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EDITORIALI | ||||||||||
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13/12/2008 Pacchetto energia e clima approvato al vertice di Bruxelles. L'Europa salva capra e cavoli in una partita decisiva per l'ambiente e -in definitiva- per la sopravvivenza stessa della nostra civilt�. Lo fa a prezzo di troppe deroghe e forse con un pizzico di eccessivo realismo, che paga dazio a un'industria gi� spaventata dalla lunga crisi che si prospetta per tutto il 2009. Ma tant'�: il dado � tratto, il segnale lanciato: ora tocca alla nuova amministrazione americana mantenere le promesse, nell'attesa che anche le potenze emergenti si accodino. Il tempo � poco. SN 22/11/2008 Prossimo appuntamento: il pacchetto clima/energia. I 27 leader europei decideranno a met� a dicembre a Bruxelles sulla sua approvazione. Due domande, prima di procedere a qualsiasi altra valutazione: - siamo coscienti dei devastanti cambiamenti climatici che potrebbero derivare dall'inazione? - perch� l'Italia non avvia una seria politica di passaggio a un'economia della conoscenza e dei servizi, spostando il baricentro dall'(inquinante) industria manifatturiera? SN 9/11/2008 Barack Obama 44esimo presidente degli Stati Uniti. Una speranza per una nuova partnership transatlantica. E una speranza per il mondo. SN P.S. A qualcuno piaceva pi� Bush. Ma se ne dovr� fare una ragione. 11/10/2008 La crisi finanziaria divora alle radici un sistema drogato, che ha dimenticato cos'� l'economia reale, immemore della bolla della new economy. Gli Usa, nonostante un presidente azzoppato dall'imminente scadenza di mandato, reagiscono come la Costituzione chiede loro: da Stato (federale). L'Europa, allargata a dismisura, senza uno straccio di pezzo di carta costituzionale, scopre (ma ce n'era bisogno?) tutti i suoi limiti. Tra deboli tentativi di coordinamento e fughe in avanti nazionali � la solita manfrina. Serve una struttura federale. Ora pi� che mai. SN 27/9/2008 Il Patto Europeo sull'Immigrazione � -una volta di pi�- un catalogo delle buone intenzioni. L'Europa prosegue sulla strada del "vorrei ma non posso", che ha subito e sta subendo pesanti rallentamenti da quando, nel 2005, la doppia bocciatura franco-olandese dell'allora Costituzione Europea ha messo in stallo il motore dell'integrazione UE. I 27 hanno messo nero su bianco una serie di linee guida sulle politiche migratorie, senza per� offrire alternative certe sull'immigrazione legale. E' l'Europa dei piccoli e -sempre pi�- piccolissimi passi. SN 23/8/2008 La crisi georgiana ha consegnato all'umanit� del terzo millennio una serie di certezze, pi� o meno positive per l'Europa. Certamente ha colpito l'immaginario collettivo che a correre a Mosca a mediare non fosse l'anatra zoppa Bush, ma il presidente in carica dell'UE Sarkozy. Un fatto da non sottovalutare e da mettere anzi sul piatto benevolo della bilancia. Lascia perplessi per� la sostanza dell'accordo strappato a Putin (il vero zar a Mosca), comunque favorevole ai russi: come lascia ancora pi� perplessi la rinnovata divisione politica tra la Vecchia Europa e la Nuova (decisamente pi� antirussa). SN |
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