L'ARMATA BRANCALEONE

CREDITI

Anno: 1966 Nazione: Italia Durata: 120m

Regia: Mario Monicelli

Soggetto Age, Scarpelli, Mario Monicelli Fotografia Carlo Di Palma Scenografia Piero Gherardi Sceneggiatura Age, Scarpelli, Mario Monicelli Musiche Carlo Rustichelli Montaggio Ruggero Mastroianni Effetti Armando Grilli

 

CAST

Gian Maria Volonté, Vittorio Gassman, Maria Grazia Buccella, Alfio Caltabiano, Juan C. Carlos, Gianluigi Crescenzi, Joaquin Diaz, Enrico Maria Salerno, Carlo Pisacane, Catherine Spaak, Folco Lulli

 

TRAMA

Un cavaliere è in viaggio per prendere possesso del feudo di Aurocastro. Ma viene assalito da una banda di briganti che, dopo averlo sopraffatto, lo depredano e lo gettano in un fosso. Abacuc, un ebreo della banda trova nel bagaglio del cavaliere una pergamena attestante l'investitura del feudo di Aurocastro. E pensa di usarla, convincendo l'amico Brancaleone a sostituirsi al cavaliere. Brancaleone si mette al comando dei briganti. Ma lungo il percorso per raggiungere Aurocastro incappa in diverse e strane avventure. Prima l'incontro con Teofilatto ed i suoi bizantini. Poi l'occupazione e la fuga da una città in preda alla peste. Per finire con il salvataggio di una stravagante promessa sposa. Giunta al feudo, l'armata di Brancaleone viene assalita dai Saraceni. Ma è salvata da alcuni guerriglieri comandati dallo stesso cavaliere che avevano aggredito e derubato poco prima.E per Brancaleone ed i suoi uomini non resta altro da fare che partire per una Crociata in Palestina. Pur essendo uno dei più classici esempi di commedia all'italiana, il film ne dilata i confini con un'operazione culturale originale che comprende Kurosawa e Calvino, una rilettura della storia in chiave nazional-popolare, l'invenzione (di Age & Scarpelli) di una parlata mista di latino medievale e italiano prevolgare, il gusto anarchico di una scampagnata becera e i temi tipicamente monicelliani del gruppo dei piccoli perdenti e del senso della morte. 3° incasso nella stagione 1966-67, 3 Nastri d'argento (Gherardi per i costumi, Di Palma per la fotografia, Rustichelli per la musica) e un titolo passato in proverbio. (M. Morandini)

 

IMMAGINI

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