La querelle seggi italiani all'Europarlamento:
Intervista ad Alain Lamassoure
La questione dei seggi italiani nell'Europarlamento 2009 ha tenuto banco per giorni nei corridoi della diplomazia europea.
Prima che il Consiglio UE informale di Lisbona portasse la quota italiana a 73, l'Europarlamento aveva votato un rapporto, co-firmato dall'eurodeputato Alain Lamassoure, nel quale il numero dei seggi italiani veniva fissato a 72, uno in meno della Gran Bretagna (73) e due in meno della Francia (74).

Sergio Nava ha intervistato Alain Lamassoure.

LAMASSOURE: "Gli italiani devono scegliere. O il problema � un seggio in pi� o in meno, oppure � un problema di principio. Se portano avanti il problema di principio, io rispondo che nessuno - nessuno!- � in grado oggi di decidere chi � "cittadino europeo". Non esiste una definizione comune di cittadino applicabile a tutti gli Stati membri. Se le autorit� italiane o qualcun altro avesse fornito una definizione, l'avrei accettata, ma � impossibile! Ci� che il voto ha dimostrato abbondandemente � che all'Europarlamento gli italiani sono molto isolati su questa vicenda. E' chiaro che ogni Governo ha il diritto di veto su queste questioni, al Consiglio Europeo. Ho incontrato la scorsa settimana il presidente Prodi e i rappresentanti di tutti i partiti politici. Dopo questi incontri abbiamo cercato di prendere in considerazione le legittime preoccupazioni italiane, per annettere al Trattato di Riforma Europeo una dichiarazione solenne, secondo cui -se ora non possiamo considerare la cittadinanza come criterio- studieremo a fondo la possibilit� di introdurla come tale dal 2014".


Milano, 11 ottobre 2007
L'eurodeputato francese Alain Lamassoure
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