Confronto tra Don Abbondio e Perpetua - di Gabriele Capitani

Nel dialogo tra Don Abbondio e Perpetua vengono messe in risalto dall'autore le caratteristiche sia fisiche che morali dei due personaggi. Perpetua viene descritta come una serva affezionata e fedele che non solo ubbidisce al suo padrone, ma lo comanda. La donna capisce subito, vedendo Don Abbondio, che è accaduto qualcosa e nonostante il curato faccia di tutto per non rivelarglielo, Perpetua, con il suo modo di fare e la sua intraprendenza, riesce a farlo parlare. Il discorso diretto utilizzato dal Manzoni dà più vivacità all'episodio. Perpetua appare più decisa e determinata di Don Abbondio, che al contrario è molto impaurito e non crede alle promesse della donna, poiché in precedenza la sua fiducia era stata tradita. La serva ,che è molto furba e sa come far parlare il suo padrone, cerca di commuoverlo dicendogli che, essendogli molto affezionata, avrebbe saputo dargli un consiglio per cercare di risolvere il suo problema. Qui la debolezza di Don Abbondio si fa notevolmente notare perché, pressato dalle richieste di Perpetua, le rivela tutto. La differenza tra il carattere di Perpetua e di Don Abbondio si accentua ancor di più quando egli, timoroso, pronuncia il nome di Don Rodrigo e Perpetua , per nulla spaventata, inveisce insultando il signorotto prepotente. La serva sa benissimo quanto Don Abbondio sia codardo e sempre pronto a dimostrarsi debole di fronte ai più forti e vorrebbe convincerlo ad assumere un atteggiamento meno pauroso. Nonostante la drammaticità della situazione il Manzoni riesce, abilmente, a renderla comica con le parole di Perpetua: il parroco viene descritto come colui che di fronte a qualsiasi minaccia è subito pronto a “ calar le …..”. La scena si conclude con un gesto di Don Abbondio, che è una raccomandazione a Perpetua e che sottolinea ancora una volta quanto il curato abbia paura che tutti vengano a sapere ciò che è successo.

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