MISSIONE KOSOVO PER L'EUROPA: PARLA PIETER FEITH
E' ancora incerto il futuro del Kosovo: a meno di un mese dall'entrata in vigore (15 giugno) della Costituzione, che dovrebbe sancire il passaggio di consegne tra la missione Onu "Unmik" e quella europea "Eulex", ancora si parla di ritardi nel dispiegamento dei circa 2000 funzionari comunitari, che dovrebbero appoggiare la fase di transizione nel neonato Stato. Ieri l'Europarlamento ha applaudito la nuova Costituzione kosovara, issando la bandiera del nuovo Stato all'interno degli edifici di Bruxelles. Un episodio che ha suscitato le proteste serbe. Ma la vera incertezza riguarda i termini del passaggio di consegne tra Onu ed Unione Europea, su cui c'� estrema confusione. Sergio Nava ha intervistato Pieter Feith, rappresentante speciale dell'Unione Europea a Pristina. Gli ha chiesto qual � la sua maggiore preoccupazione in questa fase transitoria.

FEITH: Penso che la maggiore preoccupazione per noi sia, in questa fase transitoria, il rischio di buchi nel mantenimento della sicurezza pubblica: vuoti che porrebbero i militari della Kfor (che saranno presto comandati da un generale italiano) in prima linea nella responsabilit� della catena di mantenimento dell'ordine pubblico. Un compito, questo, che spetta normalmente alla polizia. Sono quindi abbastanza speranzoso e fiducioso sul fatto che saremo in grado di trovare -alla fine- un accordo, che eviti alla Nato o alla Kfor di assumersi questa responsabilit�. Riteniamo comunque che la Kfor possa continuare, fin quando sar� necessario, a mantenere un ambiente sicuro in Kosovo.

NAVA: Come definirebbe l'attuale situazione in Kosovo?

In termini di sicurezza penso che la situazione sia rimasta calma e stabile. Il Governo kosovaro ha fatto progressi lodevoli nell'approvare un certo numero di leggi nel settore dei diritti delle minoranze, della decentralizzazione e della protezione del patrimonio culturale e religioso. Tutto questo era previsto dal piano Athisaari. Soprattutto, � stata approvata la Costituzione, che entrer� in vigore il 15 giugno, e che contiene al proprio interno tutte le principali clausole di salvaguardia e le protezioni a difesa delle minoranze, come raccomandato dallo stesso piano Athisaari

Parlando del suo lavoro, quali sono le aree dove pensa di aver raggiunto i migliori risultati? Quali invece quelle dove ritiene ci sia ancora molto lavoro da svolgere?

Abbiamo ora una solida base legislativa per portare il Kosovo verso uno status di Paese multietnico, che � la nostra priorit�. Ma anche per portare il Kosovo pi� vicino all'Unione Europea, attraverso importanti riforme economiche. Dobbiamo per� ancora lavorare molto per convincere Belgrado e le comunit� serbo-kosovare che � nel loro interesse lavorare con noi, per implementare i provvedimenti previsti dal piano Athisaari.

Giudica positivamente i primi passi del Governo kosovaro?

Assolutamente: insieme ai nostri esperti abbiamo fornito loro la necessaria consulenza. Le posso assicurare che le leggi e la Costituzione del Paese sono ora pienamente conformi ai valori europei, soprattutto per quanto riguarda i provvedimenti pi� moderni sui diritti delle minoranze

Il ritardato dispiegamento di Eulex pu� portare rischi alla stabilit� del Kosovo?

Penso che Eulex sar� dispiegata, ma ci� avverr� forse con un po' di ritardo: al momento attendiamo che il segretario generale dell'Onu presenti le sue riflessioni su come riconfigurare la presenza delle Nazioni Unite qui. E attendiamo novit� sugli accordi che potrebbero essere presi tra l'Unione Europea e l'Onu sulla possibilit� di far lavorare Eulex sotto una specie di "ombrello" Onu. In altre parole, Eulex potrebbe siglare determinati accordi con l'Onu, che ci permetterebbero di operare in tutto il Kosovo, inclusa la parte settentrionale.

Se capisco bene, non ci sar� quindi un passaggio di consegne tra Onu e UE il 15 giugno, ma una cooperazione momentanea, fino al passaggio di consegne autunnale...

Non posso essere troppo preciso sulle scadenze. N� sono la persona pi� titolata a farlo. Vedremo quanto tempo ci vorr�, ma tutto potrebbe svolgersi anche pi� rapidamente di quanto ha appena ipotizzato lei.
Il rappresentante dell'UE in Kosovo Pieter Feith
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