Novac 7

La tecnica IORT

(IntraOperativeRadiationTherapy)

e l'acceleratore lineare

NOVAC 7

La radioterapia intraoperatoria (IORT) è una tecnica che utilizza radiazioni per trattare un tessuto tumorale, nel corso di un'operazione chirurgica.

La IORT è una tecnica terapeutica, sostitutiva e/o integrativa della radioterapia esterna convenzionale e consiste nel somministrare, durante l’intervento chirurgico, un’unica alta dose di radiazione per eliminare la zona di tessuto tumorale non aggredibile diversamente dal chirurgo.

La possibilità di utilizzare le radiazioni ionizzanti direttamente in sala operatoria fu prospettata già agli inizi di questo secolo ma l’uso effettivo fu limitato dalla possibilità di servirsi unicamente di radiazioni x o gamma. Solo a partire dal 1960, grazie agli acceleratori lineari, è stato possibile utilizzare fasci di elettroni accelerati, dotati di alta energia e di omogeneità di dose nel tessuto "bersaglio". Negli ultimi venti anni la radioterapia intraoperatoria è stata utilizzata in tutto il mondo per il trattamento di un gran numero di tumori maligni, mostrandosi efficace e sicura per il controllo locale della neoplasia, dal momento che impedisce la ricrescita del tumore nell’area trattata.

La IORT in questo momento rivendica un ruolo decisivo nel trattamento di quei tumori localmente avanzati e particolamente radioresistenti, per i quali l'effetto benefico di controllo locale si traduce in un aumento della sopravvivenza a lungo termine, nonchè nella possibilità di somministrare altre forme di trattamento terapeutico.

 

 

Il ruolo del Novac 7 nella IORT

In passato, la pratica IORT non poteva essere applicata su larga scala, a causa dei problemi logistici legati al fatto che l'ammalato, sotto anestesia, doveva essere trasportato dalla sala operatoria al bunker. Le sale operatorie sono nella generalità dei casi lontane dagli acceleratori e la necessità di trasportare il paziente, durante l'intervento chirurgico, per la radioterapia costituiva un rischio non sempre accettabile.

Questi problemi vengono oggi superati con il Novac 7, un acceleratore lineare di elettroni costruito dalla Hitesys S.p.a concepito esclusivamente per trattamenti intraoperatori.

Un trattamento con il Novac7 permette di ridurre la fase di sospensione dell’opera del chirurgo necessaria per consentire quella del radioterapista, dalle 2-3 ore richieste dalla IORT "convenzionale" (con acceleratori fissi) a soli 10 minuti, senza che il paziente venga spostato dalla sala operatoria e, dunque, senza che sia sottoposto ad anestesia aggiuntiva. Ciò significa che qualunque ospedale dotato di reparto di chirurgia oncologica potrà offrire ai pazienti i benefici di detta terapia, non essendo necessaria - come per la IORT tradizionale - una sala operatoria appositamente attrezzata ne' una sala apposita nella sezione di radioterapia.

I rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti per il personale addetto al trattamento, inoltre, sono pressochè nulli, tenuto conto che non è richiesta la presenza di detto personale durante l’irradiazione del paziente e considerati sia i valori ridotti di irradiazione ambientale sia la schermatura con pannelli in piombo e scudo assorbitore di cui è dotato Novac7.

Le caratteristiche che differenziano Novac7 dagli acceleratori convenzionali sono la mobilità e la bassa radiazione diffusa.

 



     
Movimento testa
Movimento testa
Movimento testa
Movimento testa
Movimento base
Movimento base
Movimento base
Movimento base

 

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La macchina

  • I movimenti

Tutti i movimenti sono motorizzati e gestiti dall’operatore mediante un telecomando; le velocità possono essere regolate fino a raggiungere un movimento a passo di un millimetro per consentire sia l'avvicinamento della macchina in modo dolce verso il paziente, sia il movimento della testa radiante nella posizione ritenuta più idonea per la collimazione e quindi perl'irraggiamento.


Schermi
  • La radiazione diffusa

La bassa intensità della radiazione diffusa dal Novac7 permette di posizionare la macchina direttamente in sala operatoria.

 

 

per ulteriori informazioni consultare anche:

http://www.geocities.com/nello_2000_it/files/cap1.htm

oppure

http://www.geocities.com/nello_2000_it/files/tesi.htm


  • Chi lo ha comprato

In Italia (aggiornamento anno 2000) ne sono dotati: l’Ospedale "San Filippo Neri" di Roma, l’Ospedale "Ca’ Foncello" di Treviso, l’Ospedale "Bianchi Melacrino Morelli" di Reggio Calabria, l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e l’Istituto Regina Elena di Roma. Altre due installazioni sono previste nei prossimi mesi. Un apparecchio è già stato installato anche presso l’Ospedale Oncologico "Saint Savvas" di Atene.

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