del razzismo in chiave esclusivamente biologica" (R. De Felice); e scrive: Tre aspetti del problema ebraico (1936), Il mito del sangue (1937), Indirizzi per una educazione razziale (1941), che suscita l’interesse di Mussolini il quale lo convoca a Palazzo Venezia nel settembre di quell’anno:"E’ il libro che ci occorreva", gli disse.

In piena guerra, quasi l’indicazione di una via da seguire, pubblica un saggio sull’ascesi buddhista: La dottrina del risveglio (1943). Dopo l’8 settembre raggiunge fortunosamente la Germania ed è presente all’arrivo di Mussolini al Quartier Generale di Hitler. Ritorna quindi in Italia e lascia definitivamente Roma quando gli Americani entrano nella Capitale (4 giugno 1944). Nel 1945, a Vienna, poco prima dell’ingresso dei sovietici, si trova coinvolto in un bombardamento e, in seguito ad una lesione al midollo spinale, subisce una paresi permanente agli arti inferiori.

Rientra in Italia nel 1948 ed è ricoverato a Bologna, quindi soggiornerà fra la città petroniana e la capitale, sino a stabilirsi definitivamente nella sua abitazione romana dalla fine del 1951. Ma non è rimasto inattivo, perché tra un ospedale e un altro rivede il giovanile L’uomo come potenza (1949), già riscritto negli Anni Trenta, che diventa Lo Yoga della potenza (1949), rielabora ed adatta i testi apparsi in Ure e Krur nei tre volumi di Introduzione alla magia quale scienza dell’Io (1955-1956), rivede anche Teoria dell’Individuo assoluto (che in questa forma uscirà solo nel 1973) e riprende le collaborazioni giornalistiche che gli procureranno anche una avventura giudiziaria da cui uscirà completamente scagionato (il cosiddetto "processo FAR" , 1950-1951).

L’opuscolo Orientamenti (1950) contiene in nuce tutte le posizioni poi sviluppate in tre libri successivi, dove sono esposte le sue idee per vivere nel mondo del post – 1945 che sempre più Evola vede come espressione dell’età ultima, il Kaliyuga, l’era oscura: quelle sulla politica in Gli uomini e le rovine (1953), sull’erotismo Metafisica del sesso (1958) e sugli orientamenti esistenziali in Cavalcare la tigre (1961).

Nel 1963 viene riscoperto come dadaista: Enrico Crispolti organizza una mostra dei suoi quadri alla Galleria "La Medusa" di Roma. Seguono un’autobiografia attraverso i suoi libri (Il cammino del cinabro, 1963), un saggio d’interpretazione storico – ideologica (Il Fascismo, 1964), due volumi miscellanei (L’arco e la clava, 1968; Ricognizioni, 1974), la raccolta di tutte le sue poesie (Raaga Blanda, 1969). Fonda e dirige per le Edizioni Mediterranee dal 1968 al 1974 – anno della sua scomparsa – la collana "Orizzonti dello Spirito", nella quale inserisce opere e autori dei più ampi e diversi orientamenti spirituali e tradizionali.

L’ultima fase della vita vede Julius Evola nella insospettata veste di anti – Marcuse: il nascere della "contestazione" anche in Italia (1968) fa riscoprire il suo pensiero non solo a "destra" ma anche a "sinistra", talchè nel periodo 1968 – 1973 una dozzina di suoi libri vengono ristampati ana o anche due volte, mentre suoi interventi sono richiesti da varie riviste. Pochi mesi prima della morte detta lo statuto della fondazione che porta il suo nome.

Dopo la sua scomparsa sono state pubblicate numerose scelte antologiche – a tema e non – di suoi articoli e saggi. Quadri e disegni di Julius Evola sono presso musei e collezioni private (Paesaggio interiore ore 10,30 è alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma ). I suoi saggi e i suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Svizzera, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti, Messico, Canada, Romania, Argentina, Brasile, Ungheria, Polonia, Turchia. 



BIBLIOGRAFIA di JULIUS EVOLA

Arte astratta, posizione teoretica (Collection "Dada", 1920)

La parole obscure du paysage interieur (Collectiona "Dada", 1925)

Saggi sull’idealismo magico (Atanòr, Todi- Roma 1925)

L’uomo come potenza (Atanòr, Todi- Roma 1925)

L’Individuo e il divenire del mondo (Libreria di Scienze e Lettere, Roma 1926)

Teoria dell’individuo assoluto (Bocca, Torino 1927)

Imperialismo pagano (Atanòr, Todi 1928)

Introduzione della Magia quale Scienza dell’Io (Gruppo di Ur, Roma 1927-29)

Fenomenologia dell’Individuo assoluto (Bocca, Torino 1930)

La Tradizione ermetica (Laterza, Bari 1931)

Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo (Bocca, Torino 1932)

Rivolta contro il mondo moderno (Hoepli, Milano 1934)

Tre aspetti del problema ebraico (Meditteranee, Roma 1936)

Il mistero del Graal e la tradizione Ghibellina dell’Impero (Laterza, Bari 1937)

Il mito del Sangue. Genesi del razzismo (Hoepli, Milano 1937)

Sintesi di dottrina della razza (Hoepli, Milano 1941)

Indirizzi per una educazione razziale (Conte, Napoli 1941)

La dottrina Aria di lotta e vittoria (Ar, Padova 1970)

Gli Ebrei hanno voluto questa guerra (con A. Lucchini – P. Pellicano – G. Preziosi, La vita Italiana, Roma 1942)

La dottrina del risveglio (Laterza, Bari 1943)

Lo Yoga della potenza. Saggio comparativo sui Tantra (Bocca, Milano 1949)

Orientamenti (Imperium, Roma 1950)

Gli uomini e le rovine (Edizioni dell’Ascia, Roma 1953)

Metafisica del sesso (Atanòr, Roma 1958)

L’ "Operaio" nel pensiero di Ernst Junger (Armando, Roma 1960)

Cavalcare la Tigre (Scheiwiller, Milano 1961)

Il Cammino del Cinabro (Scheiwiller, Milano 1963)

Il Fascismo. Saggio di un’analisi critica dal punto di vista della Destra (Volpe, Roma 1964)

L’arco e la clava (Scheiwiller, Milano 1968)

Raaga Blanda. Composizioni 1916-1922 (Scheiwiller, Milano 1969)

I saggi del "Bilychnis" (Ar, Padova 1970)

I saggi della "Nuova Antologia" (Ar, Padova 1970)

Gerarchia e Democrazia. L’idea di Stato (Ar, Padova 1970)

Note sulla monarchia (Thule, Palermo 1972)

Citazioni (Volpe, Roma 1972)

Il Taoismo (Mediterranee, Roma 1972)

Meditazioni sulle vette (Edizioni del Tridente, La Spezia 1974)

Ricognizioni. Uomini e problemi (Mediterranee, Roma 1974)

Diorema Filosofico – Problemi dello spirito nell’etica fascista. Antologia della pagina speciale di "Regime Fascista" diretta da Julius Evola (vol. I: 1934-1935) (Edizioni Europa, Roma 1974)

Diario 1943 – 1944 (Centro Studi Evoliani, Quaderni Evola n. 1, Genova 1973)

Il significato di Roma per lo spoirito "olimpico" germanico (Appendix: Sull’antico ideale umano ariano) (Centro Studi Evoliani, Quaderni n. 2, Genova 1975)

Prospettive sui "miti" della spiritualità eroica (Atti del III Congresso di Studi Romani, Roma 1933) (Thule, Palermo 1975)

L’ "operaio" e le scogliere di marmo (Centro Studi Evoliani, Genova 1975)

Superamento del romanticismo (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi Evoliani n. 1, Roma 1976)

Autodifesa (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi Evoliani n. 2, Roma 1976)

Etica Aria (Fondazione Julius Evola, Quaderni Evola n. 3, Roma 1976)

La via della realizzazione di sé secondo i misteri di Mithra (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 4, Roma 1977)

Le razze e il mito delle origini di Roma (Sentinella d’Italia, Monfalcone- San Marino 1977)

Considerazioni sulla guerra occulta (Centro Studi Evoliani, Quaderni Evola n. 4, Genova 1977)

La Torre (Il Falco, Milano 1977)

Ultimi scritti (Controcorrente, Napoli 1977)

La tradizione di Roma (Ar, Padova 1977)

Il problema della donna (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi Evoliani n. 5, Roma 1977)

Due imperatori (Ar, Padova 1977)

Citazioni sulla monarchia (Thule, Palermo 1978)

La religione di Cesare (Ar, Padova 1978)

Cultura e politica (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 6, Roma 1978)

L’infezione psicoanalitica (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 7, Roma 1978)

Il nichilismo attivo di Federico Nietzsche (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 8, Roma 1978)

Simboli della tradizione occidentale (Artkos, Carmagnola 1979)

Il piano comunista dell’insurrezione armata (Arktos, Carmagnola 1979)

Saggi di dottrina politica (Edizioni Casabianca, Sanremo 1979)

Movimenti antimoderni e ritorni alla metafisica: Renè Guénon (Perez, Roma 1979)

Lo Stato (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 9, Roma 1979)

Europa una: forma e presupposti (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 10, Roma 1979)

La questione sociale (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 11, Roma 1979)

La satira politica di Trilussa (Orsa minore, Genova 1979)

Sull’eroico, il sapienziale e sulla tradizione occidentale (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 12, Roma 1980)

Scienza ultima (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 13, Roma 1980)

Métaphisique de la guerre (Arché, Milano 1980)

Lo Zen (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 15, Roma 1981)

Orizzonti del Razzismo europeo (con Ferdinand Ludwig Lauss, Wilhelm Stapel e Othmar Spann, Il Corallo, Padova 1981)

Il nuovo mito germanico del "Terzo Regno" (Il Corallo, Padova 1981)

Spengler e il tramonto dell’occidente (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 14, Roma 1981)

I tempi e la storia (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 16, Roma 1982)

"Civiltà" americana (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 17, Roma 1983)

Gli Ebrei e la matematica (Sentinella d’Italia, Monfalcone 1983)

Oriente e Occidente (La Queste, Milano 1984)

Scritti sulla massoneria (Edizioni Il Settimo Sigillo, Roma 1984)

Il valore dell’occultismo nella cultura contemporanea (Il Basilisco, Genova 1984)

Filosofia, etica e mistica del razzismo (Sentinella d’Italia, Monfalcone 1985)

La "Forza Rivoluzionaria" di Roma (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 18, Roma 1985)

Un maestro dei tempi moderni: Renè Guénon (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 19, Roma 1984)

I "Placebo" (Fondazione Julius Evola, Quaderni di testi evoliani n. 20, Roma 1986)

Monarchia aristocrazia tradiziona (Edizioni Casabianca – Mizar, Sanremo 1986)

 

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