ARTICOLI "IL SOLE 24 ORE"
23/11/2007

Pakistan. Il Paese sospeso per lo stato di emergenza
Dal Commonwealth schiaffo a Musharraf
VERDETTO FAVOREVOLE La Corte suprema di Islamabad giudica legittima la rielezione del presidente, che promette: �Lascer� la guida delle forze armate  

Sospensione dal Commonwealth: � una doccia fredda diplomatica quella abbattutasi ieri sera sul Pakistan di Pervez Musharraf. L'adesione di Islamabad all'organizzazione mondiale, che riunisce 53 colonie ex britanniche, � stata congelata a causa del perdurante stato di emergenza nel Paese. Il Segretario generale del Commonwealth, Don McKinnon, nell'annunciare la notizia dalla capitale ugandese Kampala, ha specificato che - nonostante alcuni miglioramenti - i diritti fondamentali in Pakistan non sono garantiti nella loro interezza.Il decreto che istitu� venti giorni fa lo stato di emergenza, sempre secondo McKinnon, �costituisce una seria violazione� degli impegni assunti dal Commonwealth nei confronti della democrazia e dello stato di diritto. La sospensione del Pakistan dall'organizzazione (che rappresenta quasi un terzo della popolazione mondiale) era nell'aria, dopo che il Governo pakistano aveva disatteso la scadenza del 22 novembre per rimuovere lo stato di emergenza, rilasciare i prigionieri politici e creare le condizioni per elezioni libere. Un'altra condizione posta dal Commonwealth erano le dimissioni di Musharraf da capo delle forze armate, da lui assicurata ancora ieri.Negli ultimi giorni Islamabad aveva fatto concessioni solo su alcune di queste richieste: la maggior parte dei prigionieri arrestati nel corso delle manifestazioni di piazza (tra cui l'esponente dell'opposizione ed ex campione di cricket Imran Khan) erano stati infatti rilasciati, mentre il pronunciamento di ieri della Corte suprema sulla validit� dell'elezione a presidente di Musharraf ha aperto di fatto la strada alle sue prossime dimissioni da capo delle forze armate. Resta tuttavia in vigore lo stato di emergenza, motivazione alla base della decisione presa dal Commonwealth. L'ultima sospensione del Pakistan dall'organizzazione internazionale risale al 1999: anche in quel caso protagonista della sanzione diplomatica era stato l'attuale presidente, a causa del golpe militare che lo aveva portato al potere. Vi rientr� nel 2004, dopo il riconoscimento dei progressi fatti nelle riforme democratiche. Andando ancora pi� indietro negli anni, il Paese asiatico aveva invece scelto di uscire dal Commonwealth nel 1972, per protesta contro il riconoscimento del Pakistan orientale come Bangladesh. Un'autosospensione durata ben diciassette anni.L'esclusione temporanea di Islamabad non ha solamente un valore simbolico e diplomatico, quale l'impossibilit� di partecipare ai vertici dell'organizzazione (tra cui il summit apertosi ieri a Kampala): da un punto di vista pratico ci� significher� anche lo stop all'assistenza tecnica, tra cui quella relativa all'amministrazione pubblica. �� stata una decisione presa con dolore, non con rabbia�, ha commentato il ministro degli Esteri britannico David Miliband, che si augura un rapido ritorno del Pakistan nel Commonwealth.

S.N.
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