Umberto Galimberti - a cura di Orsini

 

La terra può dare i suoi frutti, l'acqua può irrigare, il vento può spingere l'imbarcazione, il fuoco può fondere il metallo ma queste possibilità sono del tutto separate dagli elementi che pure  possono esprimerle; in sé la terra può dare e non dare i frutti sperati, l'acqua può indifferentemente irrigare o inondare, il vento può anche provocare un naufragio e il fuoco un incendio. Nella loro naturale ambivalenza le possibilità degli elementi sono il correlato delle mie possibilità; in sé non sono che probabilità, e solo l'intervento della tecnica, cioè dell'insieme degli strumenti, li traduce in realtà. Quest'insieme non è un terzo elemento che si inserisce tra il corpo e la natura, ma è il prolungarsi del corpo nella natura; e poiché il corpo è tutto nelle sue possibilità d'azione, l'ordine degli strumenti è l'immagine proiettata nella natura dalle possibilità corporee, e l'ambiente che si produce è il suo fedele riflesso».

 

 

 In questi brevi periodi l'autore sembra volere esprimere con parole sue la forza degli elementi della natura. Nel primo periodo vi è quasi una spiegazione delle possibilità della natura che, come spiegato nell'esempio della terra che dà i suoi frutti, possono fare o non fare ciò che si spera o prevede. Non si può prevedere un incendio come non si può evitare una tempesta o un'inondazione. Ciò dimostra che la terra in se è quasi un essere vivente che può a volte aiutare o causare un cataclisma; un esempio analogo a questa affermazione può essere spiegata dal vento: esso è in grado di spingere una nave a destinazione ma è anche in grado di rovesciarla e provocare una catastrofe. È proprio questo il tema centrale di questo brano; il naufragio, oltre che una catastrofe, è paragonato alla vita: si imbocca una strada e non si sa dove si finisce, e una volta usciti se ne rimbocca subito un'altra ed è un susseguirsi di “naufragi” che si protraggono all'infinito e non lasciano scampo. Tutte queste affermazioni inoltre riportano alla poesia di Ungaretti “allegria di naufragi”. Tutto ciò è rappresentato dall'esistenza; una visione un pò apocalittica che rende comunque l'idea della vita di tutti i giorni.

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