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Fonte: http://dsc.discovery.com/

Data : 16.06.04

AMPIA STRADA ETRUSCA RIPORTATA ALLA LUCE

Una pianura in Toscana, destinata a diventare una discarica, si è rivelata il sogno di ogni archeologo, rivelando la più grande via etrusca mai scoperta.

Nello scavo di Capannori, presso Lucca, l’archeologo Michelangelo Zecchini ha scoperto prove inconfondibili di una “autostrada” etrusca che presumibilmente collegava la Pisa etrusca, sulla costa tirrenica, al porto adriatico di Spina. Passando attraverso Bologna, l’antica “autostrada dei due mari” correva pochi metri di distanza dall’attuale moderna autostrada che collega Firenze alla costa tirrenica.

“Tutto è iniziato con la scoperta di quattro grandi pietre. Ho realizzato che non avrebbero potuto giacere in una pianura alluvionale per caso. Nel prelevare un campione dall’area, abbiamo trovato un’ampia strada che ancora recava i solchi lasciati dai carri, 2, 500 anni or sono” ha dichiarato Zecchini.

Databile alla fine del VI secolo a.C., la strada ampia sette metri, supportava un intenso traffico verso Spina, con un ricco mercato controllato dagli etruschi, dove etruschi e greci lavoravano insieme, e attraverso il quale venivano importate grandi quantità di beni greci.

L’antica via di comunicazione, è menzionata dal geografo greco Skylax, che nel IV secolo a.C. scrisse che una grande strada collegava Spina e Pisa per un viaggio di tre giorni.

Zecchini ed il suo team hanno fino ad ora riportato alla luce una sezione di 200 metri di lunghezza. La scoperta ha avuto luogo in un’area che, dal VI secolo d.C. al 1850, conteneva un lago piuttosto profondo.

Il lago diede luogo alla leggenda di Sextum, una città ricca e potente che si dice, scomparve per causa di un terribile diluvio.

Testi del sedicesimo secolo, trovati negli archivi di Lucca, narrano che i pescatori potevano vedere i resti di una città sommersa sul fondo del lago. Usavano perfino le strade della città e le sue piazze come punti di riferimento per le loro battute di pesca.

“La nostra ricerca archeologica ha mostrato che i resti non appartengono alla leggendaria Sextum, quanto ad innumerevoli case coloniche romane. Infatti l’area era chiamata “la pianura delle 100 fattorie”. Ma nessuno avrebbe mai immaginato che questa pianura potesse nascondere una strada così imponente” ha dichiarato Zecchini.

Gli archeologi sperano di scoprire almeno 15 chilometri dell’antica strada.

“E’ un ritrovamento di straordinaria importanza per molte ragioni. Conferma l’importanza delle strade etrusche che collegavano le grandi città dell’Etruria, che non sono fino ad ora state trovate poiché giacevano sotto le successive strade romane. Questa sezione della strada è stata a lungo coperta da un lago, un fatto che ha rilevanza per le sue eccellenti condizioni di preservazione, che permetteranno agli archeologi di studiare i dettagli della sua costruzione” ha dichiarato Larissa Bonfante, professore di studi classici alla New York University, e vera e propria autorità in materia etrusca.

La Bonfante ha aggiunto che l’antica data della strada - il periodo arcaico del 500 a.C. – indica che fu creata ed usata durante il periodo di maggiore potere ed influenza etrusche, quando estesero il loro potere fino a sud di Roma.

“Avevano artigiani specializzati nella creazione di differenti tipi di carri, inclusi veicoli veloci con una larghezza standard, che lasciarono i solchi su questa strada.

                                                     

 

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