IL SEMESTRE GRECO
LA SECONDA PARTE DELL'INTERVISTA AL MINISTRO TASSOS GIANNITSIS

Molte delle questioni cui lei accennava ora erano presenti gi� un anno fa al Consiglio Europeo di Siviglia. Temi ricorrenti, ai quali l'Europa non sembra in grado di fornire una risposta concreta...


Non sono d'accordo con lei. Abbiamo registrato molti progressi. Se si tratti di progressi significativi o meno, � un'altra questione. Quella dell'immigrazione � stata finora una questione nazionale, non europea. Noi e la presidenza italiana stiamo cercando di convincere gli altri Paesi membri ad adottare una politica comune. Come presidenza, abbiamo registrato risultati su temi quali lo status degli extracomunitari residenti da molto tempo nei nostri Paesi, mentre recentemente abbiamo aperto la porta ai finanziamenti comunitari per una politica comune dell'immigrazione. Lei sa che i progressi comunitari in ciascun settore non sono mai stati n� molto rapidi n� grandi. Dobbiamo solo cercare di progredire, anche se a piccoli passi. E -osservando i risultati degli ultimi mesi- posso dire che abbiamo fatto progressi, e continueremo a farli. Ma non sar� facile, come in molte altre aree.

Che Europa lasciate all'Italia, dopo aver guidato i 15 in una delle maggiori crisi politiche degli ultimi anni? E' la stessa di sei mesi fa?


Penso che ci troviamo di fronte un'Europa diversa rispetto a quella del dicembre 2002. A quel tempo si respirava ancora l'atmosfera di Copenhagen, c'era da celebrare l'allargamento... ma poi sono presto seguite tutte le tensioni e i problemi innescati dalla crisi irachena, e la conseguente crisi nei rapporti con gli Stati Uniti. Problemi che hanno toccato la politica estera, problemi che si sono presentati per la prima volta in Europa. Ora penso che siamo maturati, abbiamo capito come gestire le nostre relazioni interne su temi spinosi, come la gestione delle eostre relazioni con l'estero, e abbiamo visto quali sono le nostre debolezze e i nostri punti di forza. Abbiamo registrato progressi in nuove aree, come la politica estera, la sicurezza e la difesa. Abbiamo registrato progressi nella Convenzione, su come affrontare le riforme istituzionali dell'Unione. Penso siamo progrediti, la nostra � un'Unione diversa. Abbiamo anche iniziato ad affrontare la questione delle relazioni coi nuovi Paesi membri... quindi posso dire che questo � stato un periodo costruttivo, abbiamo lavorato in modo costruttivo anche nei peggiori momenti, nonostante tutti i problemi che si sono presentati. L'Europa � cresciuta, e la nostra storia dimostra che non possiamo evitare le crisi o momenti difficili. Ci� che � importante � quello che si produce da questi momenti difficili, e il risultato � che l'Europa � cresciuta.

23 GIUGNO 2003
Hosted by www.Geocities.ws

1