INTERVISTA A HANS-GERT
POETTERING (PRESIDENTE PE)
Trattato di Riforma UE, Medio Oriente, elezioni in Russia ed evoluzioni sullo scenario politico italiano al centro dell'intervista di Sergio Nava con il presidente del Parlamento Europeo Hans-Gert Poettering, giunto a Milano a fine novembre 2007 per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Universit� Cattolica.

NAVA: Partiamo dalla firma del Trattato di Riforma Europeo, in programma a met� dicembre a Lisbona. Perch� questo Trattato � significativo per l"uomo della strada" europeo?

POETTERING: Vogliamo un'Europa forte e democratica. Questo rende necessario avere strumenti per le decisioni, che rendano la nostra azione comune possibile e democratica. Ci� rende necessario che il Parlamento Europeo, eletto dai cittadini, sia parte del processo legislativo, e rende necessario che il Consiglio dei Ministri, che rappresenta 27 Paesi, decida a maggioranza. Se decidesse all'unanimit�, non riusciremmo mai a produrre risultati, perch� non avremmo gli accordi necessari. Il Trattato di Riforma permette la piena partecipazione del Parlamento Europeo, e -nella maggior parte dei casi- il voto a maggioranza nel Consiglio. Siamo quindi davanti a un incremento della democrazia e a un incremento nella forza dell'Unione Europea. Quando l'Europa � forte, e l'Italia vi gioca una parte importante, allora possiamo difendere i nostri valori e interessi nel mondo. Questo Trattato � un grande passo avanti per gli europei.

Pensa che un accordo di pace sul Medio Oriente sia in vista?


Spero che alla fine si trover� un trattato di pace. Noi, come europei, abbiamo speso nel 2007 ben 900 milioni di euro per lo sviluppo della Palestina: noi europei dobbiamo assumere un ruolo politico pi� importante nel processo di pace. Non dobbiamo lasciare questo compito solamente ai nostri amici americani: dobbiamo venire coinvolti maggiormente nel sostegno al processo di pace. Il risultato deve essere quello di due Stati, Israele e Palestina, che cooperano tra loro e con gli altri Paesi della regione, per raggiungere lo stesso risultato che abbiamo raggiunto noi europei dopo la Seconda Guerra Mondiale. All'epoca ci consideravamo nemici: ora siamo amici e cooperiamo, uniti. Ci� che � stato possibile in Europa dovrebbe essere possibile anche nel Medio Oriente. Dobbiamo quindi fornire il nostro buon esempio storico a loro, affinch� possano trarre profitto dalle nostre esperienze.


E' preoccupato dalla situazione in Russia, in vista delle elezioni parlamentari del 2 dicembre?

Penso dobbiamo essere preoccupati dalla situazione in Russia, poich� l'opposizione russa non ha le stesse opportunit� del partito del presidente Putin. Occorre quindi criticare questa mancanza di opportunit�. La televisione, per esempio, � nelle mani del partito del presidente Putin. Chiediamo quindi opportunit� eguali per tutti i partiti russi: detto questo noi, nell'Unione Europea, abbiamo un grande interesse ad avere buone relazioni con la Russia su base stabile... ma non vogliamo una Russia con un sistema autoritario, vogliamo un Paese stabile e democratico. Penso dobbiamo cooperare su queste basi.

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi l'ha chiamata per parlarle del nuovo soggetto politico che intende creare nel centrodestra italiano. Lei ha compreso l'esatta natura di questo nuovo schieramento?

L'ex primo ministro Silvio Berlusconi mi ha chiamato e mi ha spiegato la sua visione sul nuovo partito. Ma in quanto presidente del Parlamento Europeo non interferisco con la politica interna italiana. Io spero che l'Italia, che � sempre stata ed � una grande sostenitrice del progetto europeo, continui a farlo in futuro. Abbiamo bisogno di partiti forti in Italia per promuovere le nostre comuni ambizioni europee. Qualsiasi cosa facciano i partiti in Italia � -si spera- un contributo a sostenere l'unificazione del Continente. Non posso rispondere alla domanda sul futuro di Forza Italia: auguro per� il successo a tutti i partiti che promuovono l'integrazione europea. Che questi partiti siano forti, al governo o all'opposizione. Ma non intendo interferire.



Milano, 30/11/2007
Il presidente del Parlamento Europeo Hans-Gert Poettering
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