LA TEMPESTA - dipinto ad olio di GIORGIONE ( Alippi, Manini, Golia)

vedi dipinto

 

Questo dipinto di Giorgione, intitolato “La tempesta”, rappresenta un paesaggio quieto, quasi idilliaco, fortemente contrastante con il titolo stesso della composizione: nonostante il cielo appaia grigio e coperto da cupe e dense nuvole, l'apparente atmosfera di pace non ne viene minimamente turbata, ma anzi sembra rinvigorita da alcune tonalità di bianco molto chiare, quasi abbaglianti. Il paesaggio dipinto è caratterizzato, infatti, da colori scuri, come il verde, il marrone e il nero, a cui si contrappongono il bianco e il rosso, tonalità predominanti dell'abbigliamento del personaggio in primo piano a sinistra.

Circa il tema e le possibili fonti sono stati avanzati le ipotesi più disparate:  è stata considerata, di volta in volta, allegoria della Natura, rappresentazione dell'"infanzia di Paride", o della "nascita di Apollo", o del "ritrovamento di Mosè", oppure ancora illustrazione di un episodio della Tebaide di Stazio, o dell'Arcadia del Sannazzaro, o della Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna.

Ma, al di là di tali suggestive e sottili interpretazioni, è importante ricordare che, a soli vent'anni di distanza dalla morte di Giorgione , il Micheli  descrisse il dipinto, semplicemente come "el paesetto in tela cum la tempesta cum la cingana [la zingara] et soldato".

Motivo profondo dell'opera sembra tuttavia essere, quello del perpetuo e misterioso rinnovarsi della natura nel tempo, che si rivela alla contemplazione dell'uomo, delle due figure , testimoni dell'evento. Una radiografia ha rivelato un mutamento intervenuto nel corso dell'esecuzione: al posto della figura maschile Giorgione aveva dipinto in un primo tempo una seconda figura femminile, nuda e seduta. Questo dimostra ancora una volta che il tema principale del dipinto non è la tempesta, bensì il rinnovamento, la nascita o la rinascita.

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