CARATTERISTICHE E FUNZIONALITA' DEL
MODULO FRANGIFLUTTI SOPRA ILLUSTRATO
Come ritengo possa risultare evidente dalle immagini suesposte, il tipo di moduli da me proposti,
per esplicare appieno la loro efficacia nella difesa del litorale, sono utilizzabili principalmente di
fronte a coste in cui le acque marine abbiano una profondità di almeno 9-10 metri, ciò a causa
delle diverse "appendici" immerse di cui sono dotate.
Questo modello di "scogliera galleggiante" con i suoi rilievi frangiflutti esagonali che la circondano
perimetralmente fino alla sua sommità e che servono per rompere e disperdere le onde del mare
quando è mosso o agitato, ha già di per sè un peso ed una dimensione considerevoli, inoltre,
potendo incamerare nei "cassoni" predisposti in gran parte del suo livello inferiore una considerevole
massa d'acqua con funzione di zavorra può senza dubbio adempiere egregiamente al suo ruolo
di protezione della costa e delle spiagge antistanti.
I suoi particolari ancoraggi "elastici" che si dipartono dalla "chiglia" collegati con robuste catene a
pesanti ed adeguati "corpi morti" in cemento o in metallo, la rendono assai stabile ma flessibile
nei confronti del moto ondoso. Contemporamente, le "pinne di deriva a forma di castelletto"
poste sotto lo scafo, "abbracciando" una consistente quantità d'acqua marina e "pescando" ad una
profondità in cui le acque sono sempre più calme, offrono una considerevole resistenza idrodinamica
allo spostamento della struttura sovrastante, sia in senso orizzontale che verticale, rendendola
pressochè inamovibile anche in caso di mare tempestoso, .
Tali "moduli" infatti, trattandosi di scafi aventi una larghezza che, a seconda del modello, può andare
dai 12 ai 20 metri, una lunghezza dagli 80 ai 200 metri ed un'altezza complessiva dello scafo dai 6
ai10 metri, appendici escluse, sono da considerarsi una valida alternativa alle scogliere costituite da
blocchi di roccia naturale o da tetrapodi in calcestruzzo. Inoltre, per quanto riguarda la salvaguardia sia
dell'ambiente marino che della fauna ittica, data la loro caratteristica di essere galleggianti e la loro
architettura subacquea sostanzialmente aperta che non occlude la propria area d'ingombro e quindi
non interferisce con il naturale andamento delle correnti marine, sarebbero senz'altro da preferire
alle scogliere frangiflutti tradizionali .
L'impiego dei frangionde galleggianti da me progettati, considerato che possono essere posizionati in
qualsiasi direzione si ritenga più utile, anche ad una distanza notevole dalla linea del bagnasciuga,
può permettere di rompere in anticipo i marosi più potenti e devastanti. Perdipiù, tenuto conto che
essi non vanno a modificare la conformazione preesistente dei fondali, e che evitano, tra l'altro, il
progressivo insabbiamento del tratto di riva compreso fra le scogliere consuete e le spiagge,
sarebbero certamente da preferire per ottenere un più efficace, meno invasivo e più naturale
contrasto alla erosione dei litorali.
Nel panorama del nuovo e migliore contesto ambientale che si verrebbe a creare dopo l'installazione
di questo innovativo modello di barriera frangiflutti, trascorso un certo periodo di tempo per una
concreta sperimentazione, potrebbe persino risultare non più necessario dover provvedere ai
reiterati ripascimenti delle spiagge erose con sabbia prelevata da fondali profondi e con dispendio
di consistenti capitali altrimenti meglio utilizzabili da parte delle Amministrazioni Locali interessate
da tale esigenza.
Per quanto riguarda i prevedibili costi di questo genere di struttura, essi potrebbero risultare
inizialmente leggermente superiori a quelli da sostenere per la costruzione di scogliere di tipo
tradizionale che però presentano tutti gli svantaggi cui sopra ho accennato e che impediscono
di avviare un processo di recupero, di ridisegnazione e di un possibile e stabile ampliamento
degli stabilimenti balneari sugli arenili esistenti.
Solo a titolo d'esempio e con una approssimazione che, a seconda delle diverse necessità locali
che possono variare anche del 10-15% sia a causa dei diversi tipi di fondali che dovrebbero
ospitare tali speciali ancoraggi sia per particolari richieste avanzate dalle Autorità Amministrative
Locali per specifiche esigenze da loro individuate, il costo di un modulo per acque profonde, avente
grandezza in metri (La. x Lu. x Alt.) di 18 x 100 x 8, sarebbe di circa 1,6/Milioni di Euro, mentre un
modulo per acque più basse misurante: 12 x 80 x 6 sarebbe di circa 1/M. di Euro.
Home page