RAPPORTO SULL'ALLARGAMENTO: INTERVISTA A GUENTHER VERHEUGEN
INTERVISTA A GUENTHER VERHEUGEN, Commissario Europeo all'Allargamento
by Sergio Nava

WIDER EUROPE

L'iniziativa Wider Europe � una priorit� per la Commissione e per l'Unione stessa. E' il secondo passo logico dopo l'attuale round di allargamento. L'obiettivo � molto semplice: vogliamo allargare l'area -in Europa e nelle regioni vicine- dove la pace, la stabilit� e la prosperit� sono garantite. Un obiettivo che prende spunto da una domanda: cosa
possiamo fare insieme ai Paesi dell'est che non sono parte del processo di allargamento, e cosa possiamo fare insieme ad alcuni Paesi del Mediterraneo? La risposta � stata: una nuova iniziativa di vicinato, che offra a questi Paesi l'opzione pi� ampia possibile di cooperazione e integrazione con l'Unione Europea, ma non la piena integrazione. Quindi -
nei casi appropriati- questi Paesi "vicini" potranno pienamente partecipare alle strutture dell'integrazione economica europea. L'iniziativa � gi� partita a Salonicco, a giugno, quando la Commissione ha presentato la sua idea, e gli Stati membri l'hanno appoggiata. Ho gi� cominciato a preparare piani d'azione, e ho iniziato a visitare questi Paesi, annunciando nel contempo un rapporto per la prossima primavera. Abbiamo quindi una tabella di marcia chiara, abbiamo una road map, obiettivi chiari, primi contatti con i Paesi interessati, e la mia impressione � che i Paesi vicini comprendono l'iniziativa e ci appoggiano pienamente.

RAPPORTO NUOVI PAESI MEMBRI
Il 5 novembre presenterete il tanto atteso rapporto sull'implementazione delle politiche comunitarie da parte dei 10 nuovi Paesi membri. Ci pu� fornire qualche anticipazione?

Sono fiducioso, e lo sono sempre stato, che i nuovi Paesi membri possano adempiere a tutte le condizioni per l'adesione, e saranno in grado di godere dei benefici dell'adesione e di adempiere agli obblighi. E ho sempre detto, e posso garantire, che anche dopo l'ingresso dei dieci le istituzioni e le politiche dell'Unione continueranno a funzionare. Lo
posso confermare, anche dopo la fase di monitoring che abbiamo realizzato su pi� di 1400 aree coperte dai Trattati di Adesione: posso infatti dirle che quasi il 100% dei casi presi in esame non danno motivo per serie preoccupazioni. Rimane un numero molto limitato di problemi, e si tratta di problemi per i quali certi Paesi si trovano in chiaro pericolo di non adempimento ai propri obblighi o di non godimento dei propri futuri
diritti, se un'azione decisiva e immediata non sar� presa. Ma non � detta l'ultima parola: mancano ancora sette mesi all'ingresso dei 10 Paesi. E l'impressione generale � che lo stato dei preparativi nei nuovi Stati membri sia molto soddisfacente e sicuramente sufficiente.

La Polonia � il Paese che presenta maggiori problemi nella trasposizione delle norme comunitarie. Quali altri Paesi si trovano nella stessa situazione?

Non � una questione di quanti Paesi... abbiamo due Paesi che non hanno problemi, come la Slovenia, che potrebbe gi� entrare oggi a far parte dell'Unione. Ma ripeto: il numero di aree dove notiamo problemi � molto piccolo. Abbiamo esaminato oltre 1400 impegni presi dai Paesi candidati: e non sono neppure 30 quelli in cui abbiamo riscontrato problemi. E' una cifra molto bassa.

CONFINI UNIONE
Pochi mesi fa avete affermato che i confini dell'Europa sono ormai definiti: per il completamento dell'Unione mancano in pratica solo i Balcani...


In principio e de jure qualsiasi Paese europeo pu� candidarsi all'adesione, ma per ragioni pratiche si pu� gi� prevedere ci� che accadr�. I confini occidentali dell'ex-Unione Sovietica, Paesi Baltici esclusi, saranno i confini orientali dell'Unione Europea. Russia,
Ucraina, Bielorussia e Moldavia non entreranno in Europa: per loro abbiamo preparato accordi di "vicinato". Poi abbiamo gli Stati balcanici, che sono candidati potenziali, e hanno ottenuto una prospettiva di adesione con la firma del patto di stabilit� del sud-est Europa. Prima per� devono tutti adempiere a determinati criteri politici ed
economici... e attualmente sono molto lontani dall'obiettivo, tranne la Croazia, che vanta un'ottima performance. La Croazia ha gi� presentato domanda di adesione, la Commissione la sta valutando, e dar� un'opinione in meno di sei mesi.

FONDI STRUTTURALI
La vera battaglia, comunque, si preannuncia sui fondi strutturali: molte regioni che attualmente ne beneficiano si troveranno a corto di fondi con l'ingresso di Paesi pi� poveri...


Sar� una lotta molto dura, ma lo � gi� stato in passato. E' vero, i nuovi Stati membri saranno ricevitori netti, n� possiamo risolvere il problema semplicemente incrementndo il budget comunitario. Il che significa che dobbiamo cambiare le regole di distribuzione. La Commissione lo ha detto chiaramente: l'effetto statistico dell'allargamento non deve
rappresentare uno svantaggio per le regioni pi� povere dell'Unione. Statisticamente infatti, se Paesi pi� poveri aderiscono all'Unione, le regioni attualmente pi� disagiate diventeranno da un giorno all'altro pi� ricche. Ma nella realt� nulla cambier� per loro. Secondo noi, non ha senso fermare progetti di successo per questo semplice processo
statistico. Stiamo quindi preparando la prossima prospettiva finanziaria: questo includer� il budget per i fondi strutturali, ma non credo che le regioni degli attuali Stati membri che necessitano di fondi comunitari li perderanno.


Bruxelles, 15/10/2003
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